PIEMONTE ultime notizie TORINO – www.unonotizie.it - Un avvio di stagione strabiliante, una condizione fisica perfetta, un turnover funzionante e un bomber improvvisamente ritrovato. Sono queste le novità, se così possiamo definirle, che Juventus-Chievo, anticipo serale della quarta giornata di Serie A, ci regala.

La Juve continua la sua marcia che la vede inarrestabile in campionato ormai da più di un anno e lo fa annichilendo un Chievo troppo inferiore agli uomini del duo Carrera/Conte. Di Carlo infatti si presenta a Torino con l’unica soluzione plausibile – provare a difendersi con ordine – ma regge solamente poco più di un tempo.

L’impatto fisico della Juventus e la ritrovata vena di Fabio Quagliarella, mandano ko i clivensi nella ripresa nel giro di quattro minuti regalando così ai bianconeri la vetta della classifica a punteggio pieno. Buon esordio di Pogba (in campo 90 minuti), e qualche minuto nel finale anche per Bendtner.

Che il Chievo dovesse giocare un determinato tipo di partita – attento a chiudere gli spazi e a fare fortino davanti a Sorrentino – è chiaro fin dall’ingresso in campo. I veronesi si presentano a Torino con una divisa “old style”, quasi medievale, che fa da subito intuire come la squadra di Di Carlo intorno all’area di rigore tenterà di costruire una sorta di fossato che impedisca agli uomini di Carrerra/Conte di trovare facile ingressi alla via maestra del gol.

L’impresa del Chievo riesce (in parte), ma al termine dei primi 45 minuti porta i suoi frutti. Il turnover della Juventus trova, almeno inizialmente, un po’ di timidezza nei suoi nuovi uomini. Lucio cerca di limitarsi nelle sue proverbiali discese, Isla è un po’ impacciato e Pogba, bravissimo in fase di non possesso palla, pecca in quella di costruzione del gioco e pur avendo l’attenuante di essere cercato decisamente mento rispetto a Pirlo costringe la Juve ad inventarsi soluzione alternative.

Una di queste vorrebbe essere cercare di allargare il gioco in maniera più ampia possibile, in modo tale da impedire ai clivensi la costruzione di quel fortino cui accennavamo ma il piano riesce solo in parte. La Juve crea infatti 3 o 4 situazioni importanti ma quando si trova al momento di concludere, o è poco lucida o sbatte sulla mani dell’ultimo baluardo veronese: Stefano Sorrentino. Il portierone del Chievo si conferma elemento di assoluta sicurezza e prima al 9’ sul diagonale incrociato di Quagliarella, poi al 29’ sul tocco ravvicinato di Giaccherini, si conferma un gatto nonostante i trentatre anni. Insomma, se a questo ci si somma un gol di Vucinic annullato giustamente per un’evidente posizione di fuorigioco, la Juventus va a riposo con zero pericoli corsi nella propria area, ma anche nessun gol all’attivo.

Che il tema tattico di Di Carlo non possa reggere però appare evidente sin dal finale di primo tempo. Il Chievo, col fiato corto, di minuto in minuto si abbassa sempre di più permettendo alla Juventus di allargare le maglie della sua difesa e indebolendo visibilmente l’ormai noto fortino che, al 64’, cade. Sorrentino, miracoloso un minuto prima su un colpo di testa da “zero metri” di Chiellini, non può nulla sulla splendida girata aerea di Quagliarella su cui il portiere dei veneti riesce solo a mettere una mano. Passano 4 minuti e Pogba – nel frattempo rinvigoritosi a livello caratteriale dopo l’intervallo– torva un bel buco per servire ancora Quagliarella che, fatto fuori Danielli con un controllo strepitoso, infila il 2-0 e chiude la pratica nonostante i 20 minuti restanti sul cronometro.

Sì perché la Juventus, anziché affievolirsi, continua a mostrare il suo spirito combattivo di minuto in minuto e la pressione, per la squadra di Di Carlo, è costante fino alla fine. Pellisier gioca una partita da eremita, Moscardelli – entrato al posto di Thereau -, fa vedere le sue qualità tecniche con un doppio tunnel prima a Chiellini poi a Giaccherini ma, trovatosi poi solo, è costretto a provarci dai 35 metri. Nel frattempo la Juve cambia interpreti – fuori un Isla ancora decisamente lontano dalla sua forma migliore, Marchisio, Quagliarella, e dentro Lichtsieriner, Vidal e Bentner – ma non cambia la sostanza: al 92’ infatti il cileno ruba palla al limite dell’area e serve Vucinic che non trova per questione di centimetri il 3-0, rammaricandosi poi come se avesse sprecato il match point. Probabilmente l’immagine migliore per descrivere una Juventus che, al caso, non vuole lasciare proprio nulla. La Fiorentina è avvisata.

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