GROSSETO (Uno Notizie.it) In Toscana l’Unità Mobile del BCD per informare e sensibilizzare la cittadinanza sull’importanza del Buon Compenso del Diabete e come tenere sotto controllo la patologia. In Piazza Dante a Grosseto, i medici diabetologi di AMD (Associazione Medici Diabetologi) e SID (Società Italiana di Diabetologia) e gli infermieri di OSDI (Operatori Sanitari di Diabetologia Italiana) per l’analisi della glicemia e, per la prima volta in questa piazza, anche dell’emoglobina glicata, parametro fondamentale per controllare il diabete nel tempo. Le tappe si svolgono nell’ambito della “Campagna nazionale BCD - Informati. Alleati. Protetti.” che ha preso il via nel 2008 facendo tappa in 18 capoluoghi in tutta la Penisola. L’iniziativa è stata realizzata grazie al contributo incondizionato di sanofi-aventis, ed è promossa da IDF (International Diabetes Federation) con il Patrocinio del Ministero della Salute.
Sensibilizzare la popolazione sui rischi legati al diabete, sull’importanza del controllo della patologia, che colpisce 4,6 italiani su cento, e sugli strumenti che consentono di seguire nel tempo la malattia. Questo l’obiettivo della “Campagna BCD - Informati. Alleati. Protetti.” che punta a favorire la conoscenza sui parametri metabolici che permettono di tenere “sotto osservazione” il diabete, come l’emoglobina glicata, la glicemia, i valori del colesterolo e dei trigliceridi nel sangue e la pressione arteriosa.
Per aiutare la cittadinanza a conoscere meglio il diabete e i rischi collegati sabato 23 maggio in Piazza Dante a Grosseto è stata presente l’Unità Mobile del Buon Compenso del Diabete.
Si tratta di un vero e proprio ambulatorio viaggiante che si muove per il secondo anno in tutta Italia, al cui interno medici diabetologi di AMD e SID e infermieri di OSDI garantiscono la possibilità di effettuare gratuitamente l’analisi della glicemia e il controllo dell’emoglobina glicata, per la prima volta disponibile in queste piazze per le persone con diabete. La scelta dei test non è casuale: l’insieme dei due valori rappresenta oggi il mezzo più efficace per affermare che il diabete è controllato.
Molta strada c’è ancora da fare per ottenere questo obiettivo: secondo i dati di uno studio realizzato da SIMG nel 2007, il 47 per cento delle persone con diabete ha valori di emoglobina glicata entro la soglia considerata del 7 per cento, valori peraltro in linea con i primi dati relativi alle esperienze registrate nel corso della precedente edizione della Campagna BCD.
«E’ il parametro fondamentale per raggiungere il Buon Compenso del Diabete e tenere sotto controllo la patologia nei soggetti affetti. – Spiega il Prof. Massimo Massi Benedetti, vice presidente IDF Global – Buon Compenso del Diabete significa anche limitare il rischio dell’insorgenza di complicanze come infarti e ictus, oltre che danni alle arterie dei reni, delle gambe e degli occhi. Basti pensare, in questo senso, che oggi il diabete non controllato è la principale causa di cecità e amputazioni in età adulta».
A ogni persona dopo il controllo consegnato il volumetto “BCD – la guida pratica per imparare a controllare il diabete”, strumento essenziale per conoscere meglio il diabete e per capire come controllarlo grazie a un’interazione efficace tra buone regole di vita, test e terapia farmacologica appropriata. Ovviamente sempre seguendo l’indirizzo e il consiglio del proprio medico di riferimento.
La necessità di sensibilizzare la cittadinanza sul Buon Compenso del Diabete nasce dalla consapevolezza che il diabete è una patologia sempre più diffusa in Italia e in Toscana.
«Uno studio che ho condotto insieme ai medici di medicina generale della ASL 11 di Empoli su un campione di popolazione toscana di circa 70.000 persone, ha fatto rilevare una prevalenza del 6%, alla quale va aggiunta un ulteriore 1%, di Diabete Mellito misconosciuto nella popolazione a rischio (soggetti con familiarità, obesità addominale, ipertensione arteriosa e pregresso, diabete gestazionale). Pertanto è presumibile che in Toscana ci siano circa 200.000 diabetici - dichiara il Dr. Claudio Lazzeri, presidente AMD per la Regione Toscana - Da questi dati si può partire per sottoporre a screening precoce i soggetti a rischio descritti nello studio al fine di ottenere una diagnosi più precoce e una possibile prevenzione sia primaria sia secondaria del diabete. Nei diabetici è infatti cruciale raggiungere il buon compenso della glicemia, a digiuno e in fase postprandiale, e dell’emoglobina glicata, oltre al controllo di altri fattori di rischio spesso associati, quali l’obesità addominale, l’ipertensione arteriosa e la dislipidemia per prevenire le temibili complicanze sia microangiopatiche (retina e reni) che macroangiopatiche (malattie cardiovascolari). Questo può accadere se il diabetico è motivato con procedure di educazione terapeutica che permettono un autocontrollo corretto e un’autogestione della malattia». Conclude il Dr. Lazzeri.
