Toscana ultime news strage ferroviaria Viareggio www.UnoNotizie.it - Il 25 marzo ha inizio l’udienza preliminare per i 32 imputati e le 9 Società coinvolte.
La Procura chiede il rinvio a giudizio per i vertici di Fs (Mauro Moretti, Vincenzo Soprano, Michele Elia, Gilberto Galloni, Mario Castaldo, Calogero Di Venuta, Angelo Pezzati, Emilio Maestrini …), di Gatx, della Jungenthal, della Cima Riparazioni. A capo del Gruppo Fs c’è l’Amministratore delegato, Moretti.
Conducono con ogni mezzo la loro lotta, sono imputati per 32 Vittime e non si fermano: anche in queste settimane continuano a perseguire quei lavoratori che “osano” parlare di sicurezza, delle responsabilità sulla strage, dei licenziamenti. A Dante De Angelis ancora 10 giorni di sospensione (!) per questo.
L’Ad di Ferrovie, in questi 4 anni, ha: - intimorito i familiari con la minaccia dello spostamento del processo ad altra sede; - avanzato forme subdole di intimidazione nei confronti di giornalisti e consulenti di parte; - avuto sul libro paga di Rfi l’ing. Licciardello, perito del Gip nell’incidente probatorio, denunciato dai familiari assieme all’altro perito prof. Vangi; - diffidato i due ferrovieri che partecipavano all’incidente probatorio, facendo sì che uno abbandonasse l’incarico; - sospeso prima e licenziato poi Riccardo, che ha respinto al mittente intimidazioni, ricatti e minacce; - utilizzato buone assicurazioni per tentare di liberarsi della spina nel fianco rappresentata dai familiari.
Eppure, Moretti, in questi
anni, ha continuato ad
accumulare conferme e nuovi incarichi, premi e
riconoscimenti. L’ultimo, di
qualche giorno fa: premio manager infrastrutture 2012 da
Mui, la rivista leader
in Italia nel settore dei servizi di pubblica
utilità!
I
potenti non si toccano! Nonostante l’evidenza e le
responsabilità. Crevalcore,
Piacenza e pochi giorni fa la Thyssen, hanno dimostrato che
le condizioni storico-politiche
sono tali per cui anche le sentenze si “piegano” ai potenti
… Come? Facendo
fuori le parti civili, risarcendo subito i familiari; poi,
prima del processo
di Appello, favorendo il ritiro dell’Amministrazione
comunale in cambio di un
lauto risarcimento.
Infine con la ricollocazione di decine di lavoratori Thyssen nelle municipalizzate del Comune in cambio della rinuncia alla costituzione di parte civile. Conducono la loro lotta anche con questi mezzi. La modifica della pena e le attenuanti vengono strappate attraverso la neutralizzazione di chi rappresenta il conflitto dentro le aule e per la debolezza della mobilitazione popolare. Solo la presenza, la partecipazione, la denuncia, la mobilitazione costringono alla verità.
Chi
sostiene oggi i ferrovieri sanzionati, e chi si mobilita per
il processo di
Viareggio, ha capito tutto questo. Sappiamo che la sicurezza
non c’è, che la
vita dei lavoratori, della gente senza potere vale meno di
zero. Sappiamo che
in questa società è Moretti che salvaguarda la “pubblica
utilità”, l’ambiente,
gli interessi economico-politici del paese. Non i lavoratori
e i delegati che
si battono per la sicurezza.
“Lui” riceve i premi, i lavoratori ricevono provvedimenti disciplinari e licenziamenti. Chi è chiamato a decidere oggi su Riccardo, sappia che solo apparentemente decide di un (singolo) caso, perché in realtà sta prendendo posizione nel conflitto fra l’interesse generale e collettivo alla salute e alla sicurezza ed i profitti privati dell’impresa.
Sappia il Giudice dell’Udienza Preliminare del 25 marzo, sappiano i giudici del futuro processo per la strage, che gli A.D. hanno dalla loro parte, e se ne avvarranno, la filosofia “costi/benefici” che pervade tutta la società. E’ questa logica, deliberatamente accettata e costantemente applicata, che espone la popolazione e l’ambiente ad ogni crimine, come la strage ferroviaria di Viareggio.
Commenti |
||
nessun commento... |