VITERBO (UNONOTIZIE.IT) Sebbene preannunciata e attesa, la decisione dell'amministrazione comunale di Viterbo di ricorrere al TAR contro l'istituzione della Riserva naturale dell'Arcionello si pone nel solco di un atteggiamento – quello della maggioranza in Consiglio comunale - arrogante e deferente nei confronti degli speculatori e dei poteri forti di questa città.
L'occasione che poteva essere colta era quella di aprire una nuova fase di confronto sul futuro di Viterbo, sulle scelte urbanistiche e sul destino delle aree verdi e del patrimonio storico ed artistico del capoluogo, coinvolgendo esperti, intellettuali, tecnici e cittadini.
Ripensare insieme alla città condividendo sensibilità e progetti.
Invece viene ancora una volta scelta la strada della subalternità ai palazzinari ed ai cementificatori, senza se e senza ma.
Lo stesso atteggiamento che è stato adottato nel confronto con la Regione Lazio e che ha fatto si che il comune abbandonasse strumentalmente il tavolo tecnico per la progettazione dell'area protetta.
Il comune di Viterbo vuole lo scontro con la Regione Lazio e rifiuta il confronto con i cittadini e le associazioni nelle sedi istituzionali perché incalzato dalle richieste dei costruttori.
Lo stesso potrebbe verificarsi nei prossimi giorni per quanto riguarda i 21 piani integrati in attesa di discussione nelle sedi tecniche e politiche comunali: insieme a quanto sta avvenendo nella piana termale (con la scusa dell'aeroporto) una aggressione al territorio e al paesaggio senza precedenti nella storia della città.
Associazione per la Sinistra della Tuscia
Il Presidente, Umberto Cinalli
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