Tuscia, Viterbo: Tarquinia, ultime news tarquiniacitta.it
  Davvero buffo il primo cittadino di Tarquinia. Mentre gli agricoltori si riunivano presso la Coop. Pantano per valutare i rischi di una crisi del settore che potrebbe esplodere quanto entrerà in funzione il famigerato Cementificio, facilitato dal comportamento anomalo dello stesso Sindaco, questi esprimeva seri vuoti di memoria nei confronti della pubblica opinione.


La sceneggiata del nostro prendeva corpo e sostanza dalle bordate violente che gli erano state propinate dagli eroici “No Coke”, dai Cittadini Liberi e dagli Agricoltori.

Lui - brav’uomo - vorrebbe che ogni comunicato stampa fosse autenticato dai committenti. Ecco perché se un giornale “salta” la firma il Sor Mauro prende cappello e perde la tramontana riuscendo, spesso, a suscitare sarcasmo nei suoi avversari, politici e non.

Oltre ai ricordi spiattellati dai “No Coke” - che rimarcavano le responsabilità del Sindaco e della maggioranza che lo tiene in piedi - i coraggiosi difensori della pubblica salute deploravano - giustamente - il divieto alla fruizione della sala consiliare, soprattutto quando si devono discutere tematiche di interesse generale.

Il “nostro” dimentica pure che quella...
...poltroncina dove fu collocato dai tarquiniesi comporta non poche responsabilità, spesso calpestate dal disinvolto atteggiamento del capo comitiva.

Accettare i soldi dall’Enel costringendo i concittadini da lui tutelati (si fa per dire) costringendoli ad autotassarsi per misurare i veleni che sprigiona la Centrale di Torre Valdaliga Nord, è un comportamento esecrando, specie se inquadrato in un contesto già gravato da servitù pesantissime e pericolose.

Lo sa Mazzola che restare a guardare la realizzazione della Centrale a Biomasse alla Roccaccia costituisce motivo di giustificato allarme sociale?

Che senso ha “concedere” all’Enel i locali delle Saline quando è risaputo che sono patrimonio di tutti i tarquiniesi?

Mazzola fa finta di non sapere chi e come rese possibile l’arrivo dei finanziamenti regionali per far “resuscitare” quel sito meraviglioso.

Ma veniamo ai dettagli delle problematiche che l’attuale “gestore” del Comune di Tarquinia non potrà più ignorare:


Autostrada

Quando una Giunta Comunale compie un autentico “capolavoro” approvando il progetto di una Autostrada devastante senza nemmeno visionarlo, dovrebbe possedere abbastanza pudore per... tornarsene alle quotidiane incombenze: sindaco in primis.

Se non si trattasse di una vicenda che coinvolgerà le future generazioni e brucerà un fiume di ricchezza, oltre a cancellare l’attuale Aurelia riducendola a pista... ciclabile, ci sarebbe da allestire la sagra dell’assurdo. Anche in questa circostanza il focoso sindaco del centro etrusco dopo aver guidato le marce di protesta, si è appecoronato alla furia governativa senza battere ciglio.

A Mazzola, che i cittadini di Tarquinia saranno costretti ad “assorbire” il quintuplo dell’inquinamento provocato adesso dall’Aurelia non suscita emozione, anzi, ben venga pure la Centrale della Roccaccia e, perché no, anche la Centrale Nucleare di Montalto di Castro, limitrofa al “nocciolo” sommerso dal cemento.

Che l’agricoltura tarquiniese sia incanalata verso una fine inarrestabile a lui, rappresentante di tutti, non provoca disagi.

Non starà mica pensando di ... emigrare a fine legislatura?

Ipotesi tutt’altro che peregrina dal momento che il Conservificio dove lo stesso Mazzola lavorava sembra entrato in una percorso “senza ritorno”.

Saline

Quando all’insaputa della stragrande maggioranza dei tarquiniesi Mazzola e i suoi sodali misero a disposizione dell’Enel i locali delle Saline per istituirvi un “Centro di Eccellenza per le ricerche dell’Enel”, molti arricciarono il naso, anche se tale decisione arrivava dopo che il Comune aveva accettato la richiesta dell’Ente Elettrico sull’utilizzo del carbone nella Centrale di Civitavecchia.

Quando il Demanio dette in concessione la struttura al Comune era prevedibile una seria valorizzazione del meraviglioso complesso invece, dopo tanto silenzio e totale inerzia, Mazzola sale in cattedra e cede all’Enel alcuni locali.

Se si pensa che il Comune (vero Mazzola?) avrebbe dovuto realizzarvi un centro di ricerca scientifica, un polo universitario e, perché no, anche un impianto termale, è facile emettere un giudizio negativo per l’intraprendente sindaco.

Monitoraggio Ambientale

Per misurare i “veleni” che le Centrali Enel regaleranno agli abitanti del litorale etrusco (e non solo), l’Ente presentò al Comune di Tarquinia una convenzione che, in cambio dell’ennesima servitù energetica, avrebbe elargito robusti finanziamenti.

Mazzola - sempre lui - non ebbe esitazioni e, tradendo la sua storia di politico “al servizio della gente”, fece cassa calpestando diritti e interessi della collettività che amministra.

Di fronte a tanta arroganza (e incoscienza) si ribellarono, eccome, associazioni e Movimenti di vario tipo prevedendo e finanziando un “monitoraggio” autonomo.

Forse per la prima volta, gli Agricoltori Uniti, i “Cittadini Liberi”, i “No-Coke” ecc. si sono mobilitati “inventando” una Lotteria per la raccolta di fondi da destinare al monitoraggio ambientale.

Una vera “lezione” di civiltà per tutti coloro, Istituzioni e singoli soggetti, che, con iniziative e silenzi scellerati, stanno “desertificando” una zona tra le più belle (e redditizie) d’Italia.

Di fronte al successo dell’iniziativa, gli Agricoltori e i custodi della salute di tutti, hanno diffuso un messaggio molto efficace che dice: “Mentre il Comune non ci tutela, noi ci siamo organizzati autonomamente per predisporre un accurato monitoraggio ambientale. E ringraziamo tutti i cittadini che si sono prodigati per la cosa e che hanno contribuito”.

Biomasse

Evidentemente non ancora soddisfatti dei danni ambientali che gli abitanti di Tarquinia e dintorni sono costretti a sopportare, anche l’Amministrazione Provinciale ha non poco contribuito a dare via libera per la realizzazione di una Centrale a Biomasse al confine tra Tuscania e Tarquinia, precisamente in località “La Roccaccia”.

Altro inquinamento, altri disagi. Per produrre 10 Megawatt annui servono 5 milioni di quintali di segatura, trucioli, scarti di falegnameria, potatura ecc. L’unica certezza è ... l’inquinamento, peraltro già a livelli allarmanti.

Particolare interessante (si fa per dire): Comune di Tarquinia e Università Agraria non solo sono risultati latitanti di fronte a problematiche così delicate, ma hanno lasciato via libera all’Amministrazione Provinciale di Viterbo, palesemente per il SI; in barba agli interessi delle popolazioni.

Ci sia consentita qualche domandina facile facile.


- L’assessore (fresco di nomina) Giuseppe Parroncini (oggi orfano di Marrazzo) era a conoscenza del problema, lui tuscanese, oppure dormiva con quando Cisbani e Storace cedettero alla Finanziaria Sanim l’Ospedale Grande degli Infermi di Viterbo?

- I residenti del litorale avranno memoria , per le prossime “regionali”, sul ruolo giocato dal neo assessore nella vicenda delle Biomasse?

Pomodorificio

Fateci caso, Mazzola sbraita, urla, insulta fino a batterci il grugno, si arrampica sugli specchi, scivola e si rompe il naso; si rialza, si aggiusta la cinghia, punta qualche bersaglio (in apparenza) facile, ma spesso fa cilecca.

Da ciò scaturisce (forse) la sua avversione al dialogo specie sul Conservificio o Pomodorificio. ma a rinfrescare la memoria al “sor Mauro” ci hanno pensato i Comunisti Italiani di Tarquinia.

Cosa avrebbero sostenuto i compagni Pezzulli, Caria ecc.: “Bisogna riaprire al più presto il pomodorificio. I finanziamenti della Comunità Europea dove sono?”.

Questa - in sintesi - la nota dei compagni tarquiniesi; anche perché l’anno scorso, lo stesso Sindaco aveva fornito ampie rassicurazioni sulla possibile riapertura dello stabilimento che, per il centro etrusco, ha sempre rappresentato un eccellente volano occupazionale.

Non è forse vero, che Mazzola prese il volo per Viterbo quando lavorava proprio i pomodori?

A lui la politica è servita ma i suoi ex colleghi sono tuttora in ... mutande.


I lavoratori “stagionali” erano circa 300. Oggi, lui, è in grado di informarli sullo stato del fascicolo che i Comunisti Italiani (ma non solo) gli hanno chiesto di far ... rivivere?

Cementificio

Proprio quando Mazzola non trovava argomenti validi per arginare l’offensiva delle opposizioni in Consiglio Comunale e quelle di Associazioni civiche di vari tipo, il consigliere di minoranza Marco Tosoni lo bersagliava con tematiche serie e di interesse collettivo, mettendo nel mirino delle sue bordate, il famigerato Cementificio; ultima creatura mazzoliana che produrrà altro inquinamento, altri seri rischi per la salute dei tarquiniesi e tanti... tumori.

Il sindaco ha - tra l’altro - fatto rilevare al Tosoni-agricoltore che “l’agricoltura tradizionale ha perso la capacità di produrre posti di lavoro e, per questo motivo, occorre innovare, concentrando gli sforzi in produzioni tipiche di qualità”.

Avete capito bene amici tarquiniesi, agricoltori, professionisti, pensionati, nulla tenenti e ... nullafacenti?

Per Mazzola il carbone di Torre Valdaliga, il (prossimo) Nucleare di Montalto di Castro (c’è già il policombustibile), le Biomasse (a Tuscania), il Cementificio (in loco) produrrebbero posti di lavoro.

Già, ma a chi?


Secondo il Sindaco, poi, è “sorprendente” che qualcuno speri di riaprire il Conservificio. Già, ma quelli che lavoravano con lui (i pomodori) e non furono beneficiati dalla politica, lui, li ha mai interrogati per sapere come stanno, cosa fanno, ma soprattutto come vivono?

Per caso il Conservificio fu chiuso per ... inquinamento?

* * *

Abbiamo voluto proporre al Sindaco di Tarquinia ma pure ai cittadini che con il voto lo elessero Primo Cittadino, alcune problematiche molto delicate e che coinvolgono gli interessi collettivi, non solo in ordine alla salute.

Lui - buon’uomo - anche di recente di è pubblicamente irritato perché alcuni articoli che lo riguardavano mancavano di ... identità, risultando quasi anonimi.

Nel suo escursus è riuscito anche a “negare” la Sala Consiliare per ospitare assemblee e riunioni d’interesse generale, come se gli ambienti del Comune fossero di sua ... proprietà.

In qualunque piccolo “agglomerato” prepotenze del genere sarebbero costate care “anche” al Sindaco-padrone.

E chi può escludere che fra non molto anche Mazzola non venga disarcionato “democraticamente”.

Basterebbe una mozione di ... sfiducia votata a .... maggioranza.

Ci rifletta su il nostro interlocutore perché i cittadini che gli concessero fiducia sono leggermente ... incazzati.


Eraldo Delle Monache 
www.tarquiniacitta.it

- Uno Notizie Tuscia, Tarquinia - Viterbo -

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