TORINO (UnoNotizie.it)
L’amianto rappresenta uno dei più concreti pericoli per la salute, e non solo dei lavoratori che ne sono venuti a contatto, ma per l’intera popolazione.
Infatti, fino agli anni ottanta, l'amianto è stato utilizzato per produrre una miscela conosciuta col nome commerciale di Eternit, utilizzata abbondantemente nella coibentazione di edifici (tetti, pavimenti, canne fumarie, ecc.), nella costruzione di treni, navi, persino per la realizzazione di alcune vernici per auto, e come coadiuvante nella filtrazione dei vini.
Solo grazie ad approfonditi studi scientifici si è finalmente scoperta il rischio dell'amianto, capace di scatenare gravissime malattie anche dopo oltre 40 anni dal contatto.La società Eternit Italia è stata accusata di aver provocato almeno 3 mila casi.
A circa 1600 operai che lavoravano nella fabbrica Eternit di Casale Monferrato, in provincia di Torino, è costata la vita.
Ma la cittadina piemontese non è stata l’unica a contare le vittime. La storia vale, infatti, anche per Cavagnolo, sempre in provincia di Torino, Ruviera in Emilia, Bagnoli in Campania, Siracusa in Sicilia e molte altre zone d’Italia.
Oggi, fortunatamente, l’Eternit non contiene più traccia alcuna di amianto, ma intanto il danno, enorme, è fatto!
Per questo la sentenza emessa dal Tribunale di Torino è storica: Il 10 dicembre 2009, per le morti da amianto negli stabilimenti italiani, saranno processati lo svizzero Schmidheiny e il barone belga De Cartier De Marchienne, meglio conosciuti come i "boss dell'amianto".
- Uno Notizie Torino -
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