FABRICA DI ROMA - VITERBO (UnoNotizie.it)
Il Lazio e la Tuscia sono ormai diventati terreno di conquista per una serie di progetti quanto meno discutibili. Con grande superficialità vengono proposti i più svariati impianti chimici, tutti ad alto fattore di rischio per l’ambiente e la salute pubblica.
Eclatante esempio di quanto si dice è un progetto che interessa il territorio del comune di Fabrica di Roma e che dovrà essere vagliato in Provincia nei prossimi giorni. Nella fattispecie si tratterebbe dell’ennesimo impianto a biomasse, che brucia materiali contribuendo non poco all’inquinamento di un territorio già altamente compromesso. Ciò avviene in una provincia che è il maggior polo di produzione energetico in Europa, con tutto il carico di tumori e sofferenza che ne consegue.
Grave è la superficialità con la quale certa gente ha la faccia di presentarsi. Infatti, basta dare uno sguardo al progetto in questione per vedere che tra le tante belle parole, come la salvaguardia degli uccellini viterbesi e dei fiorellini falisci, il progetto ogni tanto è inserito nel contesto fabrichese e ogni tanto, come per magia, si finisce nel contesto territoriale “SICILIANO”. Ma le sviste continuano, tanto che nella parte relativa all’impatto sul territorio, Fabrica si trasforma in Corleone - Monreale e più avanti, a fasi alterne, si torna a ricollocare il tutto nel contesto siciliano, ci sono planimetrie di Fabrica e poi, zac, rieccoti la foto aerea di Corleone… oltre a ciò, guarda caso, non si fa accenno alcuno dell’impatto dei fumi sulla salute di chi vive nel circondario dell’impianto…
A questo punto, viene da chiedersi se Fabrica di Roma sia stata improvvisamente catapultata in Sicilia, oppure se i proponenti del progetto in questione abbiano semplicemente sbagliato amministrazione provinciale. Di fatto, davanti a queste incredibili anomalie la cittadinanza fabrichese non può che allarmarsi circa l’incuria con la quale si pensano interventi chimici sopra le loro teste. Purtroppo il maldestro progetto di biomasse non è l’unica ombra che si aggira tra le carte delle amministrazioni locali, Fabrica e altrove.
I cittadini devono pretendere di essere interpellati ed informati innanzitutto dai loro sindaci circa le scelte che mettono in ballo le comunità e il futuro di chi le vive. Per il prevenire questo tipo di rischi e per pretendere l’inclusione dei cittadini nelle scelte è stato costituito il comitato cittadino “No Veleni nel mio paese”, il cui scopo è quello di promuovere pratiche politiche partecipative e trasparenti, in particolar modo sulle questione cruciali dell’ambiente e della salute pubblica.
Il comitato NoV, No “Veleni nel mio paese”, è coordinato dal prof. Manuel Anselmi e vede come primi firmatari il consigliere provinciale di Rifondazione Riccardo Fortuna e la segretaria del PD locale Ornella Angeletti, vede già l’adesione di Legambiente e soprattutto di oltre cento persone nelle sue prime dodici ore di vita.
- Uno Notizie Fabrica di Roma -
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