“Stimano felicità il piacere d'un giorno; sono tutta sporcizia e vergogna; si dilettano dei loro inganni mentre fan festa con voi; hanno gli occhi pieni di desideri disonesti”; “la loro rovina è in agguato”!

Parafrasando la seconda epistola di Pietro, il Comitato Pro Ambiente di Modugno anticipa ciò che accadrà, certo degli elementi in suo possesso, solo alcuni dei quali messi in campo; il capitolo “inceneritore Ecoenergia” ha l'unica conclusione nella sua chiusura.
Troppi elementi pendono contro l’inceneritore Ecoenergia; la sua sconfitta è ormai certezza da lungo tempo.
La vipera non potrà sopravvivere all’assalto del falco: la sapevamo destinata alla morte; ed è morta.  

Cosa attende allora la Regione Puglia per esprimere il suo dissenso all’impianto, constatato che in Conferenza dei servizi, procedimento per l’assunzione di una decisione in materia di realizzazione di interventi sul territorio assumendo in un unico contesto tutti i pareri, autorizzazioni, nulla osta o assensi delle varie istituzioni coinvolte, nessuna di esse ha espresso il proprio Nulla Osta?
Nessuna ragione giustifica questo ozioso temporeggiare! Ecoenergia è morta!
La vipera giace inerte artigliata dal rapace. Ha tentato la fuga, ma è stata ghermita.

Dopo un attento “percorso” di informazione circa gli effetti della termodistruzione dei rifiuti, e come naturale conseguenza di qualificati studi sul paesaggio di Lama Misciano, per ottenere la pace il Comitato Pro Ambiente di Modugno ribadisce il suo esser ben attrezzato per la guerra; l’ha già vinta; adesso non risparmierà gli aggressori sconfitti, meno pietà avrà con i traditori che le hanno aperto le porte!
È una guerra a difesa della salute, dell’ambiente, dell’Economia quella già in corso da anni ma guardando oltre i suoi lampi, si scorge avanzare tempestoso il vessillo della Vittoria.

Il 18 novembre 2009, con Oggetto: “Comune di Modugno (BA) ZONA ASI-ECOENERGIA. Progetto di impianto per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili della potenza di 10 Mwe, alimentato da CDR. Permesso di costruire n. 47/03.”, la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Bari, tra gli altri, scriveva alla Regione Puglia Assessorato all’Ambiente ed al Sindaco del Comune di Modugno:
“A seguito di sopralluogo eseguito da funzionario di questa Soprintendenza in località Misciano si è potuto constatare la presenza del cantiere per la realizzazione del progetto di cui all’oggetto, che insiste su di un’area dichiarata di interesse paesaggistico con D.M. 1.08.1985 […].
Agli atti della Scrivente non risulta però essere pervenuto alcun Nulla Osta paesaggistico per la verifica di legittimità del provvedimento; […]”.

Non essendo questa la Sede opportuna, non pubblicizzeremo l’esame dei righi citati ed esaminati mediante apporti multidisciplinari, con la scrupolosità del filologo fusa alla puntualità forense; diremo però che in essi vi sono alcuni dei paranchi che sollevano la lastra tombale del cantiere per l’inceneritore Ecoenergia; e finalmente la lastra calerà a chiuderne la fossa.
Fuor di metafora, diremo che in esse vi è il testo di condanna per Ecoenergia, e per chi ne ha autorizzato l’impianto.
Nessuna reazione giungerà inaspettata. L’incubo è cessato! Abbiamo vinto!
Lama Misciano è sottoposta ad insindacabile vincolo paesaggistico; bubboni di metallo o cemento non ne può contenere.
La vipera è morta; Ecoenergia è morta.

Albero dal frutto velenoso e mai voluto, il suo tronco sarà sradicato prima ancora che il tarlo lo consumi.
La cittadinanza attiva, consapevole, ha vinto! L’inceneritore Ecoenergia non sarà costruito!
Ma non ci asterremo dal ripetere concetti falsamente ritenuti ormai appresi circa queste fabbriche di veleni, di morte. Serviranno ad altri partigiani della vita la cui lotta affiancheremo.

Gli inceneritori sono dannosi ed antieconomici per l’uomo e l’Economia Reale (quella delle famiglie, delle imprese): il concetto se è risaputo dalle Amministrazioni, spesso culturalmente arretrate e tecnicamente impreparate come quella, non unica, di Modugno, comunque non viene mai denunciato alla popolazione, altresì impreparata ad affrontare la questione e costretta all’ignoranza.
Bruciare i rifiuti produce sostanze cancerogene molto pericolose; non c’è tecnologia, per quanto avanzata, che impedisca l’immissione in atmosfera di micidiali polveri. Nessun filtro, sebbene costosissimo, le bloccherà.

Bruciare non significa “distruggere”, bensì “trasformare”; lo stabilisce il primo principio della termodinamica, o principio di conservazione dell'energia. Se dallo stato solido si passa a quello gassoso cambiano la forma e le caratteristiche fisico-chimiche del rifiuto ma il materiale disusato rimane, e più alta è la temperatura a cui si brucia (come negli impianti dall’infausto quanto altisonante nome di “impianti a dissociazione molecolare”), peggiori sono i risultati: diminuisce il diametro aerodinamico delle particelle e queste penetrano più in profondità nei polmoni, fino a danneggiare il sistema nervoso centrale favorendo, tra gli altri, il morbo di Parkinson, ed il temibile morbo di Alzheimer.
La soluzione unica è il riciclaggio, il riuso e far comprendere che dal combustibile da “rifiuto” in realtà si ricava nuova materia prima detta “materia prima secondaria”, e da essa, lavoro e prosperità per tutti e non solo per un’imprenditoria in accordo con la cattiva politica.
 

COMITATO PROAMBIENTE MODUGNO


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