Egregio  Direttore,

Per quanto apprendiamo dai mezzi d’informazione, dopo un lungo silenzio, grazie alla gradita visita del Ministro Matteoli si è risvegliata prepotentemente  l’araba Fenice aeroportuale. 

Dante Alighieri così descrive la Fenice: “che la fenice more e poi rinasce”.

Ed ecco che, in concomitanza dell’avvicinarsi delle consultazioni elettorali europee ed amministrative provinciali, l’elettorato viterbese viene tranquillizzato sulle promesse fatte da entrambi gli schieramenti politici, alla vigilia delle precedenti competizioni.

E come  l'araba Fenice (“che vi sia ciascun lo dice, dove sia nessun lo sa”) il mega progetto di un mega aeroporto piazzato nel bel mezzo del bullicame, tanto caro al Poeta d’Italia, riciccia.

Va be, si ritarda al 2012; non mantengono le promesse temporali scandite dal conto alla rovescia di un simpatico orologio piazzato nel sito di un giornale elettronico locale, ma comunque lo fanno.

E che ce vo?

Fanno finta di aver già fatto il progetto dell’aeroporto, di averlo fatto approvare dalla Commissione europea per gli aspetti relativi alla compatibilità ambientale, sicurezza e capacità, come garantito nella conferenza stampa di qualche mese fa dal Commissario Europeo Tajani e dal Direttore del Trasporto aereo Calleja e di avere anche convocato e smarcato una conferenza dei servizi decisoria sul progetto approvato dall’Europa.

Elementare Watson!

E poi coi collegamenti come ci mettiamo dal momento che  Riggio, due Ministri dei Trasporti (Bianchi e Matteoli), Tajani, Calleja e quanti altri hanno sbandierato ai quattro venti che senza un collegamento ferroviario diretto Aerostazione Viterbo – Roma il secondo aeroporto della capitale da 10 milioni e più passeggeri non si può fare?

Non c’è problema gli insormontabili ostacoli alla modernizzazione delle linee via Bracciano e via Civita Castellana che sono state un tormentone – anche per i pendolari – in questi ultimi mesi sono superate. C’è già un progetto di una linea FS completamente nuova, ad alta velocità, approvata da due sottosegretari ed altri presso il Ministero dei Trasporti che collegherà l’aerostazione di Viterbo a Fiumicino e Roma via Tuscania e Tarquinia.

E che ce vo? Cento e passa chilometri di strada ferrata in aperta campagna da qui al 2012 li completano e come no!

Ma, ci si  chiede da sprovveduti quali siamo, se per modernizzare (non costruire ex novo) altre tratte nazionali ci sono voluti decenni, è mai possibile che si riescano a ridurre così drasticamente i tempi realizzativi?

Ma sì,  siamo dei pessimisti e dei disfattisti, quella era un’altra Italia. Questa è tutta un’altra cosa, ha alle spalle un’esperienza ed una tradizione di grandi opere fatte presto e bene (la bonifica della palude pontina, l’EUR, il vittoriale etc.etc.).

E i soldi, ci domandiamo ancora, dicono che per il momento non ci sono?

Vedrete anche questo non è un ostacolo,  magari poi si improvviserà qualche cordata…..

Non resta che condividere a questo punto la mordace battuta di un direttore di un quotidiano locale:

“ dare moneta vedere cammello”.

Vive cordialità, buon anno e allegria!!

Bruno  Barra