Lazio, Tuscia, San Martino al Cimino, ultime notizie cultura – UnoNotizie.it - Una passeggiata turistica a San Martino al Cimino, situato in provincia di Viterbo, nel cuore della Tuscia, è sicuramente di grande interesse sia per la posizione del paese, immerso nella cornice dei Monti Cimini, sia per gli aspetti storico-artistici che offre ai visitatori. Il borgo è dominato dalla solenne abbazia eretta all’inizio del XIII secolo dai monaci cistercensi di Pontigny. Prima della fine del secolo fu terminato tutto il complesso monastico con la costruzione del chiostro, della sala capitolare, del refettorio, della biblioteca, dell'infermeria e di altri laboratori.
L’abbazia però non ebbe uno sviluppo felice: fu abbandonata per diverso tempo e rischiò di cadere in rovina fino al XVII secolo quando venne recuperata grazie all’interessamento di papa Innocenzo X Pamphili. Egli nel 1645 donò le terre di San Martino alla cognata Olimpia Maidalchini che ne fece una sorta di principato personale. Assecondata da famosi architetti, restaurò completamente la chiesa, fece costruire un palazzo di grandi dimensioni sulle rovine delle strutture monastiche e si occupò anche della ricostruzione del borgo, affidando all'architetto Marcantonio De Rossi il disegno delle mura perimetrali, delle porte e delle abitazioni, senza dimenticare altre strutture pubbliche quali lavatoi, forni, teatro e piazza pubblica.
La razionale pianificazione del nucleo cittadino, che presenta una delle prime forme di case popolari a schiera, è un piccolo capolavoro di urbanistica barocca. La cinta muraria ha due uniche aperture, una a monte e l’altra a valle, in direzione di Viterbo. Entrambe le porte si aprono sulle strade principali che conducono ai due centri, religioso e politico, della città: la chiesa ed il palazzo.
La facciata della chiesa, in cui si apre una grande polifora gotica, è affiancata da due torri campanarie progettate dal Borromini con la funzione di contrafforti. Il solenne interno a croce latina ha il soffitto con volte a crociera e tre navate divise da archi ogivali sorretti alternativamente da pilastri e colonne. Molto particolare è l’abside di forma poligonale, con doppio ordine di monofore. Nel presbiterio è visibile una lapide marmorea, posta sulla tomba della principessa Olimpia, morta di pestilenza nel 1657. Per i suoi evidenti caratteri gotico-cistercensi l’abbazia di San Martino influenzò lo sviluppo dell’architettura medievale viterbese di cui rappresenta uno dei più singolari esempi.
Palazzo Pamphilij fu completamente ristrutturato nel 1652 da vari maestri tra cui il Bernini e presenta al suo interno pregevoli sale affrescate, saloni con ricchi soffitti lignei, una notevole scala in peperino ed un camino monumentale.
Commenti |
||
nessun commento... |