Caro Direttore, impazzano “sante alleanze” fondate sul nulla per estorcere dal CIPE, in piena campagna elettorale, un finanziamento, non finanziabile, su di un aeroporto che non solo “non esiste“ e non è mai esistito in termini di progettazione ma che, a mio sommesso avviso, non è proprio proponibile, in quanto sovradimensionato rispetto a potenzialità e logistica della città dei Papi. Tutto ciò avviene in modo pressoché corale da parte di una classe politica “seriamente malata” che pare dimentica di quanto sta accadendo attorno a questo ed a tante altre problematiche locali. Inchieste giudiziarie che si moltiplicano, non solo relativamente all’aeroporto, ma anche riguardo a tutti i servizi essenziali che interessano i cittadini, dalla sanità alle pubbliche utenze ed all’igiene ed al decoro cittadino.
 
Quasi settimanalmente si susseguono avvisi di garanzia, richieste di rinvio a giudizio su amministratori e dirigenti di Palazzo dei Priori o a questi in qualche modo collegati, senza che si avverta da parte della maggior parte degli esponenti politici locali quella minima presa di coscienza della gravità della situazione che dovrebbe indurre ad aprire, con la residua dignità rimasta, un serio dibattito di quale sia il reale livello di gradimento presso la popolazione dell’attuale compagine comunale (opposizione inclusa, visti i continui inciuci su cose di comune interesse).

Che Italia Oggi abbia fatto precipitare, nella graduatoria per la qualità della vita, Viterbo dal 65° (anno 2007) all’87° posto (anno 2008 e 2009) delle 103 Province Italiane, sembrerebbe non interessare minimamente questi signori che continuano a presentarci l’inesistente come esistente e non si arrendono davanti alle evidenti manchevolezze amministrative, nel modo più sfrontato, elargendo promesse elettorali che in molti riteniamo ridicole, abusando in modo non del tutto conveniente della credulità popolare. I Viterbesi sono stanchi di passeggiare per le vie di Viterbo ed assistere a sempre più tristi e sparuti capannelli di concittadini, più rassegnati che incuriositi, da gazebo che inneggiano ad una città che vola. Dopo tre anni, la banca delle illusioni di una città che cerca il suo velleitario riscatto sulla realizzazionedi un improbabile mega aeroporto, rischia di trasformarsi in bancarottae come segnalato acutamente in un articolo recente apparso su di un noto giornale elettronico, a volare rimarranno e si moltiplicheranno quasi certamente solo gli avvisi di garanzia.

L’auspicio è che il nuovo anno che si preannuncia – come da qualcuno asserito - apportatore di una nuova stagione politica in cui prevarrà il buon senso e la ragione nel fare le cose con autentico “amore” per gli interessi collettivi, faccia germogliare anche nei cuori e nelle menti dei nostri amministratori locali l’effettiva e concreta volontà di fare migliorare in modo tangibile la qualità della vita di noi cittadini.

Bruno Barra

- Uno Notizie Lazio - Viterbo -