Egregio Presidente,

    Le scrivo questa lettera aperta per portare alla Sua attenzione la situazione che da qualche anno stiamo vivendo a Tarquinia, tranquilla cittadina della costa tirrenica e culla della civiltà etrusca.

    Da qualche anno delle presenze “ingombranti” occupano i discorsi, l’economia, la vita e – triste dirlo – anche la morte degli abitanti della zona: le tre centrali elettriche di Civitavecchia e di Montalto di Castro.

    In particolare, la riconversione a carbone di una delle tre, nella fattispecie quella di Torre Valdaliga Nord (TVN) a Civitavecchia, desta la maggiore preoccupazione mia, dei miei concittadini e di quelli dei Comuni limitrofi alla città portuale.

    Non voglio entrare nella diatriba sul grado di “pulizia” derivante dalle tecniche utilizzate nella combustione del carbone. Vorrei, invece, sollecitarLa ad intervenire a favore del funzionamento della centrale a gas.

    Nei giorni più bui della crisi economica che stiamo attraversando, Lei ha sostenuto esplicitamente le azioni dei due colossi italiani dell’energia: ENI ed ENEL.

    Nei giorni del trionfo del neo eletto Presidente degli Stati Uniti, Lei ha fatto visita al Presidente della Russia, Stato tra i maggiori fornitori mondiali di gas, e con il quale ENI da sempre intrattiene positivi rapporti.

    Le condizioni per intervenire e fermare la riconversione a carbone della Centrale di Torre Valdaliga Nord disponendone il funzionamento a gas ci sono.

    E Lei ha l’autorità politica e, soprattutto, strategica per disporre in tal senso.

    Possibile che i dirigenti ENEL non nutrano un minimo sentimento di riconoscenza e debito nei Suoi confronti? Possibile che sia davvero, alla lunga, più conveniente (economicamente e praticamente) estrarre il carbone dalle miniere e trasportarlo in nave fino a Civitavecchia anziché utilizzare il gas che passa dentro un “tubo”? Possibile che sia più salutare bruciare una sostanza solida che una sostanza gassosa? Possibile che i soldi erogati dall’ENEL ai Comuni non possano essere investiti, invece, per il gas?

    Come vede non ne faccio una questione ideologica, ecologica o politica, ma logica. La semplice logica di un cittadino preoccupato per il futuro proprio, dei propri figli e della propria comunità, locale e nazionale che si rivolge a chi viene ritenuto, allo stato attuale, l’unico in grado di poter prendere la giusta decisione nell’interesse di tutti: il Presidente del Consiglio. Lei.

 

    RingraziandoLa per il tempo dedicatomi e per quanto saprà, potrà e vorrà fare, Le porgo rispettosi e cordiali saluti.

 

Dott. Roberto Tomassini - Tarquinia

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