«Tale importante iniziativa nasce dalla constatazione che in Italia, come del resto nel resto del mondo, l’importanza del Buon Compenso del Diabete non sia così diffusa come dovrebbe essere, pur nella consapevolezza del ruolo fondamentale di tale controllo nella gestione della malattia. Attraverso il progetto BCD, l’Italia si pone all’avanguardia in tale ambito e si allinea alla risoluzione delle Nazioni Unite del dicembre 2006 - dichiara il Prof. Francesco Dotta, presidente SID per la Regione Toscana. Un altro aspetto che mi preme sottolineare - aggiunge il Prof. Dotta - riguarda la promozione, attraverso la campagna BCD, dell’Alleanza tra tutti gli interlocutori coinvolti nel processo di diagnosi, assistenza e cura del diabete, ossia dei pazienti e dei loro familiari, dei medici, degli infermieri, degli altri operatori sanitari, delle associazioni e, naturalmente delle istituzioni. E’ infatti stato dimostrato da numerose pubblicazioni scientifiche e da esperienze internazionali, che il successo nell’affrontare il diabete passa attraverso la collaborazione e la condivisione di obiettivi e strategie da parte di tutti coloro che partecipano direttamente o indirettamente alla gestione della malattia». Conclude il Prof. Dotta.
«E’ quindi necessario misurare regolarmente la glicemia e contemporaneamente devono essere tenuti sotto controllo anche altri fattori di rischio che si riconoscono spesso nell’errato stile di vita come il fumo di sigaretta, la sedentarietà e l’obesità addominale. Nel caso della malattia diabetica è molto importante fare una diagnosi precoce per migliorare la qualità e la quantità della vita dei pazienti - spiega il Prof. Carlo Maria Rotella, past-president SIO (Società Italiana di Obesità). Altrettanto fondamentale è valutare la situazione del paziente diabetico nel tempo. E’ molto importante, per questo motivo, misurare il valore dell’emoglobina glicata, ovvero la componente dell’emoglobina che esposta ad elevate concentrazioni di glucosio nel sangue ha subito delle modificazioni che possiamo facilmente misurare. Questo parametro esprime l’andamento medio dei valori della glicemia nei 3 mesi precedenti e pertanto risulta un forte indicatore del compenso della malattia e quindi dello stato di salute della persona con diabete in un arco di tempo ben definito».
La Campagna BCD a Grosseto è un’iniziativa in collaborazione con Diabete Forum.
La tappa di Grosseto della campagna ha visto, inoltre, il coinvolgimento e la collaborazione della classe medico-scientifica, degli operatori della sanità, delle associazioni di volontariato, oltre a tutti i mezzi di comunicazione che usualmente operano a livello locale. In particolare, si ringraziano per il Patrocinio offerto all’iniziativa: la Regione Toscana, la Provincia di Grosseto e il Comune di Grosseto.
La “Campagna BCD - Informati. Alleati. Protetti.” è promossa da IDF (International Diabetes Federation) con AMD (Associazione Medici Diabetologi), SID (Società Italiana di Diabetologia), AID (Associazione Italiana Diabetici) e FAND e ha ricevuto il Patrocinio del Ministero della Salute. Contribusicono al successo dell’iniziativa FEDERFARMA (Federazione nazionale dei titolari di farmacia italiani), OSDI (Operatori Sanitari di Diabetologia Italiani), SIBIOC (Società Italiana di Biochimica Clinica e Biologia Molecolare) e SIMEL (Società Italiana Medicina di Laboratorio) e SIMG (Società Italiana Medicina Generale).
La “Campagna BCD - Informati. Alleati. Protetti.” è resa possibile grazie al contributo incondizionato di sanofi-aventis sin dall’inizio del progetto nel 2005.
«Sanofi-aventis lavora in stretta collaborazione con le istituzioni, i ricercatori, i professionisti della salute e le associazioni pazienti con l'obiettivo di migliorare le condizioni di salute delle persone con diabete e di ridurre i costi e le diseconomie per la Società grazie all'introduzione di processi di prevenzione, assistenza e cura sempre più adeguati – ha dichiarato Angelo Zanibelli, Direttore Comunicazione e Relazioni Istituzionali sanofi-aventis Italia. Il sostegno che le Istituzioni hanno voluto accordare alla Campagna dimostra la validità di questa importazione metodologica. L’alleanza per il Buon Compenso del Diabete è oggi un’importante realtà del nostro Paese e un motivo di speranza per tutte le persone affette dalla malattia».
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