TUSCIA IN PROTESTA, condanne a violenze Roma. L’atto violento rappresenta il fallimento della democrazia. Ultime notizie Viterbo - Martedì 14 dicembre il popolo della piazza ha mandato un messaggio molto forte ai palazzi del potere. Non si è trattato solo di una fascia di facinorosi, studenti e lavoratori hanno reagito anche con violenza alla cecità del governo e all’impossibilità di instaurare un dialogo effettivamente costruttivo.
Dopo anni durante i quali il dissenso è stato semplicemente ignorato o sminuito, il timore è che il malcontento sfoci infine in iniziative sempre più convinte ed estese.
L’atto violento rappresenta il fallimento della democrazia, e come tale va condannato; crediamo che il governo non possa e non debba nuovamente liquidare gli episodi di piazza come opera di pochi violenti ma prenda in seria considerazione che essi sono sintomatici di una situazione degenerativa che merita l’attenzione degli organi di potere.
Entrando nello specifico della manifestazione, è stata deprecabile la decisione delle forze dell’ordine di abbandonare la città per arroccarsi in difesa del palazzo. Una strategia simile già in passato ha dimostrato di essere fallimentare e foriera di disordine. Una manifestazione di persone civili non è sempre ordinata e facilmente gestibile; all’interno di un fiume di persone di oltre duecento mila individui, i violenti hanno spesso gioco facile.
L’obbiettivo dei manifestanti non era certo la popolazione cittadina ma dal momento che le forze dell’ordine hanno mancato al loro ordine di controllo per limitarsi a quello di contenimento i danni alla città sono stati ingenti e ammontano a cifre decisamente superiori all’accettabile (per quanto difficilmente raggiungano i venti milioni di euro stimati dal Comune).
Inoltre riteniamo che gli arresti effettuati siano stati indiscriminati, andando a pescare a casaccio tra i manifestanti allo sbando e non mirati a quegli individui che effettivamente hanno perpetrato gli atti di violenza contro le forze dell’ordine. Come sempre non è la difesa dell’ordine pubblico a giustificare l’arresto, ma la necessità di un numero di capri espiatori da esibire come prova della propria efficienza.
Crediamo che un governo che cominci ad avere paura della propria gente non sia il governo adatto per quel popolo.
COORDINAMENTO STUDENTESCO LINK TUSCIA