Chi ama e intende difendere la pineta della Frasca e il tratto di litorale antistante, da tempo condivide la paura che qualcuno pensi di “ripulire” con il fuoco l’ultimo lembo di costa del nostro territorio scampato miracolosamente alle speculazioni per consegnarlo all’ambito della presunta civiltà riempiendo le tasche di qualche benefattore.
Gli incendi delle ultime settimane, sulla cui natura dolosa non sembrano sussistere dubbi (come nella quasi totalità dei casi, del resto) e, in particolare, quello di ieri, dimostrano la fondatezza di tali timori e la massima urgenza di un intervento straordinario di tutela che “spenga” qualsiasi volontà di conquista su quello che per Civitavecchia rappresenta un rarissimo esempio di ricchezza collettiva.
Pur ricordando che l’area, relativamente all’entroterra e alla fascia costiera, è già vincolata ai sensi dell’art. 1-ter della L. 431/85, è doveroso che sia puntualmente aggiornato con l’indicazione dei suoli recentemente percorsi dal fuoco il catasto degli incendi, al fine di apporre i vincoli di inedificabilità e il divieto di cambio di destinazione previsti dalla normativa nazionale e regionale in materia di incendi boschivi.
È, altresì, necessaria ed urgente l’istituzione del Monumento Naturale ai sensi della Legge Regionale 29/1997 proposta, a seguito della richiesta delle associazioni WWF, Forum Ambientalista, Italia Nostra e TNT, dall’Assessore Regionale all’Ambiente Filiberto Zaratti, iniziativa che ha già visto una prima riunione in Regione il 2 luglio scorso tristemente disertata dalla nostra amministrazione.
L’istituzione dell’area protetta sottrarrebbe definitivamente alle mire espansionistiche del “mecenate” di turno la Frasca e il relativo litorale.
Per chiarire definitivamente il concetto ai piromani è bene precisare che naturalmente il Monumento Naturale sarà istituito anche se la pineta fosse totalmente cancellata dal fuoco. Al di là dell’indubbio valore naturalistico della linea di costa e delle importanti preesistenze archeologiche, si procederebbe naturalmente ad un rimboschimento.
L’istituzione del Monumento Naturale non comporterebbe alcun problema in relazione alle strutture esistenti, compreso il campeggio, e alle opere di compensazione ambientale ed accesso alla balneazione che l’Autorità Portuale deve realizzare dal 1997.
Per quanto riguarda il porticciolo da 800 posti barca, dei quali, a quanto si è appreso dalle dichiarazioni del sindaco, 160 pubblici, per fare felice una parte dei diportisti locali, e 640 da collocare sul mercato, si tratta di una farneticazione destinata a svanire a contatto con le necessarie autorizzazioni.
Alessandro Manuedda
Consigliere Comunale Civitavecchia - Gruppo Verdi
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