ROMA (UnoNotizie.it)

Decine di migliaia di allevatori in piazza in tutte le principali regioni di produzione per salvare le stalle italiane e i primati qualitativi e di sicurezza del Made in Italy, con una capillare “operazione verità”, per combattere la mancanza di conoscenza e le distorsioni che aggravano le emergenze, ma anche per sostenere acquisti al prezzo giusto per imprese e consumatori. Degustazioni, distribuzione di prodotti, consigli per gli acquisti, ma anche dimostrazioni nelle piazze e di fronte ai centri commerciali saranno al centro della grande giornata di mobilitazione degli allevatori italiani.
 
Se a Roma il centro della manifestazione sarà in Campidoglio a partire dalle ore 10,00 con dimostrazioni ed assaggi, a Venezia alle ore 9.15 partirà dal Tronchetto un corteo di barche che porterà gli allevatori con i loro animali attraverso il Canal Grande a Palazzo Balbi, sede della Giunta regionale del Veneto, mentre a Parma, nella capitale della salumeria italiana, l’appuntamento è in piazza della Steccata con un’esposizione di prodotti e la presentazione di una ricerca sui supermercati. In Piemonte a partire dalle ore 10,00 presidi a Torino presso piazza Castello, angolo via Garibaldi, e di fronte al supermercato Carrefour di corso Montecucco, mentre in Lombardia a Milano in viale Umbria alle ore 9,00 davanti ai supermercati Coop ed Esselunga. Coldiretti sarà in piazza San Giacomo a Udine e in piazza Cavour a Pordenone dove distribuirà gratuitamente latte fresco prodotto esclusivamente in Friuli Venezia Giulia. Iniziative si svolgono anche nel Mezzogiorno in Campania al centro direzionale di Napoli alle 10,30, a Ragusa in Sicilia ed in Puglia a Bari in piazza del Ferrarese alle ore 10,30, ma altre decine di appuntamenti sono fissati nei piccoli e nei grandi comuni della penisola.
 
Al centro dell’iniziativa la mancanza di trasparenza nella vendita dei prodotti che avrebbe evitato il crollo delle vendite di fronte alla psicosi determinata dalle emergenze sanitarie e la grande distribuzione commerciale che sull’ambiguità dell’informazione fa business a danno delle imprese e dei consumatori. E’ necessario rendere obbligatorio indicare in etichetta la provenienza dei prodotti alimentari venduti sugli scaffali già in vigore per la carne bovina e per quella di pollo, ma che manca ancora per la carne di maiale,  il latte a lunga conservazione i salumi e i formaggi non a denominazione di origine, come previsto dalle iniziative di legge del Parlamento e del Governo.
 

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