ROMA (UnoNotizie.it) Dopo una lunga malattia si è spento a Roma l’illustre storico e critico cinematografico Mario Verdone, un mese prima del suo novantaduesimo compleanno.Figura molto nota nel panorama accademico e culturale italiano, Verdone era nato ad Alessandria il 27 luglio 1917 e neglianni ’50 iniziò la carriera universitaria con corsi liberi di filmologia in diversi atenei.
Sapiente e raffinato conoscitore di cinema, esperto indiscusso del neorealismo, intellettuale votato alla critica d'arte, cultore di tutte le forme di spettacolo, nel 1965 consegue per primo l'innovativa libera docenza di "Storia e critica del Film", disciplina da lui stesso introdotta per la prima volta in Italia e di cui è stato professore emerito fino alla morte. Si è distinto come fondatore di una materia a quel tempo assolutamente sperimentale, inedita e completamente sconosciuta agli atenei italiani. Una delle sue opere più celebri, "Storia del cinema", è considerata ancora oggi un modello per l’approccio interdisciplinare che rese Verdone uno studioso comparatista, prima ancora che la comparatistica venisse insegnata nelle università.
Ma il suo impegno nel mondo del cinema non si è esaurito con la docenza. Verdone infatti ha anche diretto con passione, con Roberto Rossellini alla presidenza, il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, da sempre fabbrica di nuovi talenti nei vari mestieri del cinema. Come prova inconfutabile della sua autorevolezza, egli ha avuto il privilegio di far parte, insieme al produttore Dino de Laurentiis, della ristrettissima cerchia chiamata ogni anno ad assegnarel’Oscar, il più importante premio cinematografico. Sono tanti i prestigiosi incarichi che Verdone ha ricoperto, ma per i profani, secondo le ultime notizie, la sua notorietà è dovuta al fatto di essere stato il padre di Carlo, uno degli attori comici più brillanti ed amati del nostro paese, del regista Luca, nonché suocero di Christian De Sica, consuocero dei grandi Vittorio De Sica e Maria Mercader.
Carlo, che appena saputa la notizia della morte del padre ha lasciato il set romano del suo ultimo film Io loro e Lara per unirsi alla famiglia, ha spesso raccontato il suo rapporto con un genitore dalla forte personalità che addirittura un giorno lo bocciò ad un esame all'università. Questo divertente episodio venne omaggiato da Dino Risi con una citazione nel film del ’79 Caro papà in cui Verdone impersonava se stesso, un incorruttibile professore occhialuto. Carlo ha cominciato fin da piccolo ad apprezzare il cinema proprio grazie al padre che ha influenzato in modo determinante i suoi interessi e la sua carriera professionale. La figura di Mario Verdone, comunque, non va associata solo al cinema. La sua versatile esperienza intellettuale si è ampliata anche nel teatro, nella poesia, nella pittura, nella critica d’arte, nella saggistica.
In questo ambito ha condotto fondamentali studi storico- critici sulle avanguardie artistiche del primo Novecento e in particolare sul Futurismo italiano, considerati illuminanti a livello internazionale. I più esperti sanno che Verdone è stato e resta l’intellettuale che più di ogni altro ha indagato ed approfondito i personaggi e le vicende di questo movimento artistico e letterario che ha potuto seguire fin dalla giovinezza, quando, come cronista di un giornale, ebbe un fortunato incontro professionale con Filippo Tommaso Marinetti che del futurismo fu il fondatore. Verdone nei suoi scritti avvicina il lettore ad uno dei movimenti più discussi, complessi ed apprezzati delle avanguardie storiche attraverso un metodo innovativo e interdisciplinare, esaminandone, cioè, gli obiettivi, l'ideologia, i procedimenti in campo letterario, architettonico, cinematografico, pittorico, scultoreo. Un'analisi a 360 gradi e totale, come totale è stata la rivoluzione culturale e artistica portata avanti dal movimento futurista.
Elisa Ignazzi
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