La Frasca: le Associazioni Ambientaliste intervengono sul progetto di porto.
La tutela del Sito de La Frasca e la necessità di istituire strumenti di tutela, individuati dal Monumento Naturale (che lo stesso Presidente dell'Autorità Portuale, dott. Ciani ha dichiarato agli scriventi essere un'ottima soluzione per la città), si scontrano con le mire di cementificazione che da più parti arrivano.
Ci riferiamo, in particolare, all’istanza di concessione demaniale presentata dalla società “Porto Popolare La Frasca” per la realizzazione e la gestione di un Porto Turistico con aree destinate a cantieri navali ed il cui bando di pubblicazione scade in data odierna.
Le Associazioni Ambientaliste Italia Nostra, Forum Ambientalista e WWF hanno presentato le necessarie osservazioni alla proposta, documentando con attenzione l'incompatibilità dell'opera con il sito su cui è prevista.
Osservazioni che non scendono nel merito del progetto (che ci è stato consentito di visionare informalmente e frettolosamente due giorni prima della scadenza) in quanto il bando pubblicato non riporta alcuna indicazione relativa alle modalità di consultazione dello stesso, ed anzi su specifica richiesta è stato risposto che non era possibile esaminare il progetto per non violare la proprietà intellettuale.
A prescindere dalla intrinseca dannosità del preistorico principio della proprietà intellettuale, freno allo sviluppo serio e partecipato della società, non si capisce come possa applicarsi ad un progetto che collide con gli interessi pubblici e la cui denominazione (Porto Turistico con Cantieri Navali) non permette di ipotizzare una opera leggera situata entro il confine dell'area industriale delimitata dalla centrale di TVN (che lo stesso Presidente dell'Autorità Portuale ha dichiarato essere il limite massimo, oltre il quale non prevedere interventi) bensì un'opera gravosa in termini di consumo di costa, territorio e di realizzazioni di infrastrutture.
Fondamentale osservare, inoltre, come l'opera non risulta conforme né alla programmazione regionale in termini di portualità, che prevede in località la Frasca un approdo di 200 posti barca, destinato, per definizione, alla nautica minore, né, proprio per tali motivi, alle istanze dei diportisti locali.
Secondo la norma (DPR 509/1997) un Porto Turistico è una tipologia completamente diversa dall'Approdo. Quindi o i proponenti non hanno la formazione e le capacità per occuparsi di porti e/o approdi, visto che non conoscono neanche la normativa di
riferimento, o abbiamo a che fare con un'opera incompatibile con la norma ed il territorio che si cerca subdolamente di far approvare aggirando norme e programmazione esistente.
Nel dettaglio, nel ricordare i tanti vincoli e prescrizioni che insistono sull’area, le osservazioni esaminano anche l'inevitabile danno che l'opera arrecherebbe alle preesistenze archeologiche e alla tutela del biodiversità, evidenziando che si tratta di un'area connessa funzionalmente ad un Sito di Importanza Comunitaria, riferito ad una prateria di Poseidonia, habitat considerato dalla Comunità Europea particolarmente delicato e di necessaria protezione.
ItaliaNostra WWF Lazio FORUM AMBIENTALISTA
Sezione Asfodelo Sezione Litorale Nord
la Vice Presidente il Responsabile la Responsabile
Dott.ssa Roberta Galletta Dott. Mario Burattini Simona Ricotti
Ecco di seguito le Osservazioni al progetto:
Oggetto:
Osservazioni e rilievi avverso l’istanza di concessione demaniale marittima
presentata dalla società Porto Popolare “La Frasca” srl per la realizzazione di un porto
turistico in località “La Frasca” – Comune di Civitavecchia
Le sottoscritte Associazioni
Forum Ambientalista
con sede a Roma, Via Sant’Ambrogio 4, ed ivi rappresentata da
Simona Ricotti, responsabile della sezione di Civitavecchia,
WWF LAZIO
con sede a Roma Via Allegri 1. ed ivi rappresentata dal Dr Dario Burattini,
responsabile della Sezione Litorale nord,
Italia Nostra
con sede a Roma, Via Calandra 18, ed ivi rappresentata dalla Dr.sa
Roberta Galletta, presidente del Gruppo Asfodelo – sez di Civitavecchia,
associazioni di tutela ambientale, riconosciute dal Ministero dell’Ambiente ai sensi dell'art.
