Ultime news - UnoNotizie.it - La grande colonna di fumo denso e nero domina le acque del mar Cinese orientale all'indomani dell' affondamento della petroliera iraniana Sanchi: le immagini di questa mattina della tv statale cinese Cctv mostrano che il condensato ultraleggero fuoriuscito continua a bruciare in una enorme chiazza che si estende per circa un chilometro quadrato. L'incendio ha avuto origine dopo la collisione del 6 gennaio a 160 miglia da Shanghai quando la nave battente bandiera panamense che trasportava il combustibile dall'Iran alla Corea del Sud si è scontrata nel Mar Cinese Orientale con la CF Crystal registrata a Hong Kong, che trasportava cereali dagli Stati Uniti. Mentre i marinai della seconda imbarcazione erano stati tutti portati in salvo, non ci sono stati sopravvissuti fra i 30 iraniani e due bengalesi del tanker Sanchi. "Non c'è speranza di trovare sopravvissuti", ha affermato domenica Mohammad Rastad, portavoce dei soccorritori iraniani a Shanghai, parlando ai media di stato di Teheran.
Si teme ora un disastro ambientale a causa delle 136 mila tonnellate di condensato ultraleggero che era diretto in Corea del Sud. L'ultimo bollettino fornito dai media cinesi ipotizza che circa la metà del carico sia ancora stivato nella nave. Materiale che potrebbe alimentare l'incendio per un'altra settimana.
l prodotto raffinato ha una consistenza liquida e gassosa, più facile da favorire la dispersione, ma l'incendio ha di sicuro danneggiato l'atmosfera, ha aggiunto Zhang. Le operazioni di soccorso, alle quali hanno partecipato unità di Cina, Corea del Sud, Giappone e Usa, hanno dovuto far fronte a due fattori avversi primari: condizioni meteorologiche e del mare, e il rischio esplosione. Il miglioramento del meteo ha consentito ieri una rapida ispezione di parte dello scafo, finito nel frattempo nell'area economica esclusiva nipponica, con il recupero di due corpi e della Vdr, la "scatola nera" con tutte le informazioni sulla navigazione, utili a ricostruire la dinamica dell'incidente.
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