VITERBO - ( UNONOTIZIE.IT ) “Continuano a pervenire da parte del mondo agricolo sollecitazioni alle istituzioni per interventi concreti e urgenti in agricoltura. Lo scenario è ben noto. Oltre al problema dei prezzi, che nell’ambito di un’economia globalizzata non sono più remunerativi, troppo spesso l’agricoltura viterbese deve affrontare il problema del maltempo e delle calamità naturali, che hanno messo e stanno mettendo in ginocchio quella delle nostre zone.

L’alluvione del 2005 a Montalto di Castro e Tarquinia, la tromba d’aria dell’agosto del 2007, ma soprattutto il perdurare del maltempo in questi giorni che ha reso impraticabili i campi e dunque ha ostacolato la semina delle colture autunno-vernine, sono avversità difficilmente superabili per la redditività dell’impresa agricola. Siamo dunque consapevoli che le istituzioni devono intervenire con misure urgenti e adeguate alla gravità della crisi, a tutti i livelli, graduando le responsabilità sulla base dell’ampiezza delle competenze possedute in materia.

Purtroppo le competenze provinciali in agricoltura sono quasi nulle, malgrado la legge regionale 14 del 1999, approvata dalla giunta Badaloni, ci attribuisse ampie e rilevanti deleghe, quali la dotazione aziendale di scorte vive o morte e di mezzi tecnici di produzione; le compensazioni al reddito previste da normative comunitarie e nazionali; il credito di esercizio a cooperative, associazioni dei produttori e consorzi, compreso il credito per acconto ai soci conferenti; la concessione di benefici previsti dalle leggi nazionali e regionali sui danni conseguenti alle avversità atmosferiche; gli interventi per l’agriturismo; quelli per l’agricoltura biologica; gli indennizzi per danni da fauna selvatica.

Se si eccettuano gli interventi relativi all’agriturismo e ai danni da fauna selvatica, tutte le giunte regionali che si sono succedute non hanno purtroppo potuto mai dare seguito a questo processo di decentramento. Ed è ovvio che quando il livello di responsabilità istituzionale è più vicino ai cittadini, come nel caso di Province e Comuni, le risposte non possono che essere più immediate ed efficaci. Eppure in questi anni non ci siamo esonerati a rappresentare ai più alti livelli istituzionali l’interesse dell’agricoltura viterbese, contestando loro provvedimenti negativi e omissioni a prescindere dal colore politico di appartenenza.

Abbiamo più volte, ad esempio, sollecitato la Regione Lazio sul problema del rimborso dei danni da fauna selvatica, i cui fondi complessivamente già esigui per i danni di tutte le cinque Province sono stati ripartiti in modo che abbiamo ritenuto non del tutto adeguato alle esigenze del nostro territorio, più interessato dalla presenza di cinghiali, come nelle vicine Umbria e Toscana. Allo stesso modo abbiamo sollevato nei confronti del Governo il problema della tracciabilità e dell’indicazione del luogo di provenienza dei prodotti agricoli, non ancora obbligatoria per l’intero comparto produttivo.

Come siamo dalla parte degli agricoltori viterbesi contro la recente sospensione dei pagamnenti relativi alla Pac da parte della Gea (organismo governativo) per i terreni di pascolo cespugliato utilizzati per gli allevamenti allo stato brado. Anche sul piano operativo, malgrado la scarsità di risorse e competenze, abbiamo cercato e cerchiamo di fornire risposte alle istanze del mondo agricolo.

Recentemente, insieme al presidente della Provincia Alessandro Mazzoli e a quello della Camera di Commercio, Ferindo Palombella, abbiamo incontrato le associazioni di categoria e i presidenti delle cooperative agricole cerealicole, si è così deciso di contribuire secondo le somme richieste – 650.000 euro – ai Consorzi Fidi dei settori produttivi provinciali. Allo stesso modo, Provincia e Camera di Commercio interverranno sugli istituti di credito per contributi a tasso agevolato e per la proroga delle cambiali agrarie, altrimenti non coperti dal raccolto, stante le difficoltà riscontrate nella semina.

Superare le difficoltà dell’agricoltura significa anche migliorare le infrastrutture, partendo dalla viabilità rurale. Concederemo infatti con nostri fondi contributi a fondo perduto a Comuni e consorzi stradali, per un importo complessivo di 500.000 euro, il cui bando è in corso di pubblicazione, al fine di migliorare la viabilità delle strade interponderali prettamente agricole. Non dimentichiamo inoltre che i fondi trasferiti dalla Regione in materia di caccia – oltre 400.000 euro – sono stati impiegati a favore degli agricoltori per contributi tesi a favorire i miglioramenti ambientali e cioè al rilascio di colture a perdere sui fondi in funzione dell’alimentazione e del rifugio della selvaggina e quale misura di prevenzione dei danni da cinghiale. Un piccolo aiuto nei confronti dell’ambiente e del reddito agricolo.

Anche per quanto riguarda il Psr non siamo stati insensibili alle sollecitazioni dell’agricoltura viterbese. Ci siamo infatti impegnati nella partecipazione ai progetti integrati di filiera, anche finanziariamente. E’ stato infatti approvato l’elenco dei 43 Pif meritevoli di accoglimento. Di questi, ben 14 provengono dal nostro territorio e riguardano settori strategici per la nostra agricoltura, quali la cerealicoltura, le nocciole e le castagne, l’olio e il vino, l’ortofrutta e le patate, nonché il comparto ovicaprino e quello bovino.

In merito al distretto rurale dei Cimini, per il quale la legge regionale non assegna alle Province compiti rilevanti, ci siamo impegnati per il suo successo, ospitando i tavoli di partenariato e coordinando l’opera di consultazione avviata da Arsial e Regione. A breve verrà approvato il Piano di distretto e potranno dunque essere sbloccati i finanziamenti. Riteniamo che il distretto rurale possa recitare un ruolo di primo piano per lo sviluppo e la razionalizzazione dei comparti della nocciolicoltura e castanicoltura viterbese, che in quella zona hanno rilevanza nazionale, garantendo in sinergia con i progetti del Psr e del Gal lo sviluppo delle attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti di qualità.

Insomma, quando le istituzioni collaborano seguendo la strada della sinergia, i risultati arrivano. Insieme a Camera di Commercio, associazioni, il rappresentante del nostro territorio al consiglio regionale, Giuseppe Parroncini, e tutti gli attori del settore, continueremo a lavorare insieme per garantire ancora risposte in tempi rapidi”.

 

Mario Trapè
Assessore all’Agricoltura della Provincia di Viterbo

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