Diminuire i vincoli di 1.400 ettari del Parco Nazionale del Circeo per aprire la strada al cemento, abbassare le tutele paesaggistiche del Parco Suburbano di Gianola Monte di Scauri depredando una delle coste più belle della Regione, adeguare i vincoli al piano regolatore in diversi ambiti meravigliosi dell’Isola di Ponza, declassare i fossi a Fondi, Formia, Latina, Monte San Biagio per aprire la strada a indiscriminate sanatorie edilizie, svincolare dalla Legge Galasso ampi tratti fluviali –a Castelforte per il fiume Garigliano, Latina per il fiume Ninfa, Pontinia per tratti fluviali del Fiume Sisto e del fiume Ufente. E’ sconfortante per il futuro dei paesaggi laziali e pontini il quadro delle osservazioni presentate da diversi comuni della Provincia di Latina.

 

Riparte dalla Provincia di Latina la campagna di Legambiente Lazio in difesa dei paesaggi agricoli, costieri e protetti che caratterizzano felicemente la nostra Regione, con la presentazione delle contro/Osservazioni relative ad alcuni Comuni Ammazza/Paesaggio della Provincia: Castelforte, Fondi, Gaeta, Latina, Minturno, Monte San Biagio, Pontinia, Ponza, Sabaudia, San Felice Circeo. Un percorso verso l’approvazione da parte della Regione Lazio del nuovo Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR), adottato dalla Giunta attraverso due Delibere (la prima - n. 556 – è del 25 luglio 2007, la seconda Delibera – n. 1025 – è invece datata 21 dicembre 2007) e, nei mesi, scorsi oggetto di osservazioni.

 

“Con la conferenza stampa di oggi, presentiamo le Osservazioni avanzate alla Regione dalla nostra Associazione al nuovo Piano Territoriale Paesistico Generale, in relazione alla Provincia di Latina. L’analisi delle Osservazioni ai Ptp vigenti presentati dai Comuni è sconfortante: nel mirino dei Comuni ci sono il Parco Nazionale del Circeo, il Parco Suburbano di Gianola Monte di Scauri –ha dichiarato Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio-, ambiti costieri di pregio come Sant’Agostino o la spiaggia di Serapo a Gaeta, alcuni promontori di grande suggestione paesaggistica, come il Monte Lombone, ancora a Gaeta, o diversi ambiti di grande suggestione dell’isola di Ponza. Nulla sembra essere risparmiato dalla furia costruttrice dei Comuni, in omaggio a Piani regolatori in molti casi vecchi e inadeguati. Una vicenda nella quale manca completamente la voce dell’Ente Parco Nazionale del Circeo, in relazione alle Osservazioni “spacca/parco” presentate dai Comuni di Latina, San Felice Circeo e Sabaudia. La Regione ha finora fatto un buon lavoro, respingendo tali Osservazioni in sede di adozione del Piano: ora occorre tenere ben fermo il punto, non cedendo davanti alle inevitabili pressioni da parte dei Comuni stessi.

Il lavoro di Legambiente Lazio è partito dall’analisi delle Osservazioni presentate dai Comuni: ne è uscito un nutrito Dossier, che ha analizzato le Osservazioni presentate da 58 Comuni della nostra Regione, e che costituisce, per dire, le “contro/Osservazioni” della nostra Associazione, già inoltrate alla Regione entro i termini previsti per la presentazione delle Osservazioni stesse.

 

I Comuni ammazza paesaggio della Provincia di Latina hanno presentato osservazioni relative a circa 3.500 ettari, aree di grande pregio, ambito fluviali, ambiti ricadenti nelle fasce di rispetto del sistema delle acque pubbliche –ha dichiarato Mauro Veronesi, responsabile Territorio di Legambiente Lazio-. Una quantità di territorio equivalente a 43 volte l’estensione di Villa Borghese a Roma. La voracità dei piani regolatori dei Comuni sembra non arrestarsi davanti a nulla, ma non è così, infatti –ha concluso Veronesi- il Codice Urbani prevede la prevalenza dello strumento paesaggistico sui piani regolatori, in altre parole sono i Prg dei Comuni che devono adeguarsi alle superiori necessità di tutela paesaggistica, e non certo le tutele che dovrebbero secondo i Comuni, adeguarsi alle previsioni edificatorie dei loro Prg.”

 

Dal canto suo, il responsabile Provinciale di Latina, Marco Omizzolo, ha dichiarato quanto segue: “La difesa e la tutela dei paesaggi pontini è da sempre al centro delle nostre iniziative, come dimostra la splendida vittoria della nostra Associazione che ha portato alla demolizione dell’Ecomostro dell’Isola dei Ciurli, nel Comune di Fondi, o la recente denuncia della nostra Associazione per il “nuovo” Ecomostro di Punta Cetarola, a Sperlonga. Ma non c’è soltanto l’abusivismo edilizio a minacciare il profilo, la storia, l’identità fisica dei paesaggi agricoli e costieri che caratterizzano i nostri territori: l’attacco più insidioso infatti parte dai prg, vecchi, inadeguati e sovradimensionati. Si pensi – ha proseguito Omizzolo – che le Osservazioni avanzate dai Comuni di Latina, Sabaudia e San Felice Circeo, tutti in parte ricadenti nei territori del Parco Nazionale del Circeo, riguardano ben 1.136 ettari ricadenti nel Comune di Latina, 282 ettari ricadenti nel Comune di Sabaudia e 63 ettari ricadenti nel Comune di San Felice Circeo. Totale: 1.481 ettari, ossia il 18% dell’intera estensione del Parco nazionale del Circeo – esteso per circa 8.440 ettari. Si può dire che le Osservazioni di questi Comuni costituiscano un vero e proprio “contro Piano d’assetto” del comparto di pregio.”

 

Il Dossier “I Comuni “Ammazza/Paesaggio” della Provincia di Latina è stato redatto dalla Commissione Territorio/Ambiente Urbano di Legambiente Lazio in collaborazione con i Circoli Legambiente di Fondi, Formia, Latina, Monte San Biagio, Monti Lepini, Sabaudia.

 

M. Rossi

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