ROMA (UnoNotizie.it)

Piano casa Lazio ha tenuto in considerazione gli obiettivi pubblici, di efficienza energetica e riqualificazione urbana proposti da Legambiente per sventare nuova inutile colata di cemento. Nei prossimi giorni invieremo nostre osservazioni per affrontare nodi che rimangono.

Il Lazio è tra le Regioni rimandate a settembre per la proposta di legge di recepimento del Piano Casa governativo. Promossa sul fronte della tutela del territorio, visto che saranno esclusi dagli interventi centri storici, parchi, aree vincolate, fasce di rispetto delle aree costiere e dei laghi, e sono invece previsti positivi incentivi alla delocalizzazione da aree vincolate ad aree edificabili. Giudizio positivo per i bonus fino al +40% per la demolizione e ricostruzione per alloggi di edilizia residenziale pubblica. Passo avanti sul fronte energetico, considerato il vincolo di seguire la normativa regionale sulla bioedilizia, ma si può fare di più chiedendo di garantire prestazioni migliori di quanto già previsto dalle normative, con l’obiettivo di edifici ad “alta efficienza energetica”. La Regione è, invece, per ora bocciata su due questioni: da un lato, per il prolungamento dell’efficacia del provvedimento ben oltre il termine del Dicembre 2010 previsto dal Governo, vista la scadenza fissata in 36 mesi dall’entrata in vigore dello stesso, dall’altro per aver consentito l’ampliamento del 10% della cubatura anche per gli edifici artigianali.

Questo l’articolato giudizio di Legambiente sul disegno di legge approvato il 16 luglio dalla Giunta della Regione Lazio, ora al vaglio del Consiglio Regionale. Secondo Legambiente è in generale fallimentare il quadro nazionale: solo Toscana, Provincia autonoma di Bolzano e Puglia vengono promosse, mentre la nostra Regione si posiziona in buona compagnia tra i rimandati con Umbria, Piemonte, Emilia Romagna, Marche e Basilicata, e vengono invece bocciate Liguria, Lombardia, Veneto, Campania, Molise, Friuli Venezia Giulia, Valle d’Aosta e Sicilia.

“La proposta di piano casa per il Lazio ha tenuto in considerazione gli obiettivi pubblici, di efficienza energetica e riqualificazione urbana che proprio Legambiente aveva lanciato qualche settimana fa per sventare una nuova inutile colata di cemento, ma rimangono alcuni nodi da affrontare prima dell’approvazione definitiva, a partire dalla limitazione dell’efficacia temporale del provvedimento al 31 dicembre 2010, un piano del genere deve infatti rimanere speciale -dichiara Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio-. E’ molto positivo l’inserimento di programmi integrati per il riordino delle periferie e per il ripristino ambientale, che possono lanciare interventi per liberare i 300 metri del fronte mare nei Comuni costieri e per affrontare il tema della riqualificazione urbanistica e ambientale dei vecchi comprensori privati. Innovativa la norma sul residenziale pubblico e sull’housing sociale, che diventano strumento per garantire casa anche in affitto con forme nuove. Preoccupa, pur con le limitazioni adottate, l’estensione dei premi alle strutture per la piccola industria, che ha ben altre norme per fare ciò, mentre sul fronte degli obblighi di efficienza energetica chiediamo un impegno ulteriore alla Regione, obbligando chi vorrà avvalersi di questi speciali premi a garantire prestazioni migliori di quanto già previsto dalle normative, utilizzando tecniche e materiali per il contenimento dei consumi energetici, per il risparmio idrico, con l’obiettivo di edifici ad alta efficienza energetica.”

Il piano casa Lazio in breve. La normativa approvata prevede l'ampliamento del 20% della cubatura per gli edifici a destinazione residenziale che non superino i mille metri cubi. L’aumento può arrivare fino a 200 mc o 62,5 mq. Per gli edifici a destinazione artigianale l’aumento può essere del 10%. Per gli interventi di demolizione e ricostruzione il premio in volumetria è del 35%o e vale per edifici a destinazione residenziale per almeno l’80 per cento. Tutte le variazioni potranno essere eseguite semplicemente dopo denuncia di inizio attività (Dia), ma per le demolizioni e ricostruzioni di edifici superiori ai tremila metri cubi sarà necessario avere anche il permesso di costruire. Sono esclusi dagli interventi gli edifici in aree vincolate, parchi, fasce di rispetto delle aree costiere e dei laghi. La norma prevede inoltre di vincolare gli interventi ai contenuti della Legge Regionale sulla bioedilizia (la 6/08) e del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192. I comuni, entro e non oltre 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge, possono individuare ambiti del proprio strumento urbanistico nei quali, in ragione di particolari qualità di carattere urbanistico e architettonico, limitare o escludere gli interventi previsti. E’ inoltre prevista l’introduzione di incentivi alla demolizione e ricostruzione per creare alloggi di edilizia residenziale pubblica e per la delocalizzazione di edifici in aree vincolate. In particolare, può arrivare al 40% il premio in cubatura per gli interventi di demolizione e ricostruzione che prevedano la creazione di alloggi a canone concordato (almeno il 25% degli alloggi deve essere dedicato). Il premio per gli interventi di delocalizzazione di edifici in aree vincolate è pari a invece al +50%, ma può arrivare al +60% nel caso di edifici sul litorale, se la destinazione finale sarà alberghiera. I provvedimenti del PC del Lazio restano in vigore per 36 mesi.

Sul fronte energetico, Legambiente chiede l’inserimento nella nuova Legge dell’obbligo di utilizzo di tecniche costruttive e materiali preposti al contenimento dei consumi energetici e al contenimento dell’uso delle acque, con prestazioni tra il 20% ed il 50% migliori di quanto già previsto nelle norme vigenti con riferimento alla climatizzazione invernale, a seconda della tipologia di intervento, e con l’obiettivo di raggiungere un rapporto inferiore a trenta chilowattora per metro quadro, per il raffrescamento estivo nel rapporto tra consumi energetici e SUL.

“Il piano casa ha senso solo se si orienta verso un’opera di miglioramento del patrimonio edilizio esistente, ci auguriamo che la Regione Lazio non perda questa che può essere una preziosa opportunità –ha dichiarato Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio-. Questa legge può favorire quella grande opera di manutenzione degli edifici delle nostre città che serve al Lazio, visto che ad esempio i due terzi del costruito romano hanno più di 50 anni. Solo su questo fronte l’edilizia perde l’aspetto speculatorio e può diventare uno dei cantieri della Green Economy, puntando alla riqualificazione, all’efficienza, al risparmio, alle rinnovabili. La direzione che la Regione sta percorrendo nell’approvare la norma è quella giusta, ora si deve andare fino in fondo, facendo sì che il provvedimento proposto dal Governo con un scopo puramente edilizio, assuma davvero respiro urbanistico. Per questo nei prossimi giorni invieremo una nota con dettagliate osservazioni.”

- Uno Notizie Roma -

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