Ebola, ultime notizie -
Qualcuno si chiede perché tanto chiasso per una malattia che si trasmette solo attraverso un contatto diretto, attraverso i fluidi dei corpi e che alla fine riguarda solo l’Africa occidentale. Non è come la classica influenza invernale che “viaggia” nell’aria o si trasmette attraverso
l’aria e l’acqua o i cibi. E’ allora perché tutto questo allarmismo? La prima risposta viene da
un recente articolo apparso sul quotidiano La Repubblica e che riportiamo di seguito:Galli: "Virus più veloce dell'HIV, agiamo subito o sarà una strage".

Parla l'esperto che si occupa di HIV da trent'anni ed è nella commissione nazionale Aids: Massimo Galli "Sono tutte e due nate nella foresta africana. Le similitudini finiscono qui". Massimo Galli si occupa di HIV da trent'anni ed è nella commissione nazionale Aids. Dirige le malattie infettive del Sacco di Milano, cioè uno dei due centri di riferimento italiani, insieme allo Spallanzani di Roma, per la cura di eventuali casi di Ebola nel nostro Paese. È stupito dalle parole di Thomas Frieden, direttore del Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie Usa che ha parlato di Ebola come del "prossimo Aids".

In cosa si assomigliano le due malattie?
 
"Solo nel fatto di essere partite dalla foresta africana. L'Aids negli anni Venti-Trenta, l'Ebola più di recente. Stop". Forse l'esperto americano si riferisce all'impatto globale della malattia? "Anche in quel caso mi sembra che le differenze siano troppe. Il virus dell'HIV per fare milioni di morti ci ha messo decenni. Ebola invece, se lasciato libero di agire, ucciderebbe così tante persone in molto meno tempo. Adesso il mondo deve lavorare per fermarlo meglio di come si come si è fatto fino ad ora".

Di che tipo di malattie si tratta?

"L'Aids è subdola, si rivela come grave e mortale solo anni dopo l'infezione. Ebola è esattamente l'opposto: è uscita dalla foresta all'improvviso e ha dato subito casi mortali. E ricordo che fino a quest'ultima epidemia i casi erano stati in tutto circa 1.400. Adesso ne abbiamo avuti 8.000".

Ci sono differenze anche a livello di cure?

"Con anni di lavoro sono state messe insieme cure importanti contro l'Aids. Adesso abbiamo solo una flebile speranza di avere qualcosa che funzioni, e chissà quando sarà disponibile. Proprio per i pochi casi che si erano visti fino ad ora, nessuno aveva fatto realmentesperimentazione per trovare un medicinale contro l'Ebola. Lo aveva fatto l'esercito americano perché negli Usa temevano che qualcuno volesse usare il virus come arma biologica".

La paura del virus sta dilagando.

"L'Ebola fa paura perché si attacca a tutti, uomini, donne e bambini e proprio perché è rapidissima nello svilupparsi, e uccide in un caso su due. Poi colpisce chi ha avuto contatti con i malati, addirittura anche coloro che piangono i propri morti. Si tratta di aspetti inquietanti. L'Aids è un'epidemia terribile ancora non completamente controllata. Ma c'è una sensazione di tranquillità che deriva dal fatto che molti ritengono ci sia una cura definitiva, anche se non è così. E infatti assistiamo a un "ignoranza di ritorno" del virus che fa sì che restino infettati anche molti giovani ".

Quello che ancora non è stato detto ufficialmente, perché ci terrorizzerebbe tutti, è che ci sono alcuni casi sospetti che questo tremendo virus si stia modificando e che possa diffondersi anche per via aerea. A quel punto dovremmo aspettarci una nuova “Febbre Spagnola” che tra il 1918 e il 1920 in tutto il mondo causò più di 50.000 morti.

Dinanzi a questa minaccia si fanno sempre più concreti i sospetti che ancora una volta l’uomo ci abbia messo “lo zampino”. E a tal proposito riproponiamo parte di un servizio del giornalista Alessandro Zavatta che pubblicammo a metà agosto scorso sul nostro notiziario. " Esperimenti top secret. Un medico che sa troppo. Un aereo abbattuto per far tacere chi potrebbe avvertire il mondo. Un virus mutante sfuggito al controllo.

C'è un "giallo" ricco di colpi di scena dietro l'epidemia di Ebola che ha infettato Sierra Leone, Liberia, Guinea e Nigeria e minaccia il mondo. Una lunga serie di strane coincidenze che partono da Kenema, il centro di ricerche dove lavorava Shiekh Humar Khan, il medico morto il 29 luglio scorso
dopo essere stato contagiato dal virus. Khan dirigeva il laboratorio dove si effettuavano test sulla popolazione locale per scovare nuovi casi. Laboratorio che ha una partnership con l'università Tulane di New Orleans, famosa per il dipartimento di malattie tropicali che effettua ricerche sull'Ebola. L'ospedale di Kenema collabora anche con l'Us Army Medical Research Institute of Infections Disease, il settore delle forze armate americane che si occupa di malattie infettive".

Gli americani, consapevoli del rischio di contaminazioni della popolazione causata da eventuali fughe accidentali di agenti patogeni da parte di laboratori di ricerche, si sono sempre guardati bene da fare esperimenti biologici sul proprio territorio, trasferendoli invece in altri Paesi, come in America Latina e, nel nostro caso, in Africa.

L'esperto di Ebola e di altre malattie mortali, come l'Aids, Glenn Thomas, aveva scoperto qualcosa di particolare nella sperimentazione di un nuovo ceppo di Ebola nel laboratorio di Kenema nel piccolo stato africano della Sierra Leone. Aveva esposto per sommi capi il problema a qualche suo collega e per questo motivo era stato invitato ad esporre i suoi timori in un simposio internazionale di scienziati a Melbourne. Il prof. Glenn Thomas il 17 luglio si imbarca ad Amsterdam per l'Australia sul volo MH di Malaysia Airlines. Il Boeing 777, guarda caso, dopo poco verrà abbattuto da un misterioso missile sul cielo dell’Ucraina. La coincidenza di questo abbattimento insospettisce enormemente perché sul quel tratto di cielo,ad oltre 10.000 metri d'altezza, da quando erano iniziate le ostilità in Ucraina erano passati decine e decine di aerei di linea senza alcun problema, non solo ma quel giorno, prima del Boeing 777, erano transitati su quella stessa rotta altri 10 aerei di linea.

Il 31 luglio il presidente del Paese africano, Ernest Bai Koroma ha dichiarato lo stato di emergenza parlando della ricerca del dottor Khan e chiedendosi se la virulenza di Ebola non sia altro che la mutazione genetica di un virus che esiste da secoli in Africa, ma sempre contenuto in certi confini senza uscire fuori in maniera così evidente ed aggressiva. Il primo agosto anche il direttore generale dell'OMS, Margaret Chan ha cominciato a sospettare in una manomissione del virus Ebola parlando proprio di < variante fatta dall'uomo>".

Ma cosa significa per la sicurezza delle popolazioni mondiali questa variante? Il virus Ebola, trattato attentamente dalla letteratura scientifica, si trasmette solo attraverso il contatto diretto con gli umori, le orine e le feci del malato. Quindi se non si ha un contatto diretto con il
malato nessun problema. Ora sembrerebbe che questa certezza, grazie alla variante Ebola, sia caduta. Si teme che Ebola possa trasmettersi anche via aerea. Questo fatto sta terrorizzando non solo l'OMS ma tutti i Paesi del mondo, tant'è che prima gli USA e poi l'Inghilterra hanno già adottato sistemi di protezione molto rigorosi.

Il rischio della nuova Ebola e della sua diffusione planetaria si sarebbero dovuti conoscere, nel più stretto rigore scientifico, nel simposio di scienziati a Melbourne direttamente dalla bocca e dai documenti del prof. Glenn Thomas, ma guarda caso è perito nel disastro aereo del Boeing 777. Forse il prof. Thomas era a conoscenza di qualcosa di molto scomodo per qualche dipartimento militare USA o per qualche azienda internazionale sanitaria, quindi la sua eliminazione, che è costata la vita di altre 297 vittime innocenti, potrebbe essere stata la conseguenza. Ovviamente c'è il sospetto che, come fu per l'epidemia aviaria di qualche anno fa, che qualche multinazionale "criminale" abbia orchestrato il tutto per mettere sul mercato un vaccino capace di contrastare eventuali pandemie planetarie e, quindi, fare guadagni stratosferici.

Da tutto ciò si capisce perché questa paura soprattutto da parte dell’OMS e dai vertici della politica mondiale. Questi medici (OMS) e politici come Obama, sanno molto di più di noi poveri mortali. Il fatto che il presidente degli USA abbia abbandonato frettolosamente i suoi viaggi elettorali in alcuni Stati americani per precipitarsi ad un paio d’incontri Top Secret alla Casa Bianca con scienziati e militari, la dice lunga. E’ allora? Nulla! A noi poveri mortali non resta che attendere e sperare che chi ha creato quest’emergenza ci dica alla fine come comportarci nei prossimi mesi.

Articolo di Michele Bocci

Fonte: www.accademiakronos.it

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