MELFI - POTENZA (UnoNotizie.it)
OLA (Organizzazione Lucana Ambientalista) - Coordinamento apartitico territoriale di Associazioni, Comitati, Movimenti e Cittadini - in seguito alla segnalazione pervenutaci da un cittadino - intende ritornare nuovamente sul gravissimo inquinamento che coinvolge l'area industriale di San Nicola di Melfi.
“Ieri (12 Giugno 2009 ndr) alle 19:30 circa, mentre tornavo a casa, sentivo nell'aria - in prossimità dell'inceneritore Fenice - un fortissimo odore acido ed acre di plastica bruciata”. […] “E' assolutamente necessario che vengano fatti i dovuti controlli altrimenti gli inceneritori oltre ad ammazzarci per il loro normale funzionamento, ci ammazzano in maniera più rapida con i loro incidenti taciuti e da nessuno controllati”. Sono questi i contenuti allarmanti della missiva ricevuta. Infatti, dalle foto in possesso della nostra Organizzazione si evince chiaramente come quello che coinvolge l'inceneritore di Melfi non è, soltanto, un problema circoscrivibile alle falde acquifere, ma riguarda anche la qualità dell'aria.
Siamo di fronte all'ennesima prova e non si può tacere sulle responsabilità di Fenice SpA. L’inquinamento continua a permanere causando palesi danni all’ambiente e alla salute dei cittadini. Non solo i valori di mercurio, nichel, cromo ed altre sostanze permangono elevati, ma a questo punto sarebbero da rilevare e rendere noti anche i valori delle sostanze immesse nell'aria.
Pertanto, la OLA chiede che il 17 Giugno - in sede di Conferenza dei Servizi, convocata a Melfi dal Sindaco Ernesto Navazio - si discuta oltre che dei metalli pesanti che sarebbero stati prodotti dal termodistruttore in oggetto, in valori spropositati e non rispettosi della legge, anche di tutte le attività di monitoraggio da predisporre ed adottare a 360 gradi ivi compresa la pubblicità dei dati, oltre che imporre a Fenice SpA precise azioni di bonifica, in quanto obbligata per legge.
Alla luce di questo ennesimo risvolto ritorniamo a chiedere al Presidente della Giunta Regionale, Vito De Filippo, di sospendere con urgenza l’attività del termodistruttore Fenice per accertare l’origine dell'inquinamento che potrebbe derivare da un cattivo funzionamento dell’impianto e/o da sversamenti in falda ed emissioni in aria di sostanze altamente cancerogene derivanti dal ciclo di trattamento dei rifiuti tossici e nocivi provenienti anche da fuori regione.
- Uno Notizie Potenza -
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