Diciannove giorni, 62 partecipanti e 2.000 miglia tra andata e ritorno: sono le cifre del viaggio che i marinai baresi compirono dal 20 aprile al 9 maggio del 1087 da Bari a Myra e poi di nuovo verso il capoluogo pugliese, passando per la Grecia e la Turchia e sfidando venti e tempeste. L’obiettivo era la restituzione del sacro tesoro delle reliquie di san Nicola. Da allora il vescovo di Myra riposa a Bari dove si assiste ad un pellegrinaggio costante di genti di diversa nazionalità e confessione religiosa.
A distanza di 922 anni alcuni naviganti hanno deciso di ripercorrere la stessa rotta degli antichi traslatori, a bordo di una goletta di 22 metri, con l’intento di rintracciare passo dopo passo le orme tramandate dai testimoni dell’evento. Allora non esisteva il canale di Corinto e, per ritornare in Puglia dall’Oriente, si dovevano toccare le isole del Dodecaneso, doppiando tutti i capi della Grecia meridionale, risalendo poi lungo l’Adriatico. Un percorso, quindi, costellato di luoghi nicolaiani sospesi tra cielo e mare, tra alba e tramonto, ma che diventano simbolici ponti tra fedi e popoli differenti.
Da quest’esperienza suggestiva e intensa nasce un’interessante mostra fotografica che sarà ospitata attorno alla fontana monumentale della Fiera del Levante durante la 74esima Campionaria, in programma a Bari dall’11 al 19 settembre.
I visitatori potranno ammirare gli scatti di Vincenzo Catalano, un poliedrico artista barese, che non si limita a presentare semplici luoghi ma vuole comunicare emozioni dando risalto a ogni sfumatura. Le sue installazioni colpiranno tutti i sensi, dalla vista al suono con un tunnel chiuso che riproporrà il rumore del mare di Itaca.
Il pubblico sarà catapultato automaticamente in un’epoca di storia nostrana costernata da continue guerre di potere, battaglie di confini e lotte per la conquista di terre lontane. Un periodo importante che ha coinvolto direttamente la città di Bari, la sua gente, il suo popolo, da sempre pronto a difendere a spada tratta l’onore e l’immagine del vescovo di Myra. Un percorso virtuale tra storia, arte, fede e devozione ma anche una chiave di lettura laica per sottolineare l’eredità lasciata dal Santo venuto dal mare e nel cui nome convergono Oriente e Occidente.
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