Un presidio pubblico di cittadini, associazioni, amministratori e personale medico e sanitario di fronte all’ospedale Padre Pio per protestare contro la prospettiva di essere privati di un servizio essenziale per la salute pubblica del territorio. Sabato, dalle 10.30 alle 12.30, oltre 200 manifestanti si sono radunati in assemblea all’ingresso del nosocomio braccianese per protestare contro il piano di riordino della rete ospedaliera che il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, ha presentato al Ministero della Salute. Per due ore, bloccata anche la viabilità della via Bracianese-Claudia.

Striscioni, cori, slogan e interventi di autorità pubbliche e cittadini hanno scandito la protesta, ribadendo la contrarietà della cittadinanza al ridimensionamento dell’ospedale che si trasformerebbe in un punto di primo intervento, privando l’intera area di una struttura ospedaliera di riferimento. In piazza anche rappresentanti istituzionali di molte forze politiche, come i Consiglieri regionali Dalia e Peduzzi; i Consiglieri Provinciali Minnucci e Bianchini; e i sindaci di Bracciano, Giuliano Sala; di Canale Monterano, Marcello Piccioni; e di Ladispoli, Crescenzo Paliotta.

“Con questo provvedimento - ha spiegato il Sindaco Sala - non solo si cancella un servizio sanitario essenziale del nostro territorio, ma nella Macro area 4 (Civitavecchia) si azzera il rapporto fra posti letto e abitanti, portandolo dall’attuale 0,8 letti ogni mille abitanti a 0,5: numeri ben lontani dal rapporto previsto dalla media regionale di 3,5 ogni mille persone. Con questa decisione, presa dalla presidenzadella Regione  in assoluto isolamento e senza alcun confronto con le istituzioni del territorio - rimarca Sala - si sancisce la fine di una struttura  in cui, negli ultimi anni, sono stati investiti 15 milioni di euro per la realizzazione di nuove sale operatorie, la predisposizione di 4 posti letto di terapia intensiva e per il rifacimento del Pronto soccorso e della Farmacia. Proprio questa mattina - aggiunge Sala - ho inviato una lettera di protesta al Ministro della Salute Fazio e al Sottosegretario Martini, lanciando un appello affinché intervengano in questa situazione”.

Dal Sindaco e da gli amministratori è stato poi inviato un appello alle forze politiche e alle istituzioni coinvolte, affinché si impegnino in questa battaglia che è una “lotta per un diritto di cittadinanza, senza colori politici, che deve vedere coinvolti tutti, senza alcuna esclusione”.

Molti gli interventi anche di cittadini, che hanno portato la loro testimonianza sull’utilità dell’ospedale, e del personale medico e sanitario della struttura che ha rivendicato non solo l’impegno profuso per garantire il buon funzionamento del Padre Pio, ma anche i dati di una struttura che lavora e che ha sempre fornito un servizio essenziale per la cittadinaza, nonostante le carenze di personale e posti letto.

Contestualmente è stata avviata una raccolta di firme contro il provvedimento regionale che, in appena due ore, ha registrato oltre 700 sottoscrizioni. E i numeri sono destinati a crescere eneormemente, visto che la raccolta continuerà allargandosi anche ai paesi vicini. I punti di riferimento per la firma saranno presso l'Ufficio Relazioni con il Pubblico del nostro Comune nello spazio dedicato alla Partecipazione e al gazebo posto a presidio dell’ospedale Padre Pio.

Ma la mobilitazione non si ferma. Oggi pomeriggio, alle ore 17.30 in piazza IV novembre, si terrà un Consiglio Comunale aperto cui sono invitati a partecipare tutti i cittadini, gli amministratori e gli organi di informazione.

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