ROMA (UnoNotizie.it)
 
La legislatura volge al termine (mancano una manciata di mesi) ma la Regione Lazio non ha ancora portato a compimento la riforma sull'inquinamento elettromagnetico del territorio regionale, voluta ed intrapresa dall'allora assessore all'Ambiente Angelo Bonelli.

Sono trascorsi inutilmente oltre tre anni dall'approvazione in Giunta della proposta di legge che disciplina le sorgenti di inquinamento elettromagnetico e detta le linee guida per razionalizzare sotto il profilo urbanistico antenne, ripetitori e tralicci, che oggi offendono ed abbrutiscono i centri urbani e le campagne del Lazio.
Roma, con i suoi oltre tre mila impianti di telefonia mobile, si colloca tristemente al primo posto tra le città europee a più alto indice di "protuberanze elettromagnetiche" e si avvia a diventare, dopo Malagrotta con i rifiuti, la più estesa discarica elettromagnetica d'Europa!

E' bene sapere che vi sono ampie fasce della popolazione di Roma e di numerosi comuni del Lazio non solo ad alto rischio sanitario, ma già contagiate dagli effetti della esposizione ininterrotta ad elevati campi elettromagnetici, ma le istituzioni si guardano bene dall'attivare specifiche campagne epidemiologiche, perchè sanno a quali drammatici risultati andrebbero incontro.

Eppure, nonostante questa devastante realtà, la Giunta Marrazzo continua a tacere ed il Consiglio prosegue a discutere in Aula di tutto e di più, tranne che della pdl n° 131 sui CEM, che anzi è scivolata al 1202° posto nell'odg degli atti da esaminare, ovvero una posizione che mai consentirà di poter discutere ed approvare la proposta nei tempi consentiti prima della scadenza naturale della legislatura regionale.

Questa grave responsabilità, che pesa come un macigno sul Presidente e tutta la Giunta, non esenta neppure quelle forze politiche di governo, storicamente vicine alle istanze ambientali e sanitarie dei cittadini del Lazio, che con il loro complice silenzio rischiano di cancellare ogni rapporto di fiducia con il loro elettorato, ma soprattutto con quell'ampia fascia di popolazione, sempre più sofferente, che si sentiva affiancata in questa difficile "battaglia di civiltà".

Si tratta di un atteggiamento censurabile, che non mancherà di produrre effetti sui banchi di prova elettorali, perchè il popolo inquinato non può dimenticare il trattamento a sè riservato da questa "distratta" classe dirigente politica ed istituzionale.
Se non perverrà a breve un segnale chiaro ed inequivocabile circa la rinnovata volontà dei vertici della Regione di condurre al suo legittimo epilogo la riforma sugli impianti che generano elettrosmog, per quanto ci riguarda, attiveremo ed incrementeremo incisive campagne di delegittimazione di questa coalizione di governo alla Regione Lazio, perchè avrà dimostrato in questi anni di non discostarsi dalle improvvide e scellerate politiche nel settore della tutela sanitaria ed ambientale, attuate dal precedente governo di centro-destra.

- Uno Notizie Lazio -

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