Giustizia: contro i tagli del Governo, giornata di mobilitazione nazionale di uomini e donne della Polizia Penitenziaria e del Corpo Forestale dello Stato!

                          

E alla fine ci sono riusciti!

 

L’ostinato, autoritario e reiterato rifiuto opposto dal Governo al dialogo e alle rivendicazioni avanzate dalle rappresentanze sindacali e militari del personale addetto alla sicurezza e difesa del Paese, provocherà domani - per la prima volta da quando è stato creato il Comparto Sicurezza – la discesa in piazza, in tutte le città italiane, di circa mezzo milione di operatori in divisa per protestare contro i fortissimi tagli – ben tre miliardi in tre anni - imposti al sistema sicurezza.

 

Un appuntamento che ha unito all’attuale fortissima insoddisfazione manifestata dagli addetti alla sicurezza e alla difesa del Paese per l’inaccettabile trattamento riservato con il decreto legge 112/08 e il mancato rinnovo del contratto di lavoro, l’inquietudine e la preoccupazione dovuta alle pesantissime conseguenze che rischiano di essere cagionate sull’intero sistema di sicurezza sociale con la conversione in legge del decreto.

 

In questo senso, i tagli introdotti con la manovra finanziaria del Governo si ripercuoteranno in maniera assolutamente drammatica sul sistema penitenziario e sui servizi assicurati dalla Polizia penitenziaria, soprattutto di quelli di traduzione dei detenuti ordinati dalle varie A.G.

 

Diminuiscono di circa 9 milioni di euro i fondi destinati alle missioni del personale,  di quasi 5 milioni di euro quelli destinati alle spese per il trasporto dei detenuti e degli internati, di circa 4 milioni di euro quelli fissati per l’acquisto e la manutenzione dei mezzi di trasporto, di circa 12 milioni di euro quelli complessivamente fissati per la manutenzione e il funzionamento degli istituti e servizi penitenziari.

 

Tagli imponenti alle spese per l’organizzazione e il funzionamento dei corsi di formazione e aggiornamento del personale, per l’organizzazione e il funzionamento degli asili nido dei figli dei dipendenti, per le attività culturali del personale di Polizia penitenziaria; ma anche all’istruzione e al sostentamento delle persone temporaneamente private della libertà, per la pulizia dei locali negli istituti, per il pagamento dei canoni acqua, luce, gas e telefono, per il riscaldamento dei locali, acquisto cancelleria, e molto altro ancora.

 

Nel totale, un taglio di spesa che ammonta a circa 120 milioni di euro solo per il Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, un vero e proprio salasso che evidentemente si rifletterà su di un sistema penitenziario reso ormai nuovamente  sovraffollato - 56000 i detenuti presenti negli istituti ad oggi - e assolutamente inadeguato a garantire appieno il proprio mandato e, quindi, la stessa sicurezza.

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