Da parte dei cittadini mi è stata chiesta ragione di un voto sull’Autostrada che non sarebbe stato chiaro e che, comunque, non sarebbe stato compreso. Mi spiego: ho espresso voto favorevole al suo tracciato, ma ho espresso – per scritto – parere negativo (il voto riguardava solo il tracciato) sull’opera come ci è stata proposta.

Non c’è dubbio che la costruzione di una grande arteria che facilita l’attraversamento di un territorio è, senz’altro, una utilità per gli altri, ma un severo, irreparabile e duraturo danno al territorio attraversato, per la popolazione e per le imprese che vi risiedono ed operano. Danno che dovrebbe essere risarcito con un canone annuo o in opere locali di pubblica utilità.

Danni di ogni specie, attuali e futuri: gravissimi gli uni e gli altri, che dobbiamo subire perché facciamo parte di aggregati – l’Italia e l’Europa – che, per vivere, si debbono muovere che non abbiamo il diritto di “fermare”.

L’aspetto positivo del progetto di autostrade, per il quale, come ho detto, ho votato a favore, è che il percorso proposto che si affianca al tracciato dell’Aurelia in modo tale da evitare altra, separata, ferita ai terreni della poca pianura tarquiniese, resi irrigui e mantenuti tali con costosi e costanti investimenti. Anonimi appunti, da alcuno non sottoscritti, redatti su carta non intestata che il Comune, protocollandoli, li certifica come trasmessi dalla Regione, ma che dal lessico appaiono di provenienza industriale (imprese di costruzioni, concessionarie autostradali, appaltatori, progettisti ecc….) interessati al business autostradale. Essi ci informano che – se abbiamo ben capito – i lavori di costruzione dell’Autostrada e di adeguamento dell’Aurelia andranno di pari passo, dureranno, minimo, cinque anni e che il traffico, tutto!, verrà, per tutta la durata dei lavori, deviato sulla viabilità secondaria (la litoranea, la strada della Roccaccia, ecc…?) e/o  su provvisorie strade che verranno costruite appositamente (rovinando e sottraendo altri terreni!).

Orrenda prospettazione che non finisce qui! Gli anonimi “appunti” segnalano che “dal km 71+600 al km 75,80 e “dal km 80 al 85,500 l’Autostrada e l’Aurelia, ambedue, sempre se abbiamo ben capito, saranno sopraelevate, alla “livelletta”, fino a 2 metri (almeno 3/4 con lo spessore della strada, barriere, recinzioni, guardrail, reti, protezioni) a causa di generiche, “mutate” necessità idrauliche (?). Traffico in tilt e, comunque, caotico per anni e anni e, al termine, dieci kilometri di barriera, alta sull’orizzonte dell’automobilista, modificatoria del paesaggio, con rari attraversamenti in sottovia – bassi, stretti e allagabili – e con, lontane tra loro, sopraelevate tipo Roma Civitavecchia, aventi carreggiate incapaci di consentire il transito nei due sensi dei TIR e grandi trattori che, oggi, trasportano prodotti e derrate agricole.

Se i Comuni non fermeranno questo ferale programma, all’imbruttimento permanente, subentrerà un impoverimento della vita dei tarquiniesi, un affaticamento degli utenti delle strade, una alienazione degli abitanti del territorio, dei turisti, delle imprese tarquiniesi, ecc… impattati duramente dall’opera, dai lavori, dal traffico, dai mezzi d’opera.... Gli Appunti segnalano appunto che, per ovviarvi, gran parte dei movimenti predetti, verranno deviati sulla “viabilità locale alternativa”.

Gli Appunti definiscono questo fatto come importante e pesante “penalizzazione”.

Contro questo scempio – se l’ho ben capito – avevo chiesto al Consiglio di rinviare il voto -  che, ripeto riguardava solo il tracciato - per consentirci di raccogliere il parere dei tecnici di almeno una settimana. Ho, comunque, capito tardi che la pillola che la Regione – o chi per essa – voleva farci digerire era la contemporaneità dei lavori di rialzamento dell’Aurelia (a che serve? se non ad arricchire concessionarie ed appaltatori) e di costruzione della nuova autostrada con sedi, accessi, imprese, ecc… nettamente separati.

La diavolosa “astuzia”, vera e propria malafede degli ignoti proponenti, a me sembra proprio quella di descrivere come adeguamento della S.S.1 Aurelia la costruzione di una nuova autostrada che ad essa non si sovrappone. Poi di raddoppiare il business spacciando per necessario tale adeguamento.

Mi auguro di sbagliare, ma, come proposte, le opere verranno costruite con un immenso e inutile sacrificio alla popolazione e delle imprese tarquiniesi, con conseguenze letali per molte di esse.

Avevo chiesto in Consiglio di rinviare le decisioni di una settimana per cercare di capire progetto e Appunti. La proposta non è stata accettata.

Come chiedeva l’ordine del giorno, convinto, ho espresso il  mio voto favorevole sul tracciato. Nulla, però, è perduto. Gli interventi, tutti, erano e sono stati molto preoccupati.

Sull’orrido progetto, sullo sconquasso che gli anonimi Appunti vaticinano sono certo che il Comune, nell’insieme dei suoi organi politici e tecnici, saprà trovare la forza e gli argomenti per imporre le ragioni della gente.

Va bene il percorso ma non il progetto…e lasciamo in pace l’Aurelia che ha servito fedelmente la costa tirrenica per duemila anni.

 

Dott. Vasco G. Palombini

CONSIGLIERE COMUNALE DI TARQUINIA

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