Il deputato del Pd interroga il presidente Berlusconi
“Il Governo chiarisca una volta per tutte la sua posizione sulla realizzazione dell'aeroporto a Viterbo”. E' quanto richiesto nell'interrogazione che il deputato del Partito democratico Ugo Sposetti ha presentato al presidente del consiglio dei ministri, Silvio Berlusconi, dopo le discordanti prese di posizione di alcuni esponenti del Pdl sul futuro dello scalo viterbese.
Sposetti prima ripercorre le tappe che hanno portato il precedente Governo a scegliere la Tuscia, rispetto ad altre ipotesi. “La commissione ministeriale, istituita presso il ministero dei Trasporti a novembre 2007, dopo aver condotto una attenta analisi comparata dei siti aeroportuali proposti – scrive il deputato - con una propria relazione intitolata «Ampliamento del Sistema aeroportuale laziale» ha individuato nella città di Viterbo la sede per il terzo scalo aeroportuale laziale”.
“Il 31 gennaio 2008 - ricorda - è stato poi firmato nella sede del ministero dei Trasporti, l'atto di intesa programmatica tra lo stesso dicastero e il presidente della Regione Lazio, il quale individuava Viterbo quale sede aeroportuale aperta al traffico civile commerciale. Atto con cui le parti firmatarie si impegnavano, nell'ambito delle rispettive competenze, a promuovere le attività necessarie alla delocalizzazione del traffico aereo attualmente gravitante sull'aeroporto di Ciampino, promuovendo procedure e attività idonee per realizzare nuove infrastrutture, nonché per il reperimento degli strumenti finanziari. Nella stessa occasione il ministro dichiarava l'impegno ad avviare entro tempi certi la fase attuativa attraverso la convocazione, unitamente al presidente della Regione Lazio, della conferenza dei servizi”.
L'articolo 18 della legge numero 31 del 2008 ha, successivamente, formalizzato la possibilità di concedere direttamente ad Aeroporti di Roma la gestione del nuovo scalo. “Con interrogazione presentata e ancora non discussa nello scorso mese di giugno in seno alla commissione Trasporti – prosegue Sposetti – ho chiesto al ministro delle Infrastrutture e dei trasporti quali iniziative stesse assumendo al fine di garantire entro tempi certi la realizzazione dello scalo aeroportuale nella città di Viterbo”.
Poi, arrivano le dichiarazioni del sottosegretario di Stato alla Presidenza del consiglio con delega al Turismo, Michela Brambilla, che in un articolo apparso sul quotidiano “il Messaggero” del 31 Agosto 2008 in ordine alle iniziative di rilancio dell’offerta turistica nel nostro Paese, dichiarava - tra le altre cose - che l’ipotesi del terzo scalo aeroportuale Viterbese risultava al momento impraticabile.
Quindi, il commissario europeo ai Trasporti, Antonio Tajani, sempre nei giorni scorsi, ha dichiarato che le affermazioni critiche e personali del sottosegretario Brambilla “non potranno incidere sulle scelte compiute dal Governo italiano e che lo scalo aeroportuale di Viterbo sarà realizzato come da programma”.
Il risultato concreto è che “a distanza di otto mesi dalla firma dell’intesa programmatica – sottolinea Sposetti - nessun atto concreto e conseguente a quanto deciso in quella sede è stato ancora compiuto dal Governo”.
"Le numerose dichiarazioni che si sono succedute in queste settimane nel dimostrare l’improvvisazione del Governo nell’affrontare questa situazione – continua il deputato del Pd - hanno fatto crescere considerevolmente la preoccupazione in seno alle amministrazioni pubbliche coinvolte nella futura realizzazione dello scalo aeroportuale”.
Pertanto, Sposetti chiede di conoscere “quali iniziative il Governo, e direttamente il presidente del Consiglio, intendano assumere, considerata la completa difformità di vedute dei rappresentanti dell'esecutivo, per indicare una volta per tutte e in via definitiva l’orientamento, i progetti e i tempi per la realizzazione del terzo scalo aeroportuale laziale”.