ROMA (UnoNotizie.it)
La festività del Primo Maggio ricorda il grande movimento di lotta che, negli anni ‘80 del XIX secolo, mobilitò milioni di lavoratori i quali, senza barriere geografiche né sociali, cercarono di affermare un diritto ben preciso: la conquista delle otto ore lavorative quotidiane, in coincidenza con l'inizio dell'industrializzazione di massa negli Stati Uniti.
Mentre in Australia il motto era "Otto ore di lavoro, otto di svago, otto per dormire", i lavoratori erano alla ricerca di un giorno in cui tutti potessero incontrarsi per rivendicare la propria autonomia e indipendenza. Svariate organizzazioni sindacali suggerirono il Primo Maggio come data della festività e Friedrich Engels affermava compiaciuto: “lo spettacolo di questa giornata aprirà gli occhi ai capitalisti".
Dal congresso della Prima Internazionale, riunito a Ginevra nel settembre 1866, scaturì la proposta concreta di otto ore come limite legale dell'attività lavorativa. Nello stesso anno lo Stato dell'Illinois, negli USA, approvò una legge che introduceva la giornata lavorativa di otto ore ma le cui limitazioni ne impedirono l'estesa ed effettiva applicazione.
L’entrata in vigore della legge era comunque fissata per il Primo Maggio 1867. In questo stesso giorno a Chicago venne organizzata una grande manifestazione in cui diecimila lavoratori diedero vita al più grande corteo mai visto per le strade della città americana. Il 1867, tra l’altro, è anche l’anno che vide la stampa del primo libro del Capitale in cui Karl Marx scrive che «La fissazione della giornata lavorativa normale è il risultato di una lotta multisecolare tra capitalista e operaio».
Nell'ottobre del 1884 la Federation of Organized Trades and Labour Unions indicò nel Primo Maggio 1886 la data limite, a partire dalla quale gli operai americani si sarebbero rifiutati di lavorare più di otto ore al giorno.
Sabato Primo Maggio 1886 in dodicimila fabbriche degli Stati Uniti 400 mila lavoratori iniziarono uno sciopero che proseguì anche nei giorni successivi con risvolti drammatici: mentre la polizia si avvicinava al palco degli oratori per interrompere il comizio, fu lanciata una bomba.
I poliziotti aprirono il fuoco sulla folla e alla fine si contarono numerosi feriti e otto morti, passati alla storia come “i martiri di Chicago". A queste vittime, in quanto emblema di lotta operaia, venne dedicata la giornata del Primo Maggio.
In Europa la festività fu ufficializzata il 20 luglio 1889 dai delegati socialisti della Seconda Internazionale, riuniti a Parigi, e ratificata due anni dopo in Italia dove il governo di Francesco Crispi attuò drastiche misure di prevenzione, vietando qualsiasi manifestazione pubblica per quella giornata.
Nell'agosto del 1891 il II Congresso dell'Internazionale, riunito a Bruxelles, decise di rendere permanente la ricorrenza che, da quel momento in poi, sarebbe stata la festa dei lavoratori di tutti i paesi. Con l’inizio della tradizione, il movimento dei lavoratori cominciò a mettere da parte l’originario obiettivo di lotta per lasciare il posto ad altre proteste che, nel 1898, sfociarono nei "moti per il pane".
Nei primi anni del Novecento il Primo Maggio si caratterizzò anche per la rivendicazione del suffragio universale, in seguito per la protesta contro l'impresa libica e contro la partecipazione dell'Italia alla guerra mondiale. Nel nostro Paese la festività fu soppressa durante il ventennio fascista, che preferì celebrare un’autarchica Festa del lavoro italiano il 21 aprile, in coincidenza con il Natale di Roma, per poi essere ripristinata subito dopo la fine del conflitto mondiale, nel 1945, sei giorni dopo la liberazione dell'Italia.
Nel 1947 la ricorrenza del Primo Maggio venne funestata con la strage di Portella della Ginestra, località in provincia di Palermo, quando la banda del separatista Salvatore Giuliano sparò su un corteo di circa duemila lavoratori, uccidendone undici e ferendone una cinquantina.
Oggi la festa del Primo Maggio, occasione per ribadire la centralità del lavoro nella vita democratica e per far avanzare ovunque le prospettive di progresso sociale, viene celebrata con il concerto, in Piazza San Giovanni a Roma, che i sindacati italiani CGIL, CISL e UIL organizzano ogni anno dal 1991.
Elisa Ignazzi
NELLA FOTO " PORTELLA DELLA GINESTRA "
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