In due settimane secondo incidente nucleare in Francia.
Dopo i 30 metri cubi di acque contaminate da uranio uscite nella notte tra 7 e 8 luglio dalla centrale nucleare di Tricastin (12 grammi di uranio per litro, per un totale di 320 chili), giovedì scorso dal sito nucleare di Romans-sur-Isere, destinato alla produzione di combustibile nucleare, sono fuoriuscite "poche centinaia di grammi" di sostanza fissile. Le due perdite di uranio hanno provocato una forte reazione popolare. Il governo ha iniziato la verifica delle falde freatiche prossime ai siti legati all'energia atomica, quasi a temere la possibilità d'incidenti non denunciati in passato. Agli abitanti delle zone contaminate è stato ordinato di non bere acqua corrente e di non mangiare pesce di provenienza locale; sono stati inoltre vietati l'irrigazione dei campi, i bagni nei corsi potenzialmente inquinati e gli sport acquatici in generale. Intanto l'Asn, Autorità di Sicurezza Nucleare, ha annunciato di aver trasmesso nei giorni scorsi un fascicolo alla procura di Carpentras, in seguito all'ispezione che ha rilevato "gravi irregolarità" nella tenuta degli impianti di Tricastin.
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