"La proposta - spiega Scheggi - discende da un'attenta valutazione degli atti istruttori redatti dagli uffici e da consulenti esterni, le cui risultanze rendono particolarmente problematica la trasformazione di una volontà politica in atti amministrativi. Le condizioni e gli scenari individuati nella delibera della Giunta provinciale del 22 novembre 2005, infatti, sono profondamente mutati in termini legislativi, societari e civilistici.
Nel corso del confronto con Scarlino Holding e Scarlino Energia srl - continua il presidente - abbiamo trovato conferma della disponibilità di queste aziende ad essere prioritariamente al servizio di questo territorio, pur nel mutato quadro conseguente alla nuova legge regionale.
Tuttavia, le responsabilità che gli amministratori di queste società hanno nei confronti delle stesse non consentono una sintesi corrispondente alle condizioni poste dalla Provincia. Tutto ciò - conclude il presidente - non riduce l'importanza del termovalorizzatore di Scarlino per integrare il sistema impiantistico del ciclo dei rifiuti".