ROMA (UNONOTIZIE.IT)

Rock and Ice Ultra” è la nuova estrema sfida che affronterà Francesco Galanzino, il maratoneta italiano testimonial di Greenpeace. È una corsa sui laghi ghiacciati nei Territori del Nord Ovest Canadese, a temperature che potranno raggiungere i 40 gradi sotto zero. Gli atleti correranno in autosufficienza, trainando in una slitta legata in vita tutto ciò che servirà loro per sopravvivere durante la gara. Anche stavolta Galanzino taglierà il traguardo portando in questo ecosistema a rischio il messaggio di Greenpeace per fermare i cambiamenti climatici.

La “Rock and Ice Ultra” avrà inizio il prossimo  21 marzo e si concluderà il 26. Saranno 250 km, divisi in 6 tappe. Obbligatorie le racchette da neve. L’organizzazione fornirà solamente le tende la sera e l’acqua ogni 12 km circa lungo il percorso. Si correrà in gran parte sul Grande Lago degli Schiavi (il settimo al mondo come estensione), in ambiente glaciale, a 400 km dal Circolo Polare Artico, di fianco all’Alaska.

“Sarà una gara dura. – racconta Francesco Galanzino- Ora ci sono 36 gradi sotto zero, ma c’è anche l’aurora boreale. Ce la metteremo tutta!”

Proprio nell’Artico il rapido aumento delle temperature - circa il doppio che nel resto del Pianeta - sta causando fenomeni di scongelamento del permafrost, che porta al rilascio in atmosfera di nuove emissioni di metano, un gas serra venti volte più potente della CO2. Il fenomeno preoccupa gli scienziati dato che il metano intrappolato sotto il terreno ghiacciato - circa 50 miliardi di tonnellate - è stimato essere 10 volte superiore al metano presente in atmosfera. Il fenomeno potrebbe far evolvere l’equilibrio climatico globale verso un punto di non ritorno.

“Secondo gli studi più recenti l’aumento del livello dei mari potrà superare un metro al 2100, circa il doppio delle previsioni precedenti di appena due anni fa. – sostiene Francesco Tedesco, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace Italia – Gli scienziati stanno facendo il possibile per avvertire il mondo della gravità dei cambiamenti climatici. Ora è compito dei leader mondiali ‘correre’, come Galanzino, e affrettarsi a raggiungere un accordo per salvare il Pianeta entro dicembre 2009 a Copenhagen, nel corso del prossimo summit sul Clima delle Nazioni Unite.”

Francesco Galanzino è diventato testimonial di Greenpeace nel 2007 prima di partire per la gara “4 deserti” dove è stato premiato come vincitore assoluto. Mille chilometri nei più aridi, più caldi, più freddi, più ventosi luoghi del Pianeta - il Gobi in Cina, l'Atacama in Cile, il Sahara in Egitto e l'Antartide - sostenendo con la sua impresa estrema una sfida possibile: una rivoluzione energetica pulita basata su fonti rinnovabili ed efficienza energetica.

GUARDIAFrancesco Galanzino è diventato testimonial di Greenpeace nel 2007 prima di partire per la gara “4 deserti” dove è stato premiato come vincitore assoluto. Mille chilometri nei più aridi, più caldi, più freddi, più ventosi luoghi del Pianeta - il Gobi in Cina, l'Atacama in Cile, il Sahara in Egitto e l'Antartide - sostenendo con la sua impresa estrema una sfida possibile: una rivoluzione energetica pulita basata su fonti rinnovabili ed efficienza energetica.

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