Tonsille e adenoidi nei bambini, ecco quando intervenire, ultime notizie salute - È il secondo intervento in ordine di frequenza nei bambini, ma in alcuni casi si rivela necessario anche per i pazienti adulti. L'operazione puo' contribuire alla prevenzione dei mal di gola frequenti e puo' anche far diminuire la probabilita' di infezioni dell'orecchio medio.
Stiamo parlando della 'tonsillectomia', termine tecnico che, tradotto in gergo comune, indica l'asportazione delle tonsille. Tale intervento e' spesso accompagnato dalla rimozione delle adenoidi (la cosiddetta 'adenoidectomia'): entrambe sono operazioni chirurgiche molto comuni e sicure, non vengono eseguite sempre in un unico intervento e, a seconda dei casi, puo' essere necessaria solo una delle due procedure. Ma quali sono le cause? E quando soprattutto e' necessario intervenire?
A questi quesiti risponde Agostino Serra, Direttore della Clinica Otorinolaringoiatrica dell'Universita' di Catania, presso l'azienda ospedaliera 'Policlinico Vittorio Emanuele' di Catania, e presidente della SIOeChCF (Societa' Italiana di Otorinolaringologia e Chirurugia Cervico-Facciale).
"Il nostro organismo ha un sistema immunitario che non sempre si comporta come difensore del nostro corpo. Spesso puo' dare anche luogo a ipertrofie dello stesso sistema immunitario, che sono poi causa di un aumento di volume degli organi linfatici, vale a dire tonsille e adenoidi, con conseguenze di ostruzione dello spazio respiratorio e possibilita' di varie infezioni. Il periodo invernale e' quello piu' a rischio perche', frequentando maggiormente ambienti chiusi e popolati, i tessuti linfatici orofaringei e rinofaringei sono piu' esposti al bersaglio di virus e batteri".
"La tonsillite e' grave quando puo' essere causa di complicanze per esempio a carico del rene, del cuore o dell'insorgere di una malattia reumatica. Una tonsillopatia cronica, invece, e' quando il processo infettivo non esaurisce la propria dinamica nell'arco di poco tempo, ma e' soggetto a numerose e frequenti riacutizzazioni della patologia tonsillare, per esempio con febbre e placche".
"Un tempo si interveniva sulle tonsille e sulle adenoidi con molta frequenza, tanto che erano ben pochi gli individui che riuscivano a evitare di essere sottoposti all'intervento. Piu' recentemente, l'intervento chirurgico e' indicato semplicemente in quei casi in cui l'obiettivita' clinica e gli esami ematologici mostrano che si e' di fronte a una 'tonsillopatia focale', che e' la forma piu' grave".
"La tonsillectomia ha dei rischi generici comuni a tutti gli interventi chirurgici. In piu' ha dei rischi specifici, propri dell'intervento, vale a dire la possibilita' che si abbiano delle complicanze di tipo emorragico nel post operatorio, o viceversa delle complicanze legata alla anestesia".
"Per quamto riguarda la prevenzione per prima cosa, intanto, occorre che il bambino faccia maturare il suo apparato linfatico, perche' poi sara' lostesso a proteggerlo. Se il bambino invece e' soggetto a vari episodi, occorre evitare le perfrigerazioni, avendo cura per esempio che il bambino non cammini scalzo oppure che non rimanga con la testa bagnata. Insomma, le solite precauzioni che vengono messe in atto da tutti i genitori che hanno a cura la salute dei propri figli. In effetti vi sono altre precauzioni, che alcuni colleghi suggeriscono, vale a dire delle profilassi antibiotiche, ma credo che qui si entri in aspetti che fanno capo alle esperienze mediche di ognuno".
"La tonsillectomia, ripeto, in passato era considerata una 'moda' a cui tanti bambini e individui venivano sottoposti. Ma ora questo atteggiamento e' stato per fortuna abbandonato. Noi personalmente siamo dell'idea che, laddove ci sia la possibilita' o la pericolosita' che possa venir fuori una patologia focale, a carico di altri organi, allora si deve intervenire. Cosi' come in quei casi in cui l'individuo va incontro a ripetuti episodi tonsillari nella gola, che necessitano interventi chirurgici o drenaggi. La tonsillectomia, insomma, e' stata ridimensionata ma non del tutto abolita".