ANCONA (UnoNotizie.it)
Si è chiusa a Milano, nei padiglioni di FieraMilanoCity, la Campionaria delle Qualità Italiane, dove circa 35 mila persone hanno potuto scoprire il meglio della produzione Made in Italy. E le Marche con le loro eccellenze hanno svolto un ruolo da protagonista, tanto da vedersi assegnato il Premio ANTEO per il miglior stand, che ospitava undici eccellenze della nostra produzione.
La presentazione alla stampa, tenutasi all’interno dello stand Unioncamere Marche e Regione Marche, ha messo in luce la filosofia progettuale della presenza alla Campionaria delle Qualità Italiane. Vi hanno partecipato il Responsabile della Sezione Internazionalizzazione di Unioncamere, Alberto Drudi, il Segretario Generale Unioncamere Marche, Fabio Brisighelli nonché Ermete Realacci, presidente di Symbola, Fondazione per le Qualità Italiane.
Realacci, annunciando l’assegnazione alle Marche del Premio Anteo per la migliore partecipazione del sistema imprenditoriale regionale ( che sarà consegnato fra qualche mese proprio nella nostra regione) ha ricordato come la Campionaria sia stata una scommessa che si nutre di valori e di coesione sociale, di innovazione e ricerca, di ambiente e cultura, tutti elementi che possono rappresentare formidabili fattori produttivi in grado di valorizzare i saperi e i talenti dei territori e di far superare la crisi economica.
E in tal senso le Marche hanno ben identificato questa “scommessa” , vincendola proprio con il premio che prende il nome dalla figura mitologica invincibile finché rimaneva a contatto con la madre Terra. Secondo Drudi, infatti, siamo una piccola regione dalle radici profonde che racchiude un’enorme ricchezza e un brand settoriale di richiamo in tutto il mondo.
Regione Marche e UnionCamere hanno fatto sistema per portare alla Campionaria un’immagine integrata dove sono state evidenziate le produzioni di qualità, valorizzando quindi l’intero territorio regionale. Una formula indovinata per confermare le Marche protagoniste emblematiche della soft economy che investe nel capitale intangibile, del “capitalismo dolce” in cui le imprese sono intimamente legate alla cultura dei territori ed in cui la forte identità locale è il presupposto per un efficace approccio globale al mercato. Territori dove la tradizione ed i saperi antichi convivono in sinergia con l’innovazione, la coesione sociale e la tutela dell’ambiente si sposano alla capacità di competere sui mercati.
Diverse infatti le inimitabili produzioni marchigiane a testimonianza della vitale realtà produttiva della regione: dalla carta fatta a mano alle suole per calzature, dalle macchine per caffè espresso agli arredamenti per pasticcerie, dalle auto elettriche ai radiatori d’appartamento e alla nautica da diporto. Senza dimenticare le eccellenze alimentari; cioccolato, lonzette di fico, conserve e marmellate fino al famoso mistrà, alla Vernaccia di Serrapetrona, al vino d.o.cg.
Il tutto a compenetrare e attrarre il territorio nei suoi diversi turismi: leisure, culturale, storico, gastronomico ed anche religioso. Particolarmente significativa la valenza del turismo gastronomico con la presenza de “I Cuochi di Marca “ che nel corso dell’evento hanno offerto degustazioni mirate alla valorizzazione dei prodotti del territorio, espressione dell’agroalimentare d’eccellenza, capace di proporre al mercato nazionale ed internazionale prodotti tipici della tradizione marchigiana reinterpretati in chiave contemporanea. Degustazioni apprezzate, tra gli altri, anche dal Presidente della Camera dei Deputati, Gianfranco Fini e dal Ministro per le Politiche comunitarie, Andrea Ronchi che si sono soffermati a visitare lo stand regionale, complimentandosi con gli organizzatori e gli imprenditori.
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