Egregio Direttore,

In questi giorni drammatici per l’economia di tutto il Pianeta, il nostro Presidente del Consiglio, insieme a tutti gli altri Capi di governo europei ed americani,di sinistra e di destra, socialisti e liberali ,stanno versando una quantità mostruosa di denaro pubblico nelle casse esauste delle imprese private, da quelle creditizie a quelle industriali, come le case automobilistiche.

“Intervento di Stato non è più peccato” afferma Berlusconi e Tremonti, accanto, aggiunge “ma invocato”!

Probabilmente è l’unica cosa rimasta da fare, per evitare il collasso,  paventato in modo esplicito anche dal FMI.

Adesso si spera che il tentativo riesca e che si eviti il peggio, anche se i prossimi mesi e forse anni, saranno comunque molto difficili.

Detto ciò vorrei aggiungere una riflessione sull’origine di questa fiumana di denaro pubblico, che sta lasciando le casse dello Stato e va a soccorrere un’economia che sta naufragando sotto il peso di una finanza tanto pesante, quanto malata. La sua origine è fiscale; cioè quasi tutto il denaro in possesso degli Stati, proviene dalle tasse, dalle tanto odiate tasse!

 Da quelle stesse tasse che, invece, erano definite “belle” dall’ex Ministro dell’Economia, Padoa Schioppa.

La sua sortita, allora, provocò un’ondata di proteste, ovviamente alimentate dall’attuale maggioranza che allora stava all’opposizione.

Eppure, se le tasse non sono belle, sono certamente BUONE e il suo uso in questi giorni lo dimostra!

 Se le tasse sono buone, allora sono buoni anche i cittadini che le pagano, in proporzione al loro reddito ed, invece, sono cattivi quei cittadini che non le pagano, o le pagano solo in parte.

Proseguendo, allora, era buono anche il vice-ministro Visco, che ci aveva messo tanto impegno a farle pagare a chi non era mai stato abituato a farlo, oppure farlo solo in parte.

Questa sua opera “benefica” sarebbe continuata, se il malumore dei possibili evasori totali  o parziali (molto numerosi,in Italia, i più numerosi dei paesi dell’OSCE), non fosse salito tanto in alto, quanto in basso sono scese le borse mondiali in questi giorni, ed avesse accelerato la fine di quel governo.

Se Visco, allora, non si fosse dato tanto da fare, probabilmente ora ci sarebbero meno soldi per affrontare la crisi , e sarebbe stato un vero peccato, perché si poteva fare meno intervento di Stato, che ora, come dice Berlusconi, non è più peccato!

Se l’intervento di Stato non è più peccato e sta salvando il mondo, allora è peccato non pagare le tasse e chi non le paga è un peccatore che deve essere punito. E chi, recentemente, ha punito questi peccatori con più determinazione? Lo sanno tutti: Visco!

 Può darsi che i denari dello Stato, che provengono dalle tasse, non saranno sufficienti a tamponare una tale crisi e consentire, contemporaneamente, il normale funzionamento dello Stato, e di evitare l’aumento del deficit e del debito pubblico.

Sarà allora inevitabile aumentare le tasse e/o diminuire i servizi erogati ai cittadini.

Quest’ultima ipotesi non è accettabile, pena il disgregarsi del Paese, e nemmeno è accettabile l’aumento delle tasse a coloro che le hanno sempre pagate.

La giusta soluzione sarebbe quella di incrementare la lotta all’evasione fiscale; cioè proseguire nell’opera dell’ex vice-ministro del governo Prodi, il “Dracula” del fisco italiano.

Sarebbe,allora, necessario che il Ministro Tremonti, che invoca tanto giustamente l’intervento pubblico, richiami in servizio Visco e lo invochi a proseguire nella sua opera di punire i peccatori del fisco!

Giuliano Massaro