Arsenico nell'acqua a Viterbo, ultime notizie Tuscia -
E’ notizia di queste ore l’incontro tra il sindaco di Viterbo, Leonardo Michelini, il presidente dei Talete Stefano Bonori e un referente della Regione Lazio per dire la parola fine all’emergenza arsenico nella Tuscia. O, almeno, così sembra.

Dalle notizie di stampa parrebbe che o verranno completati i dearsenificatori previsti, a Viterbo il più importante è quello di Monte Jugo, o, per un periodo transitorio, ci sarebbero impianti mobili.

Sul fatto interviene Gaetano Alaimo, coordinatore provinciale di Rete Liberale.


“Ricordiamo che siamo alla scadenza della terza proroga che ci concede l’Unione europea per dotare le acque pubbliche di valori a norma. La Regione Lazio si è impegnata a garantire la manutenzione ordinaria e le condizioni per permettere, dal 2015, finalmente, l’erogazione di acqua con livelli di arsenico non nocivi per il corpo umano.
Tutte queste informazioni sono molto importanti perché i cittadini si aspettano, dopo oltre 15 anni in cui è esplosa la questione dell’acqua all’arsenico, una risposta definitiva.

Rete Liberale, formazione politica che basa la sua azione sul rispetto e la vicinanza concreta ai cittadino e alle piccole e medie imprese di fronte a vessazioni come la tassazione stringente e la burocrazia imperante, vuole garantire la sua attenzione per tutti gli abitanti della Tuscia che, da anni, attendono di uscire dall’emergenza arsenico. Stiamo radicandoci nella provincia di Viterbo e, prossimamente, inizieremo a organizzare iniziative pubbliche per verificare l’attuazione di quello che è stato annunciato in questi giorni e raccogliere suggerimenti e testimonianze da parte della gente. Ricordiamo, inoltre, che la normativa già avrebbe previsto il dimezzamento delle bollette dell’acqua per la situazione della non potabilità: ecco che si capisce come l’indugio dell’azione amministrativa negli anni, le mancate scelte e il procrastinare le soluzioni, nuocciono sia da un punto di vista della salute della gente, fatto molto grave, ma anche alle tasche dei cittadini:

nei casi in cui i servizi sono erogati male, in modo incompleto o, come nel caso dell’arsenico, sono causa di nocumento alla salute pubblica, sarebbe stato doveroso applicare la normativa che prevede il dimezzamento delle bollette. C’è stata, invece, fino ad ora, la beffa del rischio di tariffe ancora più alte per il buco di bilancio della Talete.

Ci auguriamo che il Comune di Viterbo e il sindaco Leonardo Michelini, insieme agli altri primi cittadini dei Comuni del Viterbese, siano rapidi e incisivi per vigilare sul rispetto dei patti della Regione Lazio e per garantire la salute pubblica, prima di tutto”.

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