Lago di Vico: grazie alle indagini volute dall’assessorato all’Ambiente scoperti gravi fenomeni di inquinamento. Il campionamento dei sedimenti, effettuato dai professionisti di palazzo Gentili e poi analizzato dall’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, ha rilevato la presenza di metalli pesanti (arsenico, cadmio, nichel) e molecole di idrocarburi. Nelle acque, trovate tracce di mercurio. I dati sono ottenuti dalle analisi dell’Arpa, su mandato della Provincia.


“I livelli di concentrazione dei metalli sono tali – spiega l’assessore all’Ambiente, Tolmino Piazzai – da destare preoccupazione. Ricevuti i risultati venerdì dall’Arpa, abbiamo subito investito la Regione Lazio cui compete intraprendere azioni urgenti. La Provincia continuerà l’attività di controllo e approfondirà le indagini per individuare l’origine di elementi che, a tali concentrazioni, non sono presenti in natura”.

Il lago di Vico è un osservato speciale della Provincia già dal 2005, quando l’assessorato ha avviato con l’università della Tuscia un progetto per la riorganizzazione dell’intera area al fine di mitigare gli impatti antropici (derivanti dall’attività dell’uomo) e recuperare la qualità delle acque.

“Con l’aggravarsi della situazione verificatasi negli ultimi due anni, dimostrata dalla presenza dell’alga tossica (Planktotrix Rubescens) – racconta Piazzai – abbiamo deciso di intensificare la nostra azione di monitoraggio, pur non essendo di competenza della Provincia, al fine di tutelare la salute dei cittadini e l’ecosistema del lago. Abbiamo quindi istituito un tavolo tecnico di cui fanno parte i Comuni di Caprarola e Ronciglione, l’Istituto superiore di Sanità, l’Università della Tuscia, l’Arpa Lazio e le principali associazioni ambientaliste locali”.

Nel 2009 sono state siglate tre convenzioni (rispettivamente con Istituto superiore di Sanità, Arpa Lazio e Università della Tuscia), pagate con fondi propri dell’ente pari a circa 100mila euro e già rinnovate per il 2010, che hanno consentito di individuare la presenza di inquinati nei sedimenti e di tossine nelle acque, grazie alla collaborazione con l’Ato (Ambito territoriale ottimale). Il lago di Vico è infatti la fonte idropotabile dei comuni di Caprarola e Ronciglione.

“Come Provincia – continua l’assessore Piazzai – siamo intervenuti anche per controllare e mettere in sicurezza gli scarichi presenti nel bacino. Le convenzioni siglate con gli altri enti ci hanno consentito di scoprire una situazione preoccupante, che necessità di un intervento urgente degli organi preposti, Regione in primo luogo. Dal canto nostro, continueremo e rafforzeremo l’azione di monitoraggio e controllo, investendo risorse per tutelare la cittadinanza e l’ambiente”.

“Vorrei sottolineare – conclude – che se non fosse stato per la caparbia volontà della Provincia che ha agito ben al di sopra delle proprie competenze, non avremmo avuto a disposizione dati sull’entità dell’inquinamento del lago di Vico. Dati che sono indispensabili per avviare un’attività di contrasto”.

Il 2 marzo alle 10 nella sala conferenze della Provincia, si terrà una riunione del tavolo tecnico in cui verranno presentati anche i risultati delle analisi condotte dagli enti di ricerca nell’arco del 2009.


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