6, comma 9 della legge 349/86, in relazione all’ istanza relativa a quanto in oggetto, ai
sensi del
Decreto del Presidente della Repubblica 2 dicembre 1997, n. 509
considerato
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che le scriventi Associazioni hanno tra i propri fini statutari la tutela e la valorizzazione
dell’ambiente e del territorio;
che, con Ordinanza del 16 ottobre 2008 il Presidente dell’autorità Portuale di
Civitavecchia ha reso pubblica l’istanza della società Porto Popolare “La Frasca” srl con la
quale è stata richiesta la “concessione demaniale marittima di un area a terra e relativo
specchio acqueo situati in località la Frasca per un periodo di anni 50 allo scopo di
realizzare e gestire un porto turistico con aree destinate a cantieri navali” ;
che in tale Ordinanza è indicata la data del
3 dicembre 2008 quale termine per
presentare
Osservazioni su quanto in oggetto;
che il Progetto in argomento per la realizzazione del quale viene richiesta concessione
demaniale marittima cinquantennale come verrà di seguito precisato e documentato:
1) non è conforme alla programmazione regionale di settore;
2) lede il preminente interesse pubblico;
3) reca grave pregiudizio all’ambiente ed al territorio;
4) reca pregiudizio alle preesistenze archeologiche presenti il loco;
che, pertanto, è interesse delle sottoscriventi associazioni, vedere respinta l’istanza di
rilascio di concessione demaniale marittima formulata dalla Società Porto Popolare “La
Frasca”.
OSSERVANO E RILEVANO
Irregolarità procedurali
Le Osservazioni inerenti quanto in oggetto sono presentate ai sensi del Decreto del
Presidente della Repubblica 2 dicembre 1997, n. 509 che all’art.4, comma 2, cita
“
L'ordine di pubblicazione della domanda indica i giorni dell'inizio e della fine della
pubblicazione e l'invito a tutti coloro che vi hanno interesse a presentare, …omissis…le
osservazioni che credano opportune…omissis….
”.
Domanda chiaramente normata dall’art.3 comma 2 che definisce che:
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“ La domanda, oltre ad indicare le generalità complete del richiedente e la durata della
concessione richiesta, deve essere corredata da un progetto preliminare….omissis…
Contiene inoltre uno studio con la descrizione del progetto ed i dati necessari per
individuare e valutare i principali effetti che il progetto può avere sull'ambiente…”
La ratio di tale norma risiede nel fornire, a quanti siano portatori d’interesse, la possibilità
di analizzare l’intervento proposto e verificarne la legittimità e la compatibilità sia
ambientale che procedurale.
Ed infatti in bandi similari a quello in oggetto (si veda a titolo esemplificativo le allegate
istanze dell’Autorità Portuale del Levante e del Comune di Albenga) vengono chiaramente
indicati l’ufficio in cui è depositata la documentazione tecnica e le modalità di
consultazione degli stessi.
Nel bando di cui all’oggetto, invece, non viene indicato né il luogo dove è depositata la
documentazione né tantomeno le modalità di consultazione; aspetto aggravato dal fatto
di averci consentito di visionare il progetto, peraltro informalmente, solo in data
01.12.2008, ovvero due giorni prima della scadenza del bando, dopo innumerevoli
insistenze ed altrettanto innumerevoli
dinieghi opposto alla nostra richiesta di
consultazione,
presentata anche in forma scritta come richiesta di accesso agli atti,
adducendo, quale motivazione, la protezione del diritto di proprietà intellettuale del
progetto.
Le scriventi Associazioni, nel riservarsi di verificare nelle competente sedi
amministrative/giudiziarie, la legittimità di tale procedura, debbono quindi evidenziare
che le osservazioni che seguono sono effettuate solo sulla base di quanto riportato
nell’istanza del 8 ottobre 2008 della Società Porto Popolare La Frasca Srl, sulla
definizione di porto turistico e sulla localizzazione dell’intervento in questione.
