Egregio Direttore
 
Leggo sul suo giornale che, secondo gli ultimi dati  sul monitoraggio dell’inquinamento acustico nei pressi dell’aeroporto di Ciampino, comunicati dall ‘Assessore all’Ambiente della Regione Lazio, Filiberto Baratti, ci sarebbero almeno 4500 persone che vivono in una zona dove il valore di decibel è ben superiore alla norma di legge.
La situazione di Ciampino e Marino è chiaramente insostenibile e le misure da prendere sono improcrastinabili, perciò l’Assessore suggerisce di ridurre i voli trasferendoli a Fiumicino; non a Viterbo!
Infatti nessun volo può essere trasferito in un aeroporto che non c’è, e che ci sarà solo se saranno realizzati collegamenti veloci con la Capitale, come ha affermato tassativamente il Presidente dell’ ENAC.
Ora Fiumicino rappresenta l’unica soluzione possibile ed immediata, ma anche ideale per il futuro, perché sono previsti lavori di potenziamento che potranno anche triplicare il numero degli attuali passeggeri.
Perciò l’eventuale, futuro aeroporto della Tuscia non sarebbe destinato ad accogliere i voli di Ciampino, che nel frattempo sarà stato ridimensionato o chiuso al traffico civile, ma, semmai, quelli di Fiumicino, quando il primo scalo di Roma sarà saturo, cioè, quando avrà raggiunto i cento milioni di passeggeri/anno, dai poco più di trenta degli attuali.
Fra quanti anni, venti o trenta?
Nel 1977 nell’aeroporto di Roma Fiumicino transitavano 9.827.373 passeggeri; in 30 anni, in cui si è avuto la massima espansione del movimento aereo, il traffico si è poco più che triplicato.
Anche nell’ipotesi che si possa ripetere lo stesso sviluppo, (ma la Comunità Europea prevede un incremento del traffico per i prossimi trenta anni di due volte e mezzo, quindi un po’ inferiore), il problema non si porrebbe per i prossimi trenta anni.
A che serve fare ora “cabine di regia”, convegni, progetti, seminari, scuole, tenere in piedi un assessorato per l’aeroporto; cioè spendere soldi, per un ipotetico evento che potrebbe non verificarsi mai e comunque non prima di trenta anni?
A quel tempo, molte delle attuali soluzioni tecniche ed operative potrebbero essere obsolete e sarà necessario rifare tutto e spendere altri soldi.
I tempi di progettazione e realizzazione dell’aeroporto della Tuscia, è stato detto, sono di quattro o cinque anni; benissimo, tra venticinque anni istituiamo un assessorato all’aeroporto, facciamo i progetti e costruiamo questo benedetto aeroporto che consentirà ad altri venti milioni di passeggeri, oltre ai cento di Fiumicino, di atterrare e decollare dalla nostra Regione. Nel frattempo completiamo la trasversale fino a Tarquinia e raddoppiamo la ferrovia Viterbo-Roma, per le quali non servono cabine di regia, ma soldi!
Ora dobbiamo solo  impedire ai nostri amministratori di spendere i nostri soldi in convegni e progetti per opere che non hanno nessuna possibilità di essere realizzate in tempi inferiori ai decenni!
Si stanno vendendo i gioielli di famiglia, per pagare i debiti comunali; ci chiederanno ulteriori sacrifici per fronteggiare la difficile congiuntura; almeno la smettano di sprecare i nostri soldi e li utilizzino a coprire le buche delle strade e tenere la nostra Città pulita.

Giuliano Massaro

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