Egregio Direttore
Il rifiuto del Pdl di inserire le preferenze nella riforma della legge elettorale per le europee, come già avviene per le politiche, sta portando, di fatto, il nostro paese verso una strana forma di monarchia elettiva, in cui gli elettori eleggono il re il quale, a sua volta, designa, di fatto, tutti gli altri rappresentanti del popolo!
Il motivo, secondo quanto riportato dalla stampa, sarebbe quello di avere deputati e senatori, nel parlamento italiano ed in quello europeo, all’altezza del loro compito.
Giudice supremo per valutare le loro capacità di rappresentanza e di governo, sarebbe non più il popolo, ma il loro nuovo re!
Ne deduco che il Presidente del Consiglio consideri il popolo italiano incapace di fare le sue scelte democratiche, cioè scegliere i suoi rappresentanti ai vari livello di governo del Paese.
Logica conclusione: il popolo è inetto e, perciò, necessita di un tutore, o di un dittatore.
Ma se il popolo è inetto, lo era anche quando ha eletto il suo “re”, perciò costui è la massima espressione della sua inettitudine!
Quali scelte potrà mai fare un re inetto,( perché eletto da un popolo inetto)?
E’ noto che i capi inetti, di solito, usano circondarsi da collaboratori ossequiosi, sciocchi, mediocri, tali,cioè, da non mettere in ombra le “virtù” del capo, ma di esaltarne le sue mediocrità.
Si innesca, perciò, un circolo vizioso, che trascina l’intero paese verso il basso, omologandolo ai livelli di mediocrità del suo re.
Si verifica ciò che è sempre avvenuto nelle dittature, in cui le migliori individualità vengono emarginate, ed il paese si deprime sempre di più, dopo un primo periodo di apparente stabilità.
Basterebbe citare
Lo stesso vale per molti paesi dell’est europeo oppressi dalla dittatura comunista: Polonia, Repubblica Ceca, Slovenia, Ungheria, le Repubbliche Baltiche, ecc.
Se i parlamentari, che costituiscono il potere legislativo, in equilibrio di poteri con l’esecutivo ed il giudiziario, vengono designati dall’esecutivo, questo equilibrio, che sta alla base della democrazia, come asseriva Montesquieu nel suo libro XI dello Spirito delle Leggi, non esiste più, poiché il potere legislativo dipenderebbe., di fatto, dall’esecutivo.
Se i parlamentari devono, di fatto, rispondere solo al loro capo e non , invece, all’elettorato, perché la loro eventuale rielezione è condizionata alla volontà esclusiva del primo, non è più democrazia!
In una democrazia effettiva, quale quella americana, spesso avviene che le proposte del presidente non vengano votate dai parlamentari della sua stessa maggioranza e viceversa, come è avvenuto recentemente, per il sostegno finanziario alle banche. Questa è democrazia; non dove tutti i parlamentari della maggioranza votano SEMPRE e COMUNQUE a favore delle proposte dell’esecutivo.
In questo caso sarebbero solo dei funzionari che ubbidiscono al loro capo, pena il licenziamento!
Può darsi che il Presidente del Consiglio abbia ragione a considerare la media del popolo italiano incapace di fare buone scelte, considerando la qualità dei programmi tv delle televisioni private,( alle quali si sono uniformate anche quelle pubbliche), che questo popolo divora, (dimmi che tv vedi e ti dirò chi sei), e che non sia in grado di fare altro che tracciare solo una croce su un simbolo, come degli analfabeti; ma dovrà allora ammettere che la scelta che fecero di eleggerlo e mandarlo a Palazzo Chigi, è stata fatta da analfabeti!
Giuliano Massaro
Commenti |
||
nessun commento... |