Le donne per amore cosa non farebbero…Rinnegare il proprio nome, abbandonare il proprio regno ed il destino dorato, tuffarsi fra le braccia di chi poi attratto da qualche “sirena” più in là è pronto a rinnegare tutto e cedere il suo “harem pari per uno dispari” come dice il grande Joseph Brodskij . E’ una tragedia della vita che si rinnova, ora ha le sembianze di Medea, ora della vicina di casa, dell’amica, della sorella. Deve aver pensato questo Nunzia Natale, quando ha ri-scritto la sua Medea  confrontando due giganti della tragedia classica Euripide e Seneca.

Una Medea splendida nella recitazione di Federica Di Trani, appassionata, ‘Viva’, capace di trasmettere tutto il pathos che solo una donna folle d’amore ha dentro di sé. L’urlo del suo dolore produce ancora brividi di carta. Struggente il contorcersi della scenografa Stefania Pastore, capace di far rivivere il turbamento e la disperazione dando corpo alla mente e ai pensieri agitati di Medea, con quel suo muoversi in modo frenetico sul palco……di chi non ha pace. Significativo il contrasto fra la candida veste di Medea e l’anima nera avviluppata dai cattivi pensieri di Stefania. Grande tenerezza ed impotenza ha diffuso la Nutrice nel disperato tentativo di salvare i figli frutto dell’amore carnale con Giasone, ma di fatto, divenuti legame di odio da recidere con la morte. Sublime l’incontro fra la protagonista e il marito, dove l’incontro uomo-donna evidenzia l’immaturità di un Giasone giocatore e di una Medea vittima del suo amore, pronta a perdonare e a ricominciare ’il violento’ gioco dei ritorni e dei tradimenti. Una voce urticante segna il passo della tragedia, raccontandone la storia, i sentimenti.

La tentazione di non voler sentire tappandosi le orecchie per costringere l’animo al silenzio è forte, ma la recitazione di Luigi D’Aquino ha liberato sulla scenografia semplice del Battistero di San Giovanni illuminata dai colori della psiche e dell’eros, molecole di rabbia e disprezzo. La scena emozionante a tal punto da rimanere impressa nella mente di tanti, è stata quella in cui sono comparse le maschere che agitavano un filo rosso...maschere che presagivano ombra, morte, incubo, disgrazie, inconscio...e in concomitanza la voce di Medea che urlava: " Io, ho paura". Un crescendo di sentimenti forti e solitudine segnato anche dalla musica e dalla quasi assenza di luce. Qui la tragedia è divenuta universale, evocando il teatro greco con le maschere davanti ad un pubblico numeroso, oltre 550  persone,  nello splendido complesso paleocristiano del Battistero di San Giovanni, per l’occasione scenografia naturale dell’evento.

Nunzia Natale è riuscita a mettere in scena una delle tragedie più complesse della storiografia greca, meravigliosamente” lo hanno sostenuto con forza in tanti. Commossi, frastornati gli spettatori si sono chiesti chi fossero gli attori di ‘Tra Palco e Realtà’. Canosini? Con orgoglio rispondiamo di si, mostrando la parte sana di una certa gioventù, capace di impegnarsi e di dare alla Città cultura ed arte. Condiviso l’invito espresso all’unisono dal Presidente della Fondazione Archeologica Canosina Sabino Silvestri, dall’Assessore alle attività produttive Cristina Saccinto, dall’Assessore ai servizi sociali Raffaella De Troia e dal Presidente del Consiglio Comunale Michele Pizzuto, di non fermarsi e di coltivare questo talento che non deve andare sprecato.

 La Fondazione Archeologica Canosina, con queste attività, intende incentivare lo sviluppo del teatro e di tutte quelle forme artistiche che possono contribuire allo sviluppo del territorio. Si ringraziano tutti coloro che a vario titolo esprimono le loro idee per ‘costruire un futuro culturale’ specie se in possesso di “specifiche competenze”. Anche grazie alla Medea più di cinquecentocinquanta visitatori provenienti da tutta la Puglia, hanno visitato il 29 agosto il Parco Archeologico del Battistero di San Giovanni. Canosa come Rutigliano con il ‘Teatro sotto le Stelle’ o la Ghironda di Martina Franca? Speriamo. Lavoriamo con entusiasmo, per crescere. ‘La Notte degli Ipogei’ docet. Prossimi appuntamenti il 25 e 26 settembre con ’Le notti europee del Patrimonio’ dalle 20.30 alle 24 a Palazzo Sinesi ancora una volta protagonista sarà il teatro impegnato a far rivivere l’archeologia; il 30 settembre alle 21.00 presentazione a Palazzo Iliceto del libro’Il Viaggio di Artemidoro’ di e con Luciano Canfora.
                                               
Anna Maria Fiore

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