ROMA (UnoNotizie.it)

Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali.

"A Viterbo moltissimi cittadini, sostenuti da illustri scienziati, cattedratici, personalità delle istituzioni e della società civile, si oppongono alla decisione di realizzare nell'area termale del Bulicame un mega-aeroporto delle dimensioni atte ad accogliere un volume di traffico di vari milioni di passeggeri all'anno; un'opera che appare all'interrogante priva dei requisiti di legge e irrealizzabile alla luce della situazione reale dell'area e dei vincoli paesaggistici, idrogeologici, archeologici, termali in essa presenti;

infatti tale opera non ha mai superato né potrebbe mai superare un rigoroso espletamento della Valutazione d'impatto ambientale e della Valutazione ambientale strategica obbligatorie per legge; confligge con precise norme di tutela dei beni pubblici sia nazionali che europee; è in contrasto con le norme ed i vincoli di salvaguardia in vigore nell'area considerata ai sensi della pianificazione territoriale ed urbanistica tanto regionale quanto comunale; provocherebbe la devastazione di rilevanti beni archeologici, naturalistici, paesaggistici, storico-culturali, scientifici, terapeutici ed economici insistenti nell'area; provocherebbe un grave nocumento alla salute, alla sicurezza e alla qualità della vita della popolazione dei quartieri cittadini prossimi all'area; confligge con attuali esigenze di sicurezza militari di rilevanza strategica nazionale; porterebbe al collasso la rete infrastrutturale della mobilità locale; costituirebbe uno sperpero immenso di pubblico denaro; la procedura sin qui seguita per l'individuazione dell'area consta all'interrogante sia viziata da errori di merito e di metodo (tali per cui un ente locale ha già presentato un ricorso al Tribunale amministrativo regionale del Lazio;

in una recente comunicazione agli amministratori locali il comitato dei cittadini che si oppongono all'opera ha elencato i seguenti effetti della realizzazione di un mega-aeroporto nell'area termale del Bulicame a Viterbo:

1. impatto locale sull'ambiente: devastazione dell'area termale del Bulicame, un bene naturalistico, storico-culturale, terapeutico, economico, sociale e simbolico peculiare e insostituibile;

2. impatto sanitario sulla popolazione viterbese: danni alla salute, alla sicurezza, alla qualità della vita;

3. impatto sanitario sulla popolazione dell'Alto Lazio: cumulandosi il mega-aeroporto con le altre servitù già presenti (in particolare il polo energetico Civitavecchia-Montalto) la sinergia dei fattori di inquinamento incrementerà danni, disagi e patologie;

4. impatto sociale su Viterbo: il mega-aeroporto provocherà il collasso delle infrastrutture del trasporto locale (già gravemente insufficienti);

in un recente esposto alla Soprintendenza per i beni archeologici per l'Etruria Meridionale è stato evidenziato che dalla planimetria redatta dal comune di Viterbo recante i vincoli paesaggistici, idrogeologici, archeologici, termali presenti nell'area che sarebbe investita dall'opera, risulta che il mega-aeroporto sorgerebbe letteralmente sopra un'area di interesse archeologico con presenza di beni archeologici che la legge tutela;

già lo scorso anno in una lettera al Presidente della Repubblica del 4 agosto 2008 il comitato dei cittadini che si oppongono all'aeroporto segnalava tra l'altro che «la realizzazione a Viterbo di un mega-aeroporto sarebbe in conflitto con attività ed esigenze di interesse strategico nazionale dell'Aeronautica Militare, come evidenziato da ultimo dal "Centro Studi Tuscia per lo sviluppo di un aeroporto compatibile"» in un recente documento diffuso il 2 agosto 2008 in cui si afferma testualmente «l'incompatibilità tra l'intensa attività di aviazione civile commerciale e la permanenza di un'attività di volo militare importante - quella della Cavalleria dell'Aria - che rende Viterbo tra gli aeroporti militari di primaria importanza strategica (come fissato da un recente decreto)» e come già precedentemente puntualmente segnalato nella seduta del Consiglio comunale di Viterbo del 25 luglio 2008;

fondi pubblici da utilizzare per un'opera che l'interrogante considera nociva e distruttiva, quando Viterbo e l'Alto Lazio hanno bisogno di ben altri interventi della mano pubblica potrebbero ben essere diretti a queste necessità e particolarmente ad un forte sostegno a difesa e valorizzazione dei beni ambientali e culturali, dell'agricoltura di qualità, delle peculiari risorse locali; e per quanto concerne la mobilità un forte sostegno al trasporto ferroviario (riaprendo la linea Civitavecchia-Capranica-Orte; potenziando la linea Viterbo-Orte; potenziando la linea Viterbo-Capranica-Roma);

l'opera è tuttora priva di adeguata progettazione, anzi della stessa precisa definizione di collocazione e dimensioni, come ammesso dallo stesso Consiglio comunale di Viterbo nella parte narrativa dell'atto deliberativo n. 92 del 25 luglio 2008 in cui si afferma testualmente che «devesi fare presente che a tutt'oggi non si conoscono né la lunghezza della pista che potrebbe arrivare a superare i 3.000 metri, né il suo orientamento»; peraltro il già citato «Centro Studi Tuscia per lo sviluppo di un aeroporto compatibile» ha rilevato «l'impossibilità oggettiva dimostrata dagli studi del nostro centro - di allungare la pista di almeno altri due chilometri mantenendone l'orientamento e, tanto meno, di smantellare l'attuale per costruirne altra come sostenuto da ambienti dell'assessorato al volo - disassata di 10 gradi verso nord o sud»;

l'opera confligge con il Piano territoriale paesaggistico regionale e le relative norme di salvaguardia, come riconosciuto dallo stesso Consiglio comunale di Viterbo con l'atto deliberativo n. 92 del 25 luglio 2008;

l'opera è priva di fondamentali verifiche e di fondamentali requisiti previsti dalla legislazione italiana ed europea in materia di Valutazione d'impatto ambientale, Valutazione ambientale strategica, Valutazione d'impatto sulla salute;

peraltro la stessa compagnia aerea Ryan Air - che nelle dichiarazioni dei proponenti l'opera avrebbe dovuto essere il soggetto imprenditoriale maggior fruitore della nuova struttura aeroportuale - ha esplicitamente dichiarato di non intendere affatto trasferire la sua attività nell'eventuale scalo viterbese (cfr. intervista trasmessa dalla Rai il 27 aprile 2008 nell'ambito del programma «Report») -:

se i Ministri siano a conoscenza dei fatti e quali iniziative intenda assumere il Governo per impedire che i rilevanti beni naturalistici, culturali, terapeutici ed economici dell'area termale del Bulicame siano devastati, e che la salute e la sicurezza dei cittadini di Viterbo siano aggredite da un'opera aeroportuale che appare all'interrogante priva dei requisiti previsti dalla legge, la cui realizzazione costituirebbe un utilizzo non produttivo di pubbliche risorse ed un danno per la comunità locale posta la difformità dalle norme e dai vincoli di salvaguardia vigenti."


ON. ANTONIO BORGHESI


- Uno Notizie Roma -

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