ROMA (UNONOTIZIE.IT) Bistrattata dal mondo accademico, demonizzata dai rappresentanti delle industrie farmaceutiche, emarginata e additata dai medici ancora scettici. Lei, la medicina alternativa, resiste e prende sempre più spazio nella nostra società dei consumi, quasi a compensare quell’esasperazione di materialismo odierno. Omeopatia, floriterapia, oligoterapia, fitoterapia, sono queste le principali balaustre rappresentative dell’altra medicina. Sarebbe interessante argomentare la causa di questi attacchi violenti e ancor più interessante la tenace resistenza che essa vi oppone, ma dovremmo addentrarci in un ambito politico-economico e non è sicuramente questa la sede. Ma sul fattore resistenza una risposta la si può proporre: la medicina dolce parla un linguaggio formato da sottili vibrazioni, che hanno la capacità di comunicare alla nostra anima (psiche),o se preferiamo al nostro inconscio, riarmonizzandolo con la conseguenza di un riequilibrio corpo-mente. In questa rubrica ci occuperemo della floriterapia: i fiori di Bach. La branca floriterapeutica nasce dagli studi del dott. Edward Bach nella metà del secolo scorso, un medico omeopatico inglese che intuì grazie al suo genio, e ai progressi ottenuti dalla medicina omeopatica, un’analogia, una correlazione degli stati d’animo dell’uomo con le espressioni floreali di alcuni fiori selvatici. L’adattamento ambientale della pianta è perfetto, mentre l’uomo, o meglio il bambino, nella sua evoluzione adattiva alle stimolazioni ambientali-relazionali, spesso si ammala, si disarmonizza. Per il dott. Bach la malattia nasce da un conflitto della nostra anima con l’ego (io), di cui il sintomo fisico ( la malattia appunto) ne è l’espressione. Poiché il nostro adattamento psichico all’ambiente è spesso inconsapevole, somministrando il corrispondente floreale più simile all’individuo, quest’ultimo riceverebbe l’informazione energetica mancante alla sua coscienza, in grado di correggere gli squilibri psicosomatici. Detto questo passiamo ad argomentare il fiore del mese.   Water Violet Anche se i fiori sono 38, il dott. Bach per primo ne scoprì dodici denominandoli “I dodici guaritori”. E studiosi successivamente a lui, come Damien e Krämer, associarono ad ogni “guaritore”, per analogia uno dei dodici segni zodiacali. Water Violet rappresenta e rispecchia la personalità dell’Acquario, è un fiore bianco lilla che vive nellepaludi, è una primulacea, il primo fiore che sboccia in primavera. Utilizzato in decotti ed infusi contro la leucorrea e per la scrofolosi. La caratteristica principale, del profilo psicologico degli individui rappresentati dal fiore nello stato disarmonico, è il rifugiarsi nella solitudine in un orgoglioso silenzio, irrigidendosi nelle proprie emozioni che controllano perfettamente, apparendo silenziosi o di poche parole. Soffrono di questa solitudine da loro stessi procurata, come se vivessero in una torre d’avorio,lontani dalla vita comune, temendo la mediocrità ed il distacco, che operano per non appartenervi. Piangono raramente e sono silenziosi o di poche parole, che elargiscono agli altri con preziosi ed oculati consigli, per questo molto ricercati, provano orrore a dominare gli altri e sono generosamente tolleranti. Nei bambini è riscontrabile la disarmonia di W.V. quando è palese il loro tenersi scostati dagli altri, quando assumono comportamenti superbi non chiedendo aiuto a nessuno. Vengono cercati dai compagni per consigli e compiti. I sintomi fisici corrispondenti sono; irrigidimento e tensione generalizzata alla schiena, spalle e zona cervicale, presenza di eczemi alla mano destra, per gli irrigidimenti con dolore delle mani e delle ginocchia e per la distorsione delle caviglie. Utile per i disturbi del collo all’altezza della tiroide, fitte di ago all’ovaio sinistro.aiuta durante la gotta. Psicologicamente, appartiene alla categoria della solitudine, per cui Krämer suggerisce di abbinarlo per una triade di consequenzialità ad alti due fiori, Chestnut Bud e Beech, di cui approfondiremo le particolarità in seguito.   POSOLOGIA E PREPARAZIONE   Nella loro forma pura, possono venire reperiti in farmacia o in erboristeria, e vengono chiamati “stock bottle”; quella è la tintura madre diluita nel brandy, utilizzato come conservante. Vengono poi miscelati in un contenitore da 30 ml, due gocce per essenza, insieme a un terzo di brandy o altro conservante, per i bambini ad es. aceto di mele, con aggiunta di due terzi di acqua tipo oligominerale. Il tutto viene dinamizzato (agitato) e assunto per via sub-linguale quattro gocce per cocktail di fiori, quattro volte al giorno o a seconda delle indicazioni. E' importante assumere i fiori lontano dai pasti, per permetterne una migliore assimilazione.

Federico Monti Floriterapeuta

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