Cancellazione reato di concussione. Ultime news Roma - UnoNotizie.it - Il governo Monti ci ha chiesto pesanti sacrifici, resisi necessari dopo
trent’anni di dissennata politica clientelare e di corruzione
sistematica (la sola prima Tangentopoli ci è costata 630 mila miliardi
di lire, un quarto del debito pubblico) e, da ultimo, dalla drammatica
inerzia di Silvio Berlusconi che, mentre l’UE chiedeva
all’Italia interventi urgenti, si limitava a inviare a Strasburgo una
‘lettera di intenti’. Come l’Italia non si è liberata da sé dal
fascismo, così non si è liberata da sé dal pericoloso pagliaccio. È
dovuta intervenire la Merkel per farci capire che se continuavamo su
quella strada facevamo la fine della Grecia. Berlusconi è stato
cacciato, al suo posto è subentrato Monti. E gli italiani, pur se
tartassati da tutte le parti, gli hanno dato fiducia, anche per il
rigore morale, distrutto durante il quasi ventennio di berlusconismo.
Ora però Monti, per non perdere l’appoggio del Pdl e del Pd, si appresterebbe a varare una legge che cancella il reato di concussione
di cui, assieme a quello di prostituzione minorile, Silvio Berlusconi è
imputato davanti al Tribunale di Milano. Insomma la classica legge ‘ad personam’.
Il Codice penale dà una definizione limpida della concussione all’art.
317: “Il pubblico ufficiale che, abusando della sua qualità o delle sue
funzioni, costringe o induce taluno a dare o a promettere indebitamente a
lui o a un terzo denaro o altra utilità è punito con la reclusione da
quattro a dodici anni”. Berlusconi ci è cascato in pieno. La sola
telefonata alla Questura è già, in sé, una indebita induzione, e poco
importa che sotto interrogatorio ci fosse la ragazza Ruby, poteva
trattarsi di qualsiasi altro.
È proprio per l’evidenza del reato che la
Procura di Milano ha potuto chiedere il processo per direttissima
nel quale Berlusconi non avrebbe avuto scampo (per la prostituzione
minorile la questione è più complessa, ma si tratta di una fattispecie
meno grave) né avrebbe potuto puntare alla prescrizione perché i fatti
sono recentissimi. La concussione, a differenza, poniamo, del “concorso
esterno in associazione mafiosa”, non è un reato di nuovo conio, è un
reato-base che esiste da quando esiste lo Stato moderno.
Modificarla
sarebbe come voler modificare il furto o l’omicidio.
E invece cosa si appresta a fare il governo Monti? A scorporare la concussione in due reati: l’estorsione, che esiste già e non riguarda precipuamente il pubblico ufficiale, e la corruzione
che pure c’è già e riguarda il corrotto e non il corruttore. Si
ingenera così una gran confusione alle cui larghissime maglie non sarà
difficile sfuggire.
L’interesse del Pdl a un pateracchio del genere è
evidente.
Ma il Pd? Ho letto sul “Corriere” del 18/3 un’intervista ad Anna Finocchiaro. Si arrampicava sugli specchi. Diceva che il Pd rispondeva in questo modo “alle sollecitazioni dell’Ocse”. Ma l’Ocse
è un’organizzazione internazionale, nemmeno europea, per la
cooperazione e lo sviluppo economico e non si vede quale autorità e
competenza abbia per modificare la legislazione penale di un Paese.
A
voler essere buoni si può dare del Pd la definizione che Carlo Maria Cipolla dà del cretino: uno che fa danni senza ricavarne alcun vantaggio.
Ad aggiungere, volutamente, confusione a confusione ci ha pensato Giuliano Ferrara
in un articolo sul “Giornale” del 18/3. Evidentemente Manzoni quando
disegnava l’immortale figura dell’Azzeccagarbugli conosceva già il
ciccione. Ferrara, mette insieme elementi sociologici, psicologici,
pseudoculturali, emotivi, che non c’entrano niente col diritto,
svariando da Donizetti a Strauss-Kahn. È il solito cambio dei piani del
discorso, il gioco delle ‘tre tavolette ‘ che non si pratica nemmeno più
in via Prè. Ma raggiunge l’apoteosi quando arriva al punto. “Quello che
accadde quella notte lo sanno tutti. Berlusconi fu avvertito che una
signorina sua amica di bisbocce private, simpatica e un po’ matta… preda
molto appariscente nell’Italia guardona che voleva far fuori il premier
per le feste che teneva a casa sua, era nei guai in Questura a Milano.
Le diede una mano come farebbe chiunque non abbia gli occhi foderati di
loscaggini legalitarie. Chiunque inteso come privato. Lo avrei fatto
anch’io. Chiamò, rassicurò con estrema gentilezza il funzionario,
sollecitò una soluzione che evitasse guai alla ragazza che si era messa
nei guai, raccontò anche qualche balla su Mubarak perché è persona
fantasiosa e verbalmente incontinente. Insomma mise la sua voce delicata
e suadente un passettino oltre le regole e incaricò un’amica, amica
delle sue amiche, di andare a prendere la giovinetta. Tutto qui…
Qualcuno mette talvolta un comportamento garbato e possibilmente
efficace allo scopo, prima delle astratte leggi etiche e per questo gli
si vuole bene. In quanto Berlusconi era presidente del Consiglio, lo
scandalo c’era. Poteva essere trattato con dignità e finire con un
rabbuffo per un aiutino inopportuno, con delle scuse gentili per una
telefonata inopportuna, qualcosa d’inopportuno che soltanto un
fantastico ‘italiano nella folla’ come Berlusconi poteva compiere
personalmente, con particolari alla Totò, laddove i politici suoi
censori dispongono di una catena di comando ed erano bravi in tanti
affaires a far fare il lavoretto a qualcuno che non fossero loro”.
Piacerebbe a tutti, credo, commettere reati da dodici anni di galera e
cavarsela con un ‘rabbuffo’. Piacerebbe a tutti, credo, raccontare balle
sesquipedali alla polizia e non subirne conseguenze. Un ‘aiutino’ che
sarà mai? Da parte poi di una persona così generosa che, con la
collaborazione di “un’amica delle amiche”, ha fatto finire la minorenne Ruby
proprio là dove non doveva finire: in casa di una prostituta patentata.
La sola cosa sensata che Ferrara scrive è che così fan tutti anche, e
meglio, quelli di sinistra.
Siamo alle solite. Questi qui, destra e sinistra, si lavano le mani l’uno con l’altro. Ma non hanno ancora capito che destra e sinistra
non esistono più e che non possono più salvaguardarsi vicendevolmente
con i soliti, logori, trucchetti. La loro credibilità è al 4%. E se
Monti avallerà quest’ultima porcata, gli italiani gli toglieranno quella
fiducia che gli hanno così generosamente concesso. Sono quarant’anni
che noi ‘italiani nella folla’ veniamo presi per il culo. Dai politici,
di destra e di sinistra, dagli intellettuali al loro servizio e adesso
anche dai cosiddetti ‘tecnici’. La misura è colma. Per questi Ben Alì l’ora è vicina.
da Il Fatto Quotidiano