Il progetto non è conforme alla programmazione regionale di settore;
Nell’ istanza del 8 ottobre 2008 della Società Porto Popolare La Frasca Srl viene richiesta
una “
concessione demaniale marittima di un area a terra e relativo specchio acqueo
situati in località la Frasca per un periodo di anni 50 allo scopo di realizzare e gestire un
porto turistico con aree destinate a cantieri navali
” affermando “Che nel piano regionale
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dei porti della Regione Lazio è prevista in corrispondenza della località La Frasca un
possibilità di realizzazione di un porto turistico
”
Tale affermazione non corrisponde al vero.
Infatti
nel “Piano di Coordinamento dei Porti della Regione Lazio”, come
aggiornato con deliberazione del Consiglio Regionale del 22.12.1998 n. 491, nella “Tab.
11 nuovi approdi turistici” in relazione alla necessità di nuove infrastrutture da diporto
per il territorio di Civitavecchia,
la Frasca viene nominata come sito in cui
localizzare un approdo da 200 posti barca.
E’ ormai dato acquisito che il DPR 2 dicembre 1997, n. 509 "Regolamento recante la
disciplina del procedimento di concessione di beni del demanio marittimo per la
realizzazione di strutture dedicate alla nautica da diporto", all’art.2, comma 2, ha
introdotto una netta distinzione tra "porto turistico" e "approdo turistico".
Distinzione ulteriormente approfondita nel già citato “Piano di Coordinamento dei Porti
della Regione Lazio”,che nell’appendice 2) specifica:
“…Omissis…nel Lazio è diventata ormai impellente la necessità di separare le strutture
rivolte ad accogliere la nautica maggiore da quelle rivolte alla nautica minore.
Nell'operare questa separazione, che come indicato nel seguito è di tipo sostanziale in
quanto limita tra l'altro le dimensioni dei natanti che possono accedere in ciascun tipo di
struttura …omissis….
In conclusione per il
presente piano i "porti turistici" sono costituiti dalle strutture
rivolte ad accogliere la nautica maggiore mentre gli "approdi turistici" sono
costituiti dalle strutture rivolte ad accogliere la nautica minore
. …omissis…
La distinzione principale introdotta dal presente piano tra porti e approdi turistici è basata
sui seguenti parametri:
dimensioni dei natanti;
profondità delle imboccature portuali;
larghezze delle imboccature portuali;
modalità di ormeggio delle imbarcazioni.
Non è quindi assolutamente possibile sostenere la compatibilità del Progetto di
cui all’istanza di concessione in oggetto con la pianificazione di settore.
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Il progetto lede il preminente interesse pubblico;
Il “Piano di Coordinamento dei Porti della Regione Lazio” nell’abito delle distinzioni tra le
diverse infrastrutture a servizio del diporto, specifica che nei Porti turistici
“…
non è consentito lo stazionamento in acqua di imbarcazioni di lunghezza fuori tutto
inferiore a 6,0 m….”
Tale specificazione assume particolare importanza in considerazione del fatto che la
localizzazione di una nuova struttura per il diporto a Civitavecchia nasce dalla necessità
di fornire risposta allo “
stato di difficoltà in cui si trovano i diportisti locali per il ricovero e
l’ormeggio delle proprie imbarcazioni
” soprattutto a causa della sottrazioni di spazi che
vengono finalizzati ad altre attività dal Piano regolatore Portuale.
Proprio a tal fine nel decreto VIA 680/03, relativo alla riconversione a carbone della
centrale ENEL di Torre Valdaliga Nord, tra le
prescrizioni propedeutiche all’entrata in
funzione della centrale stessa vi è la realizzazione di un porticciolo, di cui, peraltro, non
è definita la localizzazione.
Inoltre nell’”Accordo per la disciplina dei reciproci rapporti tra il Comune di Civitavecchia
e l’Enel S.p.a”, sottoscritto presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri il 30 aprile
2003, successivamente ratificato con delibera di Giunta del Comune di Civitavecchia n.
213 del 02/05/2003 e definitivamente firmato il 19 giugno, al punto 5.7, i due enti
convennero “
sull'opportunità di individuare congiuntamente, nelle aree marittime della
centrale di Torrevaldaliga Nord, un sito ove delocalizzare le attività cantieristiche e
diportistiche oggi insistenti in località Buca di Nerone, la quale sarà interrata e
ricompresa nella costruenda Darsena Grandi Masse
.”
Medesima prescrizione è stata inserita dall’allora Presidente dell’Autorità Portuale, nella
Concessione Demaniale Marittima Reg. Rep. N.3071 del 8 marzo 2006 rilasciata alla
Compagnia Porto Civitavecchia spa per la realizzazione della darsena Energetico - Grandi
Masse nel porto di Civitavecchia.
E’ pleonastico evidenziare che risponde al preminente interesse pubblico la realizzazione
di un approdo per piccole imbarcazioni e che la realizzazione dello stesso sia in capo
esclusivamente a coloro (ENEL spa e Compagnia Porto Civitavecchia spa) che hanno tale
realizzazione quale prescrizione imprescindibile per la realizzazione dei propri progetti.
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Ne consegue che è in contrasto con tale interesse rilasciare concessione demaniale al fine
di realizzare e gestire un porto turistico ad altro soggetto, quale la Società Porto Popolare
“La Frasca” Srl.
La realizzazione di un porto turistico alla Frasca reca grave pregiudizio
all’ambiente ed al territorio
La localizzazione di tale infrastruttura in località “La Frasca” è in contrasto con il
riconoscimento della stessa quale importante e documentata zona di rispetto di
biodiversità, tanto da essere inserita nel PTP, ambito territoriale n.2, fra le aree boscate
“Beni A5 – Boschi di tutela integrale” e sottoposta, relativamente all’entroterra e alla
fascia costiera, a vincolo di inedificabilità ai sensi dell’art. 1 ter della L. 431/85.
La costa dell’area dove dovrebbe sorgere il progetto di cui all’oggetto, è costituita da
una scogliera bassa, di enorme valore biologico caratterizzato anche da un elevatissimo
ruolo turistico ricreativo, e, unitamente alla gariga alofila, svolge un fondamentale ruolo
ecologico di collegamento con la pineta artificiale retrostante.
Nonostante vi siano evidenti i danni al patrimonio selviculturale ivi esistenti, la flora e la
fauna della Frasca sono estremamente vari.
Molte le piante di ambiente salmastro (costa e gariga), soprattutto della Famiglia delle
Chenopodiaceae, quali:
Atriplex litoralis, Sueda marittima, Salsola kali, Salicornia
europea, Spergularia media e S. marina, Chritmum maritimum, Eryngium maritimum,
Limonium vulgare, Artemisia marittima, Plantago corono-pus, Cakile marita.
Per quanto riguarda l’avifauna, frequentemente vengono avvistati esemplari d
i Arenaria
interpres
, Asio otus, Larus ridibundus, Sterna sandvices, Egretta garzetta,
Phalarocrocrax carbo
.
Particolare rilievo mostra il tratto di fondale antistante, essendo costituito da un
Habitat
prioritario per Natura 2000
, ossia una prateria di Posidonia Oceanica e a tal fine
perimetrato nel
SIC IT6000005 – “Fondali tra Punta Sant'Agostino e Punta della
Mattonara”.
La Direttiva Habitat che, come noto, istituisce i cosiddetti SIC (Siti di Interesse
Comunitario) definisce tali aree
“i tipi di habitat naturali che rischiano di scomparire […] e
per la cui conservazione la Comunità ha una responsabilità particolare”.
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Tra le specie riscontrate nell’ambito del SIC in questione, che si estende per una
superficie di 434,703 ha, alghe di vario tipo (verdi, rosse e brune,
Ulva lacuca, Codium
bursa, C. vermilara, Litophyllum racemus, Geodia cydonium
) e Monocotiledoni rare quali
la già citata
Posidonia oceanica, Muscari parviflorum Desf. (popolamento pentaploide),
Ophrys sphegodes.
Si segnala, inoltre, la presenza di Pinna nobilis (il più grande
mollusco del mediterraneo)
, Corallium rubrum, di molluschi di particolare rarità come la
Luria lurida,
il Murex brandaris, l’Aporhais pes-pelicani, Ensis ensis o E. minor e la
frequente presenza della tartaruga marina
Caretta caretta che ama pascolare nelle
praterie di Poseidonia.
I lavori di riconversione a carbone della centrale di Torre Valdaliga Nord hanno già
causato la distruzione di lembi di pineta per trasformarli in aree cantieristiche e la
realizzazione delle opere a mare per la costruzione del molo carbonifero ha già, di fatto,
concretizzato un’importante erosione del SIC.
L’ipotizzata realizzazione di un porticciolo turistico comporterebbe la pressoché
totale e definitiva cancellazione dei fondali protetti dalla Comunità Europea e
della pineta.
La riqualificazione ambientale della Frasca inserita nelle prescrizioni dei decreti
Via propedeutici al Piano Regolatore Portuale
Proprio per il riconosciuto valore naturalistico ed archeologico la riqualificazione dell’area
denominata “La Frasca” è opera prevista nelle prescrizioni del decreto Via 6923/2002
relativo al Piano Regolatore Portuale, nel quale, dopo essere definita l’elemento di
maggior pregio ambientale dell’area, si prescrive un progetto di riqualificazione
ambientale, peraltro già oggetto di prescrizione del precedente decreto via 2935/97, che
preveda, un sistema di opere a verde da realizzarsi attraverso la messa a dimora di
specie arboree ed arbustive rispettose dei caratteri fitoclimatici locali, raccomandando
che “
dovrà essere evitata l’eccessiva infrastrutturazione“ anche “in riferimento alla
localizzazione dei previsti interventi di supporto alla balneazione (aree di sosta, nuclei di
servizio, piattaforme e pontili
)”
Il progetto reca pregiudizio alle preesistenze archeologiche presenti in loco
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Dal punto di vista archeologico, notevolissima è la rilevanza del sito, qualificato nel PTP
ambito territoriale n.2, come “zona archeologica a tutela orientata”.
In esso sono documentate testimonianze relative all’epoca preistorica, protostorica e
soprattutto dell’età romana come attestano resti di ville, una delle quali, in località
“Cappelletto”, molto vasta e dotata di ambienti termali.
Rinvenimenti di tessere di mosaico, chiodi in bronzo, fibbie, ami da pesca, e di centinaia
di monete di varie zecche del mediterraneo, rimandano ad una frequentazione tra III sec
a.C. e IV d.C., da porre in relazione con la presenza di un porto canale, i cui resti
sommersi sono tuttora visibili, identificabile quasi sicuramente con l’approdo di
Rapinium
, ricordato nell’Itinerarium Maritimum e, successivamente, negli Acta
Sanctorum
con il mutato nome di Columna, dovuto alla presenza sulla costa, come
segnacolo di accesso al canale, di possenti colonne di granito, almeno tre delle quali
ancora adagiate sul fondale, a modesta profondità a poca distanza dalla riva.
Sono, inoltre, frequentissime le segnalazioni relative al rinvenimento di relitti e reperti
isolati dai fondali prospicienti la pineta.
Proprio al fine di tutelare tali preesistenze la Sovraintendenza per i beni archeologici
dell’Etruria Meridionale ha stabilito l’apposizione del vincolo archeologico nell’area della
Frasca sia per il settore a terra che per quello a mare, come comunicatoci con nota
prot.MBAC-SBA-EM-n°8939 del 14.10.2008.
Istituzione del monumento naturale ai sensi della L.R. 6 ottobre 97 N° 29
Si ricorda, infine, che presso la Regione Lazio è in itinere il procedimento di istituzione
del Monumento Naturale in località La Frasca, nell’area ricompresa nel catasto al foglio 1
particelle 7 (Ha 52), 15 (Ha 74), 61 (Ha 50) ed al foglio 3 particella 71
; istituzione certo
non compatibile con la localizzazione, nel medesimo sito di un porto turistico così come
definito dalla normativa vigente.
Le scriventi Associazioni
, alla luce quanto sopra argomentato, ribadendo che l’istanza
in oggetto
non è conforme alla programmazione regionale di settore;
lede il preminente interesse pubblico;
reca grave pregiudizio all’ambiente ed al territorio;
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reca pregiudizio alle preesistenze archeologiche presenti il loco;
chiedono
che vengano esaminate attentamente tutte le questioni qui evidenziate -
esprimendosi singolarmente su di esse – e pronunciando al termine
parere negativo
all’istanza
di concessione demaniale marittima presentata dalla società Porto Popolare
“La Frasca” srl per la realizzazione di un porto turistico in località “La Frasca.
FORUM AMBIENTALISTA
ItaliaNostra WWF Italia -