Esiste una distanza notevole – evidente in questi giorni – tra la Politica che si pratica nei territori, nei tanti gruppi che discutono e si organizzano per resistere alle nuove minacce che gravano sulla Tuscia e sull'alto Lazio, come quella nucleare e della privatizzazione dell'acqua e la politica “vile” delle poltrone e del potere.
Vi sono dinastie che su questo commercio hanno creato signorie importanti, barattando pacchetti di voti garantiti e sicuri sul tavolo vincente o presunto tale. Nessuna idea di sviluppo e cambiamento: solo la garanzia di riuscire a indirizzare le risorse necessarie verso i centri economici, sponsor più o meno occulti. Oggi la partita viterbese si gioca sull'energia, sulla sanità privata, sull'edilizia e urbanistica e – sprattutto – sulle infrastrutture, a partire dall'aeroporto.
Questa corsa per accaparrarsi il “posto al sole” è avvilente e scandalosa, soprattutto se si concretizza in ipotesi, come quella di un assessore in provincia che – gestendo risorse godendo di visibilità nel centro sinistra - si appresterebbe a candidarsi nella lista di centro destra alle regionali.
Chiediamo una verifica immediata in tal senso, per mantenere quel poco di credibilità che è il minimo vitale per un confronto politico che si appresta a fare scelte fondamentali per il nostro territorio.
Umberto Cinalli
portavoce per Sinistra Ecologia e Libertà
- Uno Notizie Tuscia - Viterbo -