Il Festival del Cinema, a Roma, ha reso omaggio ad Alida Valli, colei che per un periodo particolare della nostra storia contemporanea ha rappresentato, al di là delle sue straordinarie capacità artistiche, un ideale di donna, straordinariamente bella ed espressiva, capace di suscitare formidabili emozioni in milioni di persone nel mondo.
La Valli, al secolo Alida Maria Laura Altenburger, baronessa von Marckstein und Frauenberg, fu conclamata “ Fidanzata d’Italia” e dei nostri soldati durante la Seconda Guerra e Gian Luigi Rondi la ricorda come la sublime interprete di film memorabili e la celebra, proiettando il documentario “Come divenni Alida”, realizzato dal nipote, Pierpaolo De Meio ed il capolavoro di Luchino Visconti, Senso, una preziosa ed esemplificativa goccia nel mare delle sue interpretazioni cinematografiche, teatrali e televisive.
Noi del Comitato Nazionale Fair Play, come abbiamo già fatto per Paul Newman, cogliamo l’occasione per evidenziare il ruolo etico ed educativo, esemplare, esercitato dalla grande Attrice e recepito positivamente dall’immaginario collettivo. Per questo, vogliamo contribuire al ricordo della Valli, al mito senza tempo di Alida, pubblicando due sue foto inedite, che ne testimoniano la passione sportiva sin dall’adolescenza. L’attrice, nata nella Pola italiana, espressione del Centro Sperimentale di Cinematografia a Roma, si era forgiata nello sport e lo aveva assunto come regola di vita, era una buona sciatrice, ma soprattutto era stata una forte nuotatrice: nei mesi estivi durante la sua adolescenza, vissuta a Como, soleva traversare le insenature del Lago, da sponda a sponda.
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