VITERBO - (UnoNotizie.it) - “Dalla Provincia un impegno forte per risolvere una situazione difficile. Ma c’è bisogno di iniziative congiunte tra Regioni, Province, Comuni interessati e parlamentari eletti nei rispettivi territori”. Così il presidente della Provincia di Viterbo, Alessandro Mazzoli, ha risposto alla richiesta dei viaggiatori su ferro, nel corso dell’assemblea del comitato pendolari Roma-Firenze, svoltasi nei giorni scorsi a Orvieto.

 

“Per i cittadini – dice Mazzoli – la situazione è molto difficile: quello del pendolarismo è fenomeno sociale per decine di migliaia di persone. E poi si sta verificando un paradosso: il tema dell’alta velocità, che sulla carta dovrebbe rappresentare una grande opportunità di sviluppo, sta diventando invece il principale motivo del peggioramento della qualità della vita, mettendo in discussione il diritto alla mobilità e segnando una flessione nella qualità anche dei viaggi da e verso la Capitale”.

 

Non manca inoltre un problema serio di relazioni, in particolare con Trenitalia, “passata da una logica di servizio – continua Mazzoli – a quella del profitto. Così, ci troviamo di fronte a un’Italia che viaggia in serie A una che viaggia in serie B: proprio quella dei pendolari. Francamente, non mi sembra una situazione da paese civile”.

 

All’iniziativa erano presenti tutti i livelli istituzionali, cui è stata rivolta la proposta da portare avanti in maniera unitaria. “Oltre all’adesione degli enti locali alla protesta di pendolari e cittadini – spiega ancora il presidente - è importante che sia messa in campo un’iniziativa congiunta, basata su un documento unico da approvare nei vari consigli comunali, su una richiesta comune nei confronti del ministero dei Trasporti e di Trenitalia, affinché si giunga a un tavolo nazionale per risolvere il problema”.

 

Ma per questo è necessario anche il lavoro delle Regioni Lazio, Umbria e Toscana, oltre che dei parlamentari eletti nei rispettivi territori. “Insomma – conclude Mazzoli – serve una mobilitazione generale. Anche perché soprattutto la Tuscia viterbese sta subendo un ulteriore grave danno, dopo i tanti problemi vissuti negli anni in merito ai nostri collegamenti con la Capitale”.

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