ANCONA (UNONOTIZIE.IT)

Loreto e Recanati nella lista dei beni italiani tutelati dall’Unesco come patrimonio dell’Umanità.

 

Una delle ultime notizie dalle Marche riguarda l’oggetto di una delibera approvata dalla Giunta regionale e che avvia ufficialmente  le procedure per inoltrare la candidatura al Mistero dei beni e attività culturali.

 

L’iniziativa è stata promossa nei mesi scorsi dai due Comuni e dalla Delegazione pontificia di Loreto.  

 

Il presidente Gian Mario Spacca sottolinea che questo territorio ha un indubbio valore universale per le sue connotazioni culturali, religiose e paesaggistiche, assolutamente in linea con i  criteri di assegnazione Unesco: “E’ da queste colline che il grande cantore dei sentimenti Giacomo Leopardi ha costruito il proprio immaginario.

 

Ed è in questo scenario che milioni di pellegrini cattolici si riuniscono attorno alla Santa Casa di Loreto, unica testimonianza al mondo della casa della famiglia della Vergine Maria e luogo di dialogo e confronto tra religioni”.

 

Rientrare tra i siti UNESCO rappresenta quindi il giusto riconoscimento: “un biglietto da visita importante per le Marche: assegna prestigio a livello internazionale ed è un ottimo volano di promozione turistica”.

 

Il riconoscimento, aggiunge,  “è un simbolo per rinnovare lo spirito dei marchigiani a ‘guardare oltre la siepe’, ad aprirsi allo scambio interculturale e continuare a crescere nello scenario internazionale”, uno “stimolo in più” in tempi di crisi.

 

Il presidente Spacca, già nel 2007, nel corso di un incontro a Loreto con l’allora ministro per i Beni Culturali, aveva segnalato le città di Loreto e Recanati quali siti marchigiani da inserire nell’elenco Unesco.

 

Venne quindi costituito un gruppo di enti promotori coordinato dalla Regione, formato dal Comune di Loreto, dal Comune di Recanati e dalla Delegazione Pontificia Prelatura di Loreto per predisporre la necessaria documentazione.

 

E’ opportuno sottolineare che Loreto e Recanati sono legate storicamente: oltre ad essere città attigue, fino a metà del ‘500 erano unite anche dal punto di vista amministrativo.

 

Oggi sono luoghi di riferimento per la loro grande valenza culturale.

 

Loreto, con il suo impianto architettonico caratterizzato da Basilica, Sacri Palazzi Apostolici e Mura di difesa, ricchi di opere dei più importanti artisti rinascimentali, è di eccezionale valore monumentale.

 

Interesse rafforzato dall’elevato significato religioso legato alla Santa Casa di Loreto, meta di pellegrinaggi da tutto il mondo, fin dal XIII secolo.

 

Luogo di dialogo, di scambio di valori umani-spirituali, confermato anche dalle celebrazioni per il Giubileo. 

 

Recanati è il luogo di nascita e di vita di Leopardi, il poeta italiano al quale viene tributato il più ampio riconoscimento a livello universale: è sede degli studi leopardiani, che da anni lavora per diffondere la sensibilità del poeta in Italia e nel mondo, ospitando incontri a livello internazionale.

 

L’opera di Leopardi è fortemente ispirata al paesaggio naturale che circonda la città e incarna  l’identità stessa della regione. 

 

UNESCO: CHI HA IL RICONOSCIMENTO

Nelle Marche l’unica città ad aver avuto nel 1998 il prestigioso riconoscimento è Urbino.

 

I siti Unesco sono in tutto  830, di cui 644 beni culturali, 162 naturali, 24 misti, presenti in 138 nazioni del mondo.

 

L’Italia, con 40 siti inclusi nella lista, è la nazione col maggior numero; seguono la Spagna e la Cina.

 

Le regioni italiane che hanno il maggior numero di siti Unisco sono Lombardia e Toscana (6 ciascuna).

 

Quindi, Lazio e Campania (5), Veneto e Sicilia (4), Emilia-Romagna (3), seguono Puglia, Piemonte, Liguria, con 2 siti ciascuna.

 

I nuovi criteri di selezione per il rientrare nel patrimonio mondiale dell’UNESCO mirano a privilegiare paesi e tipologie poco rappresentati, come i paesaggi culturali e l’architettura contemporanea. 

 

Per Ascoli Piceno sono state avviate le procedure per il riconoscimento UNESCO.

 

Una commissione di esperti ha già prodotto i prodotto i primi risultati, individuando nella presenza del travertino l'elemento di specificità che caratterizza il tessuto urbano cittadino esaltato dalla stretta relazione con le cave del territorio da cui è estratto.

 

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