VITERBO (UnoNotizie.it)
Uno spettacolo per voce solista su prose e liriche siciliane, antiche e moderne domani sera, mercoledì 22 luglio (ore 21.15) al Teatro romano di Ferento per la stagione organizzata dalla Provincia e dal Consorzio Teatro Tuscia. Prende spunto dall’immagine antica della Madre Terra, “Minnazza. La Grande Madre”, è un racconto sonoro che si snoda dalle origini della letteratura dell’Isola dei Ciclopi, fino ai nostri giorni. Un viaggio tra i Miti e il quotidiano, tra il sorriso e la denuncia civile.
Voce solista sarà quella di Leo Gullotta che frequentando la lingua di contemporanei illustri guiderà gli spettatori attraverso le pagine dei capolavori letterari e le righe dei loro componimenti poetici.
Accompagnato in scena da un’originale ensemble di maestri fisarmonicisti, che eseguono musiche composte appositamente dal maestro Germano Mazzocchetti, che aiuteranno, anch’esse protagoniste, a scandire le stazioni, ovvero i capitoli, del nostro viaggio.
Tutto questo assieme al percorso drammaturgico, costruito da Fabio Grossi, esalterà gli scritti, tra gli altri, di Giovanni Meli, Tomasi di Lampedusa, Luigi Pirandello, Luigi Capuana, Pippo Fava, Ignazio Buttitta, Andrea Camilleri, e tanti altri esponenti della cultura isolana..
Un volo radente sulla letteratura italiana attraverso penne siciliane, che invita a pensieri critici sulla società moderna della Penisola, confrontandola con riflessioni di oggi e di ieri.
Una considerazione sul coraggio, sia quello civile che quello pratico, come attestazione di vita: non semplice ma degna di essere vissuta.
Autori e protagonisti che con coraggio hanno difeso le loro idee qua prendono forma attraverso la vocalità e la sonorità di un interprete, appunto Leo Gullotta, di schietto atteggiamento e chiari propositi.
“In questi tempi di crisi – afferma l’attore – è necessario compiere un’operazione di riacquisizione delle proprie radici attraverso le testimonianze letterarie e questo spettacolo dal titolo fortemente dialettale siciliano vuole essere un invito ad attingere il senso della cultura che sfocia nel sociale al seno della Grande madre”.
- Uno Notizie Viterbo -
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