La carenza di acqua nella vasca della sorgente Bulicame è da tempo  all'attenzione dell'assessore delegato al termalismo Taglia, che ha già raccolto informazioni e dati sul fenomeno, ipotizzando soluzioni per la tutela della “callara”  tanto cara ai viterbesi.

 

            “La vasca della sorgente Bulicame”, dice l'assessore, in questi ultimi 4 anni ha presentato un fenomeno ciclico per cui si svuota e si riempie con un ritmo più o meno costante, di circa 7 ore. Con poche eccezioni, ad oggi il fenomeno si è verificato solo nei giorni di martedì e mercoledì, in concomitanza con il riempimento della Piscina dello stabilimento del Subconcessionario. La cosa è dovuta al fatto che la condotta attraverso la quale l'acqua termale  raggiunge le terme, di diametro esuberante rispetto alla portata reale della sorgente (circa 7-8 litri/sec) è capace in poche ora di svuotare la vasca. Tuttavia il movimento turbolento del fluido nella condotta fa degasare l'acqua e riduce la portata della condotta, per cui il livello nella “callara” risale in qualche ora, portandosi nella posizione originaria. Verso le Terme la portata è pertanto variabile, ma il valore medio rimane sempre intorno ai 7-8 l/sec”.

 

L'assessore, a seguito delle informazioni raccolte,  ha individuato alcune soluzioni: “ Si potrebbe chiudere parzialmente la saracinesca che controlla la portata del Bulicame verso le terme: in questo modo, però, la condotta si trasforma in una canaletta e verrebbe favorita la formazione di incrostazioni . Inoltre, si abbassa la portata media dell'acqua verso le terme. Si tratta di una soluzione sperimentata già nel 2004 e 2005 per periodi di due settimane. Si potrebbe chiudere la saracinesca all'arrivo della condotta nella piscina, con la conseguente riduzione della portata verso le Terme, ma tale soluzione vede il disaccordo del Subconcessionario. Altra soluzione, la riduzione del diametro della condotta, e la sostituzione con altra di minor diametro, intervento assai costoso e impegnativo; si potrebbe ridurre detto diametro introducendo nella condotta trattai di diametro più piccolo, l'intervento sarebbe realizzabile all'interno dei tre pozzetti presenti lungo la condotta. In ogni modo, tale possibilità va verificata dal punto di vista progettuale. Infine, si potrebbe sollevare la bocca di presa della condotta dentro la “callara”, alimentandola a sfioro; è un intervento laborioso per le modifiche da attuare in prossimità della sorgente; ma il rischio più grosso è quello di far aspirare aria alla condotta, favorendo la formazione di incrostazioni ed il suo rapido intasamento.”

 

“I previsti ed appaltati lavori di pulizia della vasca della sorgente” conclude Taglia, “ con rimozione del pozzetto centrale e delle incrostazioni accumulatesi negli ultimi 13 anni, potrebbero incrementare  la portata ed il livello della sorgente, riducendo probabilmente il fenomeno; si ritiene perciò consigliabile rinviare qualunque decisione alla esecuzione dei lavori in questione”